Riportiamo questa nota stampa di IRS anzitutto per doverosa informazione ai lettori; secondariamente perché mostra che non è necessario prostrarsi davanti all’uno o all’altro dei paperoni che comandano nei due poli. Si può pensare anche di camminare sulle proprie gambe e crescere sulle proprie idee.
IRS - Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna, smentisce ufficialmente quanto riportato dai mezzi di informazione in questi giorni riguardo l’esistenza di “trattative” tra il movimento indipendentista e il centrosinistra italiano in Sardegna finalizzate ad un’alleanza elettorale.
IRS conferma invece di aver ricevuto nelle scorse settimane un’offerta di alleanza dal Presidente Renato Soru. Tale alleanza avrebbe assicurato ad IRS eletti sicuri in Consiglio Regionale.
IRS, confermando la sua linea di ferma coerenza indipendentista e pur non sottovalutando l’importanza politica del gesto che conferma la piena legittimazione dell’indipendentismo nonviolento e non nazionalista che IRS rappresenta, ha cortesemente rifiutato da giorni l’offerta di alleanza elettorale.
Quella che per altri sarebbe apparsa come un’occasione storica per un comodo ingresso nel palazzo è sembrata ad IRS l’occasione storica per dimostrare nei fatti che c’è una forza politica diversa, che ha come primo ed unico fine difendere il bene dei sardi e della Sardegna e non le proprie ambizioni di parte.
L’Assemblea Nazionale di IRS ha dunque scelto di presentarsi con un suo Presidente, vale a dire una persona di assoluto valore come Gavino Sale e di candidare e di dare risalto agli ottanta componenti della sua classe dirigente, ovvero a quelle persone che da anni ogni giorno lavorano tra i sardi e per i sardi.
IRS ha scelto di crescere, vincere ed entrare nell’Assemblea Sarda con le proprie forze.
IRS - Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna
Atòbiu Nazionali / Assemblea Nazionale
16 commenti
1 stefano de candia
13 Gennaio 2009 - 14:58
Come dire loro sì che hanno la schiena dritta non come quelli del PSd’Az…
Io dico solo che non sono per nulla contento invece che Gavino Sale e IRS abbiano perso l’occasione di mettere degli indipendentisti in Consiglio Regionale.
Se Soru gli avesse davvero offerto posti sicuri hanno solo perso una ghiotta occasione per portare, lì dove si decide davvero qualcosa di concreto per i sardi, posizioni indipendentiste.
A differenza loro io sono convinto che una loro vittoria elettorale, loro o di SNI e A Manca ovviamente, perfino dei nostri fuoriusciti, non sia un danno, ma se in Consiglio regionale ci dovessero essere una decina di veri indipendentisti io sarei contento comnque qualsia sia lo schieramento nel quale dovessero venire eletti perchè io sono indipendentista e sono convinto che l’indipendenza sia il bene della mia terra.
Purtroppo loro sono ancora legati a ragionamenti di campanile per cui sperano sempre di prendere voti in più di noi anche se questo si sostanzia in una guerra tra poveri…
In ogni caso mille sinceri auguri a IRS, SNI e chiunque si candidi e sia un vero indipendentista.
FORTZA PARIS
2 Oliver Perra
15 Gennaio 2009 - 12:11
Caro De Candia
lei dice che Indipendentzia - Repubrica de Sardigna (iRS) ha perso l’occasione “mettere degli indipendentisti in Consiglio Regionale”. Io credo che iRS desideri che i cittadini sardi eleggano degli indipendentisti in Consiglio Regionale, ma vuole che questi indipentisti eletti siano liberi e indipendenti nel loro agire, non “imbrigliati” da intese o accordi con persone e movimenti che non condividono le premesse e gli obiettivi dell’indipendentismo. Il fatto che questa notizia abbia suscitato reazioni tanto positive dimostra che molte persone condividono questo discorso.
iRS non esiste solo per “mettere” persone in Consiglio Regionale. Le persone che aderiscono ad iRS fanno politica tutti i giorni, per esempio cercando di fermare le aste delle aziende agricole pignorate dalle banche, proponendo l’auto-riduzione delle bollette Abba Noa, studiando fonti di energia alternative, ecc. Ed e’ anche in questo agire quotidiano che iRS si differenzia da altri movimenti e partiti: lo scopo di iRS e’ favorire una maggiore apertura e democraticita’ della Sardegna, una maggiore partecipazione di tutti i sardi e coloro che vorranno condividere il progetto di una Repubblica di Sardegna indipendente, democratica, aperta agli apporti dall’esterno e dai vari settori della societa’ sarda. Per questo iRS si differenzia, perche’ non crede che la politica si faccia solo all’interno del palazzo, o solo “mettendo” rappresentati in consiglio, come dice lei.
