Caro Pigliaru, che balente!, non hai accettato la mia sfida al confronto. Le spari grosse solo insieme a ministri e sottosegretari?

1 Dicembre 2016
3 Commenti


Andrea Pubusa

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Caro Francesco,

tu sei un uomo di scienza e tale rimani anche quando assurgi a importanti ruoli politici e istituzionali. Questa è la nostra matrice originale e incancellabile. E - come sai - la conoscenza ha una regola precisa per il suo sviluppo. Le acquisizioni raggiunte vengono messe in discussione e rimangono valide fino a quando non viene provata un’altra “verità”. Sono “verità” sempre provvisorie perché suscettibili di nuova invalidazione. Questo è il permanente percorso della ricerca scientifica. In ragione di ciò per gli uomini di sapere è essenziale e auspicato il contraddittorio, il confronto.
Perché questa premessa, caro Francesco,? Perché, vedendo che tu compari nella manifestazioni propagandistiche per il SI’ col capo del governo, con ministri, sottosegretari e casta varia, ho pensato che avresti gradito un confronto per provare la bontà delle tue opinioni e di quelle di lor signori, in un pubblico dibattito. E quale luogo migliore, Francesco, per noi se non una bella aula magna gremita di studenti, verso i quali abbiamo un dovere etico di verità? Così, caro Francesco, ti ho lanciato coi migliori intenti il guanto della sfida, in amicizia e per darti l’opportunità di spiegare in pubblico le tue ragioni ascoltando le mie contestazioni.
Pensavo di ricevere subito una telefonata di entusiastica adesione, avremmo bloccato l’aula magna e, in quattro e quattr’otto, avremmo dato vita a un bel confronto, con quella spigolosità che nasce, anche fra noi, quando si sostiene una tesi con convinzione e passione. …Invece il mio telefono è rimasto tristemente muto. Tu non hai chiamato e devo pensare ormai che hai declinato l’invito. E allora, caro Francesco, ti confesso: mi vengono brutti pensieri. Per esempio, che non sei sicuro di poter sostenere in contraddittorio ciò che dici attorniato da ministri e sottosegretari.  Che sai di fare una pubblicità mendace eppure la fai lo stesso per dovere e solidarietà di casta, ma tradendo il tuo dovere di prof. Che hai paura di balbettare e fare brutta figura in pubblico.
Caro Franceso, mi rendo conto che dire, come hai fatto con la Serracchiani. che  “questa riforma rafforza le autonomie regionali”, è un’azzaedo logico e politico. E credo anch’io che ti venga in salita. sostenerlo davanti ad un’assemblea di persone libere. Sarebbe facile a tutti farti notare che l’attacco eal regionalismo ordinario, rende insensato, per la contraddizione che non lo consente -  pensare che le regioni speciali e la Sardegna rimangano indenni dall’onda d’urto neocentralistica che la vittoria del sì porterebbe inveitabilmente con sé. Sarebbe un’onda travolgente. E capisco anche che l’accentrammento in capo allo Stato di materie importanti come ambiente, infrastrutture strategiche, fonti energetiche, sanità e simili, fa venire al pubblico l’idea che la nostra Isola diventi sede “privilegiata” per lo stoccaggio di scorie nucleari nelle miniere sarde o per la trivellazione di importanti aree o per la pervasiva installazione di pannelli solari (cinesi) o ancora per la disseminazione di pale eoliche in ogni dove.
Caro Francesco, capisco che è arduo sostenere ciò che dici in conferenza stampa, ma penso che - se lo affermi da solo - dovresti avere in te le argomentazioni per dirle in un pubblico contraddittorio. Io, ad esempio, sono pronto a contrastare queste tesi, come quell’altra - che mi pare veramente autolesionistica - in cui neghi che questa di Renzi sia “una riforma accentratrice” e mi pare debole la tua motivazione: “perché per le regioni che si comportano bene, che avranno i conti in ordine e che saranno in grado di poter erogare migliori servizi ai cittadini, ci sarà più autonomia”.  Caro Francesco, tu sei un economista e a te più che a me non può sfuggire che siffatta disciplina avvantaggia le regioni più ricche perché saranno queste ad avere i conti più in ordine. Insomma, le più ricche diventano più ricche e le più povere ancor più povere, come avviene per i singoli in questo mondo governato dall’iperliberismo. Nel dibattito ti avrei chiesto la tua opinione sugli effetti di questa normazione sul divario Nord/Sud. Lo accrescerà, lo diminuirà? E poi avremmo potuto discutere dell’art. 17 dello Statuto speciale, che sancisce l’incompatibilità fra i consiglieri regionali sardi e l’appartenenza ad una delle Camere. Qui tu, curiosamente, prima dici che lo Statuto è intangibile…poi affermi che l’art. 17, invece, addirittura scompare, si voltalizza. Strana contraddizione logica, prima che giuridica! Ma tu ben sai che le norme costituzionali per essere cancellate dall’ordinamento richiedono il procedimento di revisione che è aggravato e richiede molti passaggi. Se così non fosse lo Statuto speciale potrebbe volatilizzaesi al solo volere del governo! Come la mettiamo?
caro Francesco, immagina quale bella lezione sarebbe venuta ai nostri studenti da questo confronto. Ma tu ti sei ritratto, non mi hai neanche risposto. Potevi almeno contraddire per iscritto. Nulla di nulla. Ora, uno che non ha neanche l’allegria e il piacere di confontare le sue opinioni con chi la pensa diversamente, cos’è? Una persona di scienza, un esponente delle istituzioni, il presidente dei sardi, come può arrivare a tanto? Quasi mi vergogno di pensarlo, non dovrei dirlo, ma credo che tu sei forte quando sei con i tuoi amici della casta, pauroso quando devi confrontarti ad armi pari coi tuoi contradditori.  Quanta balentia!?

