Andrea Pubusa
Gentile signora Prefetta,
mi scusi se sono sincero, lei sembra già respirare l’aria della costituzione renziana, facendo i conti senza l’oste, senza il referendum prossimo venturo. Dr.ssa Perrotta, quella non è ancora legge ed è molto probabile che non lo diventi il 4 dicembre, vige ancora la Costituzione più bella del mondo. E sa cosa dice? Dice che la nostra “Repubblica riconosce e promuove le autonomie locali” (art. 5) e riconosce l’autonomia dei Comuni artt. 114 e 128. Glielo ha ricordato con garbo anche l’Anci regionale (Associazione nazionale dei comuni). Troppo buona con lei, avrebbe potuto anche, con la gentilezza dovuta sempre e comunque alle signore, dirle di perdonare. E invece le ha teso la mano, chiedendo il dialogo. L’Anci è responsabile per due, come si diceva tanti anni fa quando ancora istituioni e politici erano seri e prudenti.
Signora Prefetta, sia ragionevole, se uno stabile è inagibile o pericoloso come fanno i sindaci a non provvedere immediatamente? E se vengono causati danni a persone e cose, chi paga per l’omissione? Sono i sindaci i responsabili, anche perché lei nella sua missiva, non li ha sollevati da responsabilità nelle more dell’autorizzazione che pretende di dare all’emanazione delle ordinanze d’urgenza.
E, ci pensi, Eccellenza, la sua minaccia è un invito a nozze! Lei dice, i provvedimenti dei sindaci disobbedienti “rischiano l’annullamento“. Mamma mia che paura! Non mi vorrei al posto dei nostri primi cittadini! Ma lo sa che loro hanno sale in zucca? Ed allora? Allora, preferiranno vedersi annullare le ordinanze facendo così transitare la responsabilità sul Prefetto e sullo Stato, anziché caricarsi loro il rischio stando ad aspettare. E poi le confido un segreto: sa che quel suo annullamento è illegittimo o addirittura nullo perché lei in materia è carente di potere. Ergo, è molto probabile che i sindaci puntigliosi ottengano dal giudice amministrativo l’annullamento…del suo annullamento!
Mi permetta, signora Prefetta, la sua nota mi sembra poco sensata, frutto di un errore di prospettiva storica: lei già respira l’aria neoaccentratrice e antiautonomistica di marca renziana. Ma sta facendo i conti senza l’oste. Dr.ssa Perrotta, le ripeto, la deforma Renzi-Boschi-Verdini non è ancora approvata, c’è il referendum di mezzo, e lei con la sua pretesa accentratrice sta invitando i sindaci a votare NO.
E poi, mi consenta, l’accoglienza dei migranti è una cosa seria. Renzi fa il bello in TV, in Europa e in Usa, ma…scarica tutto sui territori. Poco importa che le strutture siano fatiscenti e inagibili, l’importante è dire che i migranti sono accolti. Ma è accoglienza mettere questi fratelli - come rileva la sindaca di Villacidro, Marta Cabriolu - in una struttura inagibile, dove pezzi di cornicione rischiano di crollar loro sulla testa? Suvvia signora Prefetta, un po’ di ragionevolezza e buon senso! E se il povero migrante trova la morte o si spacca la testa e il TG dà la notizia, chi salva il povero sindaco dal linciaggio mediatico…lei o il capo del governo? “Scaricano i problemi, poi ci legano le mani”, dicono i sindaci. E come dar loro torto.
Signora Prefetta, questi sono sindaci della Repubblica italiana, non sono podestà. Quanto lei chiede si poteva fare nel triste ventennio nero o nel regime renziano che non verrà, oggi non si puo’. E poi rifletta un attimo, lei capovolge il ragionamento. E’ lei che deve avviare la concertazione coi sindaci prima di assegnare i migranti e non viceversa loro chiedere a lei il permesso a dichiarare l’inagibilità di locali fatiscenti, spesso chiusi da anni, dove lei vuole sbattere i poveri africani d’imperio!
E infine mi permetta: accoglienza vuol dire accoglienza, non buttare i migranti come merce avariata in strutture dismesse; vuol dire rispetto della persona e dei doveri costituzionali di solidarietà non dare un po’ di soldi a enti o onlus o pagare come se fossero in buono stato locali abbandonati. L’accoglienza è una cosa seria non uno spot televisivo per il capo del governo! Mi consenta, la richiamo alla lettura e al rispetto della lettere e dello spirito dell’art. 2 della Costituzione, che riconosce i diritti inviolabili (sottolineo inviolabili!) della persona in sé, in quanto essere umano.
Se agli aspiranti prefetti facessero leggere la Costituzione quella vigente, non quella sconclusionata che hanno in testa Renzi e la Boschi, quanti problemi si eviterebbero!
1 commento
1 Bachisio
21 Ottobre 2016 - 10:21
I Sindaci e il Presidente della Regione devono chiedere al Ministro dell’interno e al Presidente del Consiglio di rimuovere il prefetto di Cagliari.
Lascia un commento