3 Giulio
17 Gennaio 2009 - 12:38
Caro Stefano,
nella sua lettera c’è la domanda e la risposta.
E’ naturale che sia così, che lei non capisca il motivo e non lo condivida, infatti noi siamo iRS - indipendentzia Repubrica de Sardigna e siamo consapevoli del danno che ha arrecato “il non rinunciare a entrare sempre e comunque”, siamo consapevoli del fatto che i sardi meritano di più di questa classe politica di cui fa parte anche lei, che invece milita e condivide i meccanismi di cui si fa vanto e ( per assurdo) ne fa colpa ad iRS.
Andiamo Avanti cosi, se i sardi daranno il giusto valore alla coerenza, onestà e alla determinazione che stiamo dimostrando anche rinunciando a “dei posti sicuri” nel palazzo ( tolga pure la frase dubitativa) allora vedrà, saremo li dentro grazie ai sardi che lo hanno voluto non a intrallazzi che mortificano il proprio popolo.
Giulio Cherchi
4 Marcello Desole
17 Gennaio 2009 - 16:28
Va bene che siamo in campagna elettorale e va bene dare giusto risalto a chi si pone in differenza in questo momento molto delicato e particolare tanto per la Sardegna che per i movimenti indipendentisti che la rappresentano. Però Giulio, dire a Stefano che “i sardi meritano di più di questa classe politica di cui fa parte anche lei” mi sembra fuori luogo e se vuoi ti spiego il perchè:
- Il Partito Sardo ha deciso democraticamente, tramite la sua assemblea elettiva di allearsi con il centro destra sardo e lo ha fatto solamente per realizzare delle cose che altri forse realizzerebbero solo dopo l’indipendenza; ha deciso di sporcarsi le mani anche in virtù del momento non facile per l’economia isolana e per fare da garante affinchè le leggi che legano i sardi alle scelte della politica siano il più democratiche possibile, per realizzare quello che dice Oliver: “favorire una maggiore apertura e democraticita’ della Sardegna, una maggiore partecipazione di tutti i sardi”;
- Stefano, ne sono testimone, in quell’assemblea è stato uno dei primi che ha posto con fermezza, come condizione per l’alleanza, la realizzazione di quei punti programmatici e mi ha rappresentato come simpatizzante (e più) sardista;
- Stefano è una persona coerente, che vive in Sardegna e ha sempre lottato affinchè tanto gli indipendentisti quanto il suo partito dimostrassero la loro natura indipendentista; in altre parole è una persona che unisce e non una che vive fuori dai problemi e divide gli altri;
Per questi motivi questo tipo di frasi gradirei che i rappresentanti di iRS le usassero con maggior misura e rispetto, quando non sanno. Buon lavoro a tutti, fino all’Indipendenza.
5 Antonio Benincasa
18 Gennaio 2009 - 01:33
Antonio Benincasa
AI SARDI
Ho avuto modo anch’io di criticare la decisione dell’IRS di non cogliere l’occasione offerta dal Presidente Soru di correre insieme alla prossima mandata elettorale;
Ormai questa cosa è andata così, ….spesso noi Sardi ci accontentiamo di fare solo piccoli cassettini. Seguo costantemente le vicissitudini di questo partito, trovo perciò giustificato che un popolo provi a ritrovare una propria indipendenza, d’altronde non mi risulta che l’annessione alla cosiddetta Italia sia stata cercata dai noi sardi o come del resto da altri popoli del sud Italia. Al contrario, penso invece che essendo stati occupati è chiaro che non l’anno fatto per generosità. Queste “cosette” si fanno solo e sempre per sfruttare e sottomettere.
E questo purtroppo siamo sempre stati; forse non ce ne accorgiamo, ma appare addirittura lecito sottostare alle regole imposte per interessi di altri. E, tanto per fare un piccolo esempio, non sono mai riuscito a capire perché i sardi in particolare debbano pagare il costo del gas in bombole il doppio e anche il triplo rispetto ad altre regioni, di questo fatto se ne parla spesso ma poi da decenni continuano a fregarci.
