Caro Massimo, ascoltami, leggi prima di parlare!

30 Settembre 2016
Nessun commento


Amsicora

 

Risultati immagini per Massimo Zedda Malagò foto

Malago’, il referente di Massimo Zedda dopo l’espatrio di Vendola?

Caro Massimo,

confesso: sono preoccupato per te. Non ti si può lasciar solo per un attimo che immediatamente fai o dici cavolate. E queste tue parole sono spesso premonitrici - ricordo con terrore il caso Crivellenti - di  comportamenti scomposti e controproducenti. A cosa mi riferisco? E’ presto detto, al tuo attacco alla Raggi sulle Olimpiadi. Ti sei unito al coro di Malagò e al grido di dolore di tutti i mattonari del bel Paese. Ora, tu che sei di SEL, dovresti ricordare che, quando Monti disse NO alle olimpiadi del 2020, ebbe molti consensi tra gli opinion maker. Erano quasi tutti con lui. E anche voi di SEL eravate con lui.
E sai quali erano le motivazioni, politiche ed economiche, che hanno spinto il grande Monti a bocciare la candidatura, fra l’altro sostenuta con forza dall’allora sindaco Alemanno? Anzitutto, l’Europa, la mitica UE. Bruxelles - disse Monti - avrebbe potuto interpretare la candidatura come un “rilassamento della politica di consolidamento dei conti pubblici”. E tu ben sai che l’UE conta…e ben lo sapeva Monti, che era stato nominato a capo del governo su spinta dei potentati economici continetali.  I costi avrebbero determinato la necessità di maggiori imposte. Secondo Monti la candidatura avrebbe “compromesso le prospettive di crescita”. Firmare la lettera di garanzie per il Comitato olimpico internazionale avrebbe spinto il governo a un impegno finanziario “pressoché illimitato”, esponendo l’Italia a nuovi rischi. Secondo il piano elaborato dalla Commissione compatibilità economica, la spesa complessiva sarebbe stata di 9,8 miliardi di euro, compresi 1,6 miliardi per l’ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino. Di questi, circa 4,7 miliardi sarebbero dovuti essere coperti dal pubblico, di cui 100 milioni di spesa effettiva e 4,6 miliardi con un maggiore gettito erariale.
Caro Massimo, sai che c’è il pessimo precedente di Atene? Capitale di uno Stato ormai in bancarotta. E sai come sono andate le cose? La Grecia, per le olimpiadi del 2004, ha speso il doppio rispetto alla previsione iniziale, passando da 4,5 miliardi a circa 9, di cui la metà sostenuti dallo Stato, che avrebbe dovuto mettere sul piatto solo 2,5 miliardi.
Ma il problema vero, caro Massimo, sai quale è? Pochi introiti molte alle spese. Non c’è ritorno economico. Se tu fossi più avezzo alla lettura prima di parlare, sapresti che le intrate per Atene 2004 furono inferiori alle attese: 600 milioni dagli sponsor più 1 miliardo dai diritti televisivi a fronte di una spesa di 8,9 miliardi. Stessa storia per Londra: gli incassi superano a stento i 4 miliardi di sterline, soprattutto per i diritti televisivi, rispetto a una spesa che doveva essere di 2,3 miliardi, ma che alla fine è lievitata di dieci volte.
Caro Massimo, ti sei buttato a pesce ad attaccare il M5S a braccetto con Malagò, non uno stinco di santo, quasi fosse un novello Vendola. E non hai capito che qui non è questione di propaganda anti-M5S, qui c’è un problema di sostenibilità finanziaria. Monti, grazie all’analisi sull’imprevedibilità dei costi, ha concluso che l’impegno per il nostro Paese sarebbe stato insostenibile. Il rischio, guardando gli esempi delle altre capitali, sarebbe stato quello di vedere raddoppiare, come minimo, la spesa preventivata. Una situazione che un paese fortemente indebitato come il nostro, finito al centro dei riflettori della finanza internazionale, non può permettersi, anche se con le Olimpiadi c’è certamente un incremento, seppure precario, dei posti di lavoro e una crescita del Pil di qualche 0,0… %.
E sai, caro Massimo, chi suggerì a Monti il NO? Fu nientemeno che Pietro Mennea! E certo nella sua avversione all’ipotesi di candidare Roma alle Olimpiadi del 2020 non c’era nulla di anti-sportivo. Ammetterai che lui lo sport l’ha praticato e amato più di te. Lui si alzava la mattina presto per allenarsi, mentre tu spesso lasci che il sole diventi alto nel cielo… «Io non potrò mai essere contrario alle Olimpiadi - scriveva l’ex “freccia del sud” - avendone disputate ben cinque». Le perplessità del grande atleta riguardava l’aspetto economico . «In questo momento di grande difficoltà economica per il Paese - scriveva Mennea nella missiva datata 12 gennaio 2012 a Monti - ritengo che organizzare un evento come i Giochi Olimpici comporterebbe ulteriori sacrifici che l’Italia non è per ora in grado di sostenere e che potrebbero avere gravi conseguenze sul futuro». E ancora: «Non bisogna dimenticare l’esperienza della Grecia le cui Olimpiadi del 2004 hanno contribuito alla disfatta economica del Paese ellenico».
