Andrea Pubusa
Laura Puppato ha strombazzato ai quattro venti la decisione dell’ANPI di Montebelluna di negarle la tessera. Lo dice per far male all’Anpi, additandola come un’associazione integralista, un po’ come il PD della Leopolda che urlava “fuori, fuori” per il buon Bersani e la sinistra PD.
Anche un uomo misurato e attento come Padellaro dice che l’ANPI ha fatto un clamoroso autogol.
Non son d’accordo. Lo dico “dall’alto” della mia tormentata militanza politica quasi sessantennale nella sinistra, nel corso della quale sono quasi sempre stato in minoranza e, dunque, ho dovuto combattere per mantenere un giusto equilibrio fra libertà di opinione ed azione e disciplina di partito. La questione in linea astratta è molto semplice: si rimane nell’organizzazione fin tanto che le ragioni di fondo della stessa sono condivise e largamente prevalenti rispetto ai dissensi, ossia quando questi ultimi riguardano la tattica, le modalità per perseguire e raggiungere i fini condivisi. Quando invece sono questi a divaricarsi irrimediabilmente, allora chi è in stretta minoranza ha il dovere di lasciare. E’, invece, del tutto scorretto rimanere solo per danneggiare l’associazione, come fece quel tale dell’ANPI di Bologna che manifestò il proprio dissenso al Congresso di Rimini per poi rilasciare un’intervista al Corriere della Sera contro l’ANPI, rea di aver preteso il rispetto del deliberato congressuale unanime per il NO. Ora la Puppato fa la stessa cosa dando la stura a quanti nel PD, mal sopportano l’ANPI per la sua fermezza nel NO e li accusano di fascismo o stalinismo. Fa il paio con l’abbinamento con quelli di Casa Pound della Boschi.
Scusate ancora la poco elegante autocitazione, quando all’inizio dell’anno alcuni amici e compagni mi chiesero di assumere l’iniziativa per formare a Cagliari un Comitato per il NO, interpellai l’Anpi locale, ritenendola la promotrice naturale. Il responsbile provinciale mi diede una risposta perplessa, poiché l’ANPI non si era ancora pronunciata sul punto. Risposi che avrei con dolore, ma anche con serena coscienza, restituito la tessere se l’ANPI non avesse assunto una posizione chiara e forte in difesa della nostra Costituzione. Poi, per fortuna, l’ANPI si è rivelata l’associazione più decisa, anche perché la difesa dei valori della Resistenza le impedisce di aderire ad uno scasso così grave della nostra Carta, quale è quello promosso da Renzi. Laura Puppato, se fosse seria, avrebbe dovuto non chiedere la tessera di un’Associazione che all’unanimità ha dato indicazione di fare l’esatto contrario di quanto lei fa. Non si tratta di una questione secondaria, ma della ragion d’essere dell’ANPI, la difesa attiva della Costituzione nei suoi valori, non nelle sue applicazioni. La Puppato ha poi mostrato il suo vero intento, quello propagandistico, nello sbandierare un diniego che le avrebbe dovuto solo creare dolore.
Morale della favola: siamo nel tempo del cambio disinvolto delle casacche, dello stare nelle associazioni al solo fine di danneggiarle. Penso che la sezione ANPI di Montebelluna ha deliberato quanto la Puppato avrebbe dovuto decidere da sola: non rinnovare la tessera di un’associazione di cui non condivide lo scopo sociale L’ANPI difende la Costituzione nata dalla Resistenza, lei col PD sono i promotori e gli esecutori dello scasso. L’acqua santa e il diavolo!
2 commenti
1 Antonello Murgia
14 Novembre 2016 - 17:06
Condivido le cose che hai scritto e che riguardano correttezza politica ed onestà intellettuale, Peraltro, la Sezione ANPI di Montebelluna ha rilasciato un Comunicato v. https://www.facebook.com/Anpi-sezione-di-Montebelluna-867459856637141/) che recita così:
COMUNICATO STAMPA DELL’ANPI DI MONTEBELLUNA INVIATO OGGI AI QUOTIDIANI
In merito al dibattito sorto intorno alla presunta espulsione della senatrice Laura Puppato dall’ANPI di Montebelluna (TV),e alle molte inesattezze che supportano l’attacco all’ANPI,
in qualità di Presidente della sezione, preciso quanto segue:
al direttivo di Montebelluna non è mai giunta richiesta di rinnovo della tessera ANPI da parte della senatrice Laura Puppato e come ovvia conseguenza nessun nostro direttivo o assemblea di sezione ha mai preso provvedimenti di espulsione.
Catia Costanzo Boschieri, Presidente della sezione “Antonio Boschieri-D’Artagnan” di Montebelluna
Montebelluna 11-11-2016
2 Francesco Cecchini
27 Gennaio 2017 - 15:42
L’ultimo episodio di una telenovela poliica tra due fidanzati poliici: Laura Puppato e Umberto Lorenzoni. Dopo l’amore politico, ora il litigio.
Quale sarà la prossima puntata?
P.S. [] Ndr] La Puppato ha votato in Senato l’abolizione dell’art. 138 della Costituzione, dopo aver partecipato alcuni giorni prima, il 12 ottobre 2013 a Roma ad una manifestazione a sostegno Carta costituzionale.
· Cambia troppo spesso posizione. Puppattiana durante le primarie del PD del 2012 per ottenere la segreteria del partito e la presidenza del consiglio. Poi, via via, bersaniana, amica dei grillini, civatiana ed poi immancabilmenteora renziana. [Che abbia attaccato l’ANPI per compiacere il capo?]
· Ha abbandonato per ben due volte il territorio dove era stata eletta, prima di terminare il suo mandato. Prima Montebelluna dove era sindaco, per diventare consigliere regionale veneta, poi il Veneto per diventare senatrice.
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