Trovo umiliante che debbo continuare a farmi trattare in questo modo, sta avvenendo qualcosa del genere anche per l’acqua potabile “il governo supremo l’ha privatizzata”ma anche e soprattutto per centinai e centinai di fatti analoghi.
Sarà un sogno, però tanto per fare un altro esempio, sarebbe bello immaginare che un governo sovrano anziché “affibbiarci rifiuti industriali creati da altri e quant’altro”, senza speculare, consentisse di produrre solo energia pulita con tante piccole centrali fotovoltaiche in . Ma Loro hanno il sole!!! Noi invece sfruttatori.
Ora: trovo che tutti i nostri rappresentanti politici, nessuno escluso, sono sempre stati “ausiliari” , del governo centrale e tranquilli, visto le condizioni della nostra regione, non sono mai stati particolarmente generosi anzi.
Per tutto questo dico aiutiamo la crescita dell’IRS sperando che la crescita di questo partito ci aiuti a raggiungere finalmente i nostri sogni.
6 Giulio
18 Gennaio 2009 - 12:48
Caro Desole,
sono 80 anni che “ci provate” con questa storia, cosa ha prodotto? nulla, solo rinascite su rinascite, morte (tutte) su morte, sfruttamento su sfruttamento e voi? nulla, disoccupazione, sfruttamento delle risorse, abbandono e inquinamento, questo vi ha consentito l’aver da sempre applicato questa genialità poliica?
L’ho scritto e lo riscrivo: i sardi e la Sardegna hanno il diritto ad una classe dirigente migliore di questa attuale, tutti.
C’è bisogno di chiarezza, obiettivo, onestà e dedizione, è ora che il popolo sardo abbia ciò che gli spetta senza più tergiversare su strambe teorie che hanno più caratteri personalistici (per dati di fatto) che di reale politica.
Giulio
7 MarDes
18 Gennaio 2009 - 14:28
Però Giulio in questi 80 anni di cose ne sono successe parecchie, l’ultima non meno importante che ha toccato tutti è la globalizzazione dei mercati e la sua crisi, che ha messo in difficoltà tutta l’Italia perchè priva di una classe dirigente all’altezza, debiti del passato che ci hanno tolto la capacità di creare un sistema di protezione per i più deboli e per i giovani. Scelte strategiche mancate al momento giusto. Lentezze allucinanti che solo chi ha le spalle ben coperte può permettersi. La Sardegna, forse si sente ancora più abbandonata dall’Italia in quanto isola, le cui sorti vengono prese a Roma, a partire dalle scelte dei politici che dovrebbero servirla e che invece si comportano come usceri riverenti per sale d’attesa. Destra e Sinistra sarde-italiane, facce della stessa medaglia non hanno più appeal verso la popolazione perchè hanno dimostrato di non saper creare benessere ed equità, legalità. Ed è per questo che entrambi i poli sardi (anche se uno è disintegrato è riassemblato attorno ad un’unica persona) hanno fatto la corte ai movimenti sardisti ed indipendentisti. Il Partito Sardo ha deciso di sfruttare questo accordo di governo al solo scopo di realizzare delle cose concrete e perchè senza democrazia interna i sardi non li puoi coinvolgere. E’ uno dei modi per far sentire sulla pelle dei sardi la parola sovranità. iRS ha deciso di non sporcarsi le mani perchè vuole tutta l’indipendenza senza ambiguità anche se non dice come raggiungerla. Io non riesco a vederlo questo percorso ma faccio tantissimi auguri al movimento, ed altrettanto ad Unidade Indipendentista e al mio partito. Sono sicuro che nel parlamento sardo sapranno fare tutti e tre il loro dovere. Mi auguro che in periodi meno caldi ci si possa parlare e condividere azioni comuni.
Marcello
8 Giulio
18 Gennaio 2009 - 21:01
Si Marcello, dovremmo parlarne viso a viso.
Vedi, leggendo il tuo post ( non leggere con tono polemico) si rileva sempre la stessa componente fatalista a senso unico che da parte sardista ( non voglio offendere) ritorna ogni volta, anche quando hanno dichiarato la Sardegna una Nazione abortita, o quando tacciarono Simon Mossa dicendogli che da indipendenti saremmo diventati un popolo di straccioni, Mossa rispose “ meglio essere un popolo di straccioni che una colonia di pezzenti”.
Tutto ciò che è successo in Sardegna, è successo anche in altre nazioni europee, è successo pure in Irlanda che invece, proprio in questi anni, è diventata una delle migliori realtà economiche d’Europa.