E sai cosa diceva ancora la “Freccia del Sud”? «Ma come si fa a parlare di Giochi a costo zero?  Come si fa a sostenere una balla così colossale? Non esistono Giochi a costo zero e guardi che non lo dico io, ma lo dice la storia delle Olimpiadi moderne, lo dicono i dati, i numeri, le cifre raccolte da fonti ufficiali e tutte inserite nel mio libro. Le vere priorità del Paese sono altre, lo sappiamo tutti. Risanare i conti, far ripartire l’economia, aiutare le categorie più deboli. Altro che Olimpiadi».
Caro Massimo, per te che sei di SEL (lo sei ancora?) questa dovrebbe essere musica! E dovrebbe esserlo la critica  al «gigantismo» preteso dal Cio nell’organizzazione dei Giochi. Senti cosa diceva in proposito Mennea al Corriere: «Il problema è ridiscutere quest’evento che dura appena quindici giorni. Rivederlo dalle fondamenta e ridimensionarlo non essendo più associabile ad alcun valore di utilità sociale. Il gigantismo è la malattia che affligge da decenni i Giochi olimpici, e ha messo in ginocchio paesi come la Grecia, dopo Atene 2004. Non solo. La stessa Cina, per Pechino 2008, ha subìto una forte recessione e la svalutazione della moneta. Durante le Olimpiadi la Borsa ha perso il 50 per cento, gli 800 alberghi che aspettavano un milione di turisti hanno fatto un mezzo flop. A Barcellona, Olimpiade presa a modello da tutti, dall’86 al ’92 i prezzi delle case aumentarono dal 240 al 270 per cento. Soltanto Atlanta non ha pagato prezzi altissimi, e solo perché costruì pochissime strutture».
Caro Massimo, come vedi ci sono molti argomenti per dire NO. E sono quelli su cui si è fondato prima Monti e poi, con argomentazioni simili, la Raggi. Si può dissentire? Certamente. Ma lo si fa argomentando, non facendo propaganda. E sopratutto lo si fa senza dir bugie. E tu, caro Massimo, le hai dette, e grosse, ti si è allungato perfino il naso! La Raggi non ha mai fondato il suo NO sulla paura dei ladri. E lasciami dire che, comunque, i ladri è meglio temerli e combatterli, anziché allevarseli in seno come fa il tuo amico Renzi nel PD & dintorni. No, la sindaca e il consiglio comnale di Roma hanno detto no per altre ragioni: quelle stesse di Monti e Mennea nel 2012. E, allora, caro Massimo, evita la propaganda spicciola, lasciala ad altri. Entra nel merito delle questioni e, se hai argomenti (ne hai?), contrasta nel merito le posizioni altrui, specie se si tratta di una tua collega impegnata a risanare un disastro immane, Roma è alla bancarotta prodotta dal centrodestra e, ahinoi!, dal centrosinistra.
E poi, caro Massimo, hai detto quell’altra imperdonabile cavolata: “indiciamo un referendum”! Lo sai che il referendum su scala nazionale in Italia è disciplinato dalla Costituzione e dalle leggi? E quello che tu hai proposto sul si o no alle olimpiadi, non è previsto nella Carta e neppure dalle leggi: “non se po fa“, dicono a Roma. Si può fare e si farà, invece, il referendum sulla revisione costituzionale Renzi-Boschi-Verdini. Visto che hai voglia di pronunciamento popolare, a che punto sei con la lettura della Costituzione e del testo di revisione? Sei in dirittura d’arrivo? E’ da almeno due mesi che leggi, sei alle righe finali? Certo, nella lettura, non sei lesto come lo era Mennea con le gambe! Sappiamo che devi approfondire ed è giusto, sappiamo che hai tante incombenze, scusa la nostra impazieza, aspettiamo con ansia il tuo autorevole giudizio. Ma, ascoltami almeno una volta!, è anche tuo dovere rivelare alfine il tuo augusto orientamento.
Caro Massismo, confesso: ho uno strano presentimento, e, come sempre, te lo manifesto non per spirito critico, ma per amicizia. Non è che questo tuo ermetismo, questo tuo fare il misterioso sul referendum costituzionale, preluda ad un’altra delle tue frittate? Non è che tu stia pensando al NI? Spero di no. Mi auguro di sbagliarmi. Davvero! Tieni conto, e ascoltami!, la fortuna non c’è a prescindere. Non è permanente e scontata. Viene e va. Gli antichi - che erano saggi - dicevano faber est suae quisque fortunae, ognuno è l’artefice della propria sorte. Rifletti! Non forzare la mano…

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento