A.P.
E’ innegabile. Nell’Isola dei Mori il 1° Maggio è S. Efis.
Pesti, guerre, tempeste non lo hanno mai fermato. Neanche noi, nel ‘68, con cartelli e slogans. Non abbiamo strappato che un articoletto di giornale. Ma il protagonista è sempre stato lui. Ed è giusto che sia così. Lui, Efis, il potere lo ha contrastato davvero. Per difendere i deboli. Come Elias o Antioco, il medico nero dei poveri, anche loro decollati e giustamente santi.
E poi Efis non tradisce. La grazia, quando occorre, la fà sempre. E per questo il popolo lo ama. Ed allora perché non imlporare anche noi, popolo democratico e di sinistra, il miracolo. Contro il Capitale che affama il pianeta, contro i padroni che fanno morire sul lavoro, contro la destra che c’insidia la Costituzione. Ma anche contro i nostri egoismi: quelli di Rifondazione che vuol mangiarsi l’Arcobaleno; quelli di Veltroni che vuole asciugare la sinistra; quelli del Cavaliere che, per la legge del contrappasso, se li pappa tutt’e due.
So già che Efis ci farà la grazia. Ma conosco anche la dura condizione: c’impone di lasciar da parte invidie miserabili e stupide divisioni. Insomma, il miracolo sarà il frutto dello stare tutti insieme, con le nostre differenze che, se unite, sono ricchezza.
Insomma, lavoratori (e aspiranti tali) di tutto il mondo unitevi! O, se vi è più familiare, fortza paris!
Ed allora W S. Efis! W il I° Maggio!
W il I° Maggio! W S. Efis!
1 Maggio 2008
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