3 commenti

  • 1 Oggi giovedì 1° dicembre 2016 | Aladin Pensiero
    1 Dicembre 2016 - 15:33

    […] hai accettato la mia sfida al confronto. Le spari grosse solo insieme a ministri e sottosegretari? Andrea Pubusa su Democraziaoggi. […]

  • 2 aldo lobina
    1 Dicembre 2016 - 20:42

    Il professore Pigliaru ha risposto indirettamente con la propaganda elettorale che è arrivata anche a casa mia e che ha suggerito a mio figlio Giulio qualche considerazione che mi piace condividere anche in questo blog: “La vergogna più grande di questo Governo è pensare ed esserne certi che a Norcia, dove sono stato, ci sono ancora anziani e bambini che dormono, mangiano e studiano nelle tende di plastica riscaldati con stufe elettriche in cui asciugano il vestiario…

    …mentre buttiamo soldi pubblici in volantini da campagna elettorale penosi dove si mendica un voto per “legittimare” un Governo in prorogatio.

    Il 4 Dicembre tiriamo le somme e facciamo i conti. E questa volta non ci sono cambi di casacca dell’ultima ora per salvare un Governo che cola a picco.

    Questa volta il popolo esercita la Sovranità nonostante la cartaigienica colorata che stiamo trovando nelle cassette delle lettere.

    Questa Riforma Costituzionale non sostituisce l’impegno sulle priorità del Paese dimenticate.

    Un altro motivo (se ce ne fosse bisogno) per votare NO”

  • 3 paolo cassili
    2 Dicembre 2016 - 17:28

    Caro compagno professore è come la filosofia epicurea, ma se uno ha il mal di denti la rinnega. cosa vuole che Pigliaru accetti dibattiti in contraddittorio, per una volta che assurge all’onore delle cronache non per meriti scientifici ma, terra terra, politicamente, sceglie questi ultimi che portano utili economici ben al di sopra di quelli scientifici. poi, ambisce ad essere ricandidato fors’anche al parlamento con garanzia di essere eletto. Ma se Renzi perde? Sarà un’altro paia di manche

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