Amsicora
Per adesso una sola cosa è certa. Avrà un direttore generale, un revisore dei conti e venti dipendenti. Di che parlo? Dell’’Ase, ovviamente, l’Agenzia sarda delle entrate che il Consiglio regionale si prepara a istituire con legge (qui il testo completo ). Certi sono anche i costi. L’Ase costerà ai contribuenti sardi 2,7 milioni annui. Beato il direttore generale! Verrà nominato “su proposta dell’assessore competente”, quello alla Programmazione e “sarà scelto tra i dirigenti della Regione” (articolo 11). C’è ressa anche per l’incarico di revisore dei conti, che invece, spetterà al presidente della Giunta nominare, pescandolo “tra i professionisti iscritti all’albo” (articolo 12). E i 20 dipendenti? “Anch’essi da selezionare “nell’amministrazione regionale, tra il personale di ruolo”. Ma, amici miei, qui è richiesta “alta specializzazione”, Paci ha già fatto sapere che “si dovrà fare ricorso a figure esterne”, stesso articolo del ddl comma 3. Dunque, pronti via! PD, alleati piccoli e grandi, la corsa è inziata. Spartizione dev’essere, spartizione sia!
Ma voi, direte, l’Agenzia almeno esautora nell’Isola Equitalia e le sanguisughe statali. I sardi finalmente liberi avranno giusrizia fiscale! Ntzu. Nisba. No, amici miei, l’Ase non potrà fare l’accertamento dei tributi, ma dovrà limitarsi alla sola riscossione e per un numero limitati di tributi: l’Irap, l’addizionale regionale Irpef, la la tassa sul diritto allo studio e l’imposta speciale di deposito in discarica. Che abbia ragione chi parla dell’ennesimo carrozzone? Che sia nel vero chi pensa che l’Ase non porterà un solo euro in più nelle casse della Regione, a fronte dei 2,7 milioni di costo? Ma perché tanti dubbi, tanta diffidenza? “Scelta importante”, parola di Sel, del capogruppo Daniele Secondo. E lui è del SO di Uras, quindi sa, è sapiente, prima di parlare studia tutto nei minimi particolari! Per i dubbiosi incalliti la conferma di Rifondazione. Fabrizio Anedda “l’Ase è un primo passo verso una più ampia autonomia della Regione in materia finanziaria”. Ma scusate, se sono come S. Tomaso, cosa devo pensare quando sento il Presidente della commissione Finanze, il dem Franco Sabatini, dire: l’Ase “porterà la Sardegna verso una nuova gestione della finanzia pubblica, grazie anche all’istituzione dell’osservatorio sulla fiscalità regionale”. Ergo, l’ASE è un osservatorio?! Cosa farà: starà a guardare, monitorerà, come si dice oggi. Boh, non ci capisco più nulla. Il mistero scompare alle parole di Paci: “L’Ase è perfettamente compatibile con la cancellazione di Equitalia”. Come non essere d’accordo con così acuta asserzione ex cathedra… solo che l’ASE non cancella un bel niente. Non abroga, integra, si aggiunge, ingrossa l’esercito della burocrazia. Altri 23 sulle nostre spalle! Poveri noi!
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