Non venirmi a dire che però l’Irlanda ha agito con l’autonomismo … perchè allora ti chiedo quanti secoli ancora volete voi per raggiungere quei risultati.
In Sardegna il limbo autonomista è stato attraversato tutto per intero, ora basta, ora si fa sul serio, vogliamo l’indipendenza.
Certo, nessuno dice che l’indipendenza la dichiareremo all’indomani mattina delle votazioni se pure le vincessimo (tranquillo, non sono cosi ottimista), sarebbe assurdo e sintomo di scarsa prospettiva politica.
Ci saranno dei periodi necessari all’indipendenza per creare una vera classe dirigente, un periodo di verifica per il popolo stesso che dovrà consentire il proseguo del cammino e sarà ancora il popolo a decidere infine con un referendum.
Nel mentre, ti garantisco, ci sono una montagna di “operazioni” politiche che si possono portare avanti, per preparare le coscienze, per migliorare l’economia, per arrivare pronti all’appuntamento dell’indipendenza.
Ti assicuro che ci sono degli interventi istituzionali che rivoluzionerebbero il sistema fiscale se solo non si avesse paura di offendere gli italiani ( ma questo ce lo riserviamo se entreremo nei palazzi). Ci sarebbe da riprendersi ( prendersi, non chiedere) i 5 miliardi che ci deve lo stato italiano, indebitamente trattenuto e che Soru ha patteggiato spalmandolo in … anni, patto, di fatto, nullo dal momento in cui la corte costituzionale ( cosi solerte nel bacchettare le nostre istanze e cosi poco le incostituzionalità italiane) ha bocciato l’iscrizione a bilancio delle somme dovute.
Hai idea di cosa ci potremmo fare con quei 5 miliardi? noi potremmo farceli restituire, voi no, voi non potrete perchè dovete sottostare ai voleri di chi vi ha portato dentro.
La questione è lunga, ma è sufficiente andare a leggere le disposizioni del senato in questi ultimi mesi e cerca l’argomento “nucleare”, vedi se combaccia con la promessa che vi hanno fatto con l’accordo.
Vedi, io voglio l’indipendenza, e se questa arrivasse tramite i vostri meccanismi ne sarei veramente felice lo stesso, ma non la penso cosi, io sono fermamente convinto che l’unico schieramento politico, l’unico vero programma serio, costruttivo, coerente e chiaro è quello di iRS- indipendentzia Repubrica de Sardigna.
Fintzas a s’indipendentzia
9 Giulio
18 Gennaio 2009 - 21:06
PS
mi spiegate come fate a stare con uno schieramento in cui il candidato è designato dal primo ministro italiano, è stato dirigente di una società di estrazione che ha dismesso le attività pochi mesi fa lasciando un lago di cianuro e dando a sua discolpa il fatto che ha eseguito gli ordini? e cosa gli ordinerà Berlusconi sul nucleare?, e sulle scorie che tra pochi anni dovranno essere riprese dall’Italia? e della salvaguardia del nostro territorio?
Tremo cercando la possibile risposta.
10 MarDes
19 Gennaio 2009 - 22:34
L’unico vero programma serio, costruttivo, coerente e chiaro.. va sempre approvato dentro il parlamento sardo, con i numeri, il prima possibile, così da dare risposte a chi non ha lavoro e futuro oggi. Sono sicuro che il psdaz non li farebbe mai mancare su proposte che difendono i sardi e la loro terra, quindi ben vengano gli “interventi istituzionali che rivoluzionerebbero il sistema fiscale” così come l’inderogabilità sui “5 miliardi che ci deve lo stato italiano”.
Riporto quanto propone il partito sardo e non del tutto sottoscritto dalla pdl (confido però si realizzi in toto attraverso la perseveranza di cui parli):
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4) Modifica del Disegno di legge sul Federalismo fiscale, per trasformare il federalismo italiano da devolutivo in associativo. Realizzazione dell’Autonomia impositiva e estensione della disciplina delle zone franche urbane alle zone rurali.
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I consiglieri sardisti nel parlamento sardo chiesero al presidente Soru di poter usare le entrate dovute dentro una fiscalità di vantaggio, da subito così, da dare risposte immediate alle attività produttive sarde. Potrebbe essere una soluzione da riproporre dentro (e per) la zona franca, con l’aiuto di tutti, ma se voi avete soluzioni migliori ben vengano.
Sul nucleare per adesso mi fido dell’accordo.
Sull’allearsi con chi è stato scelto da Roma me la prendo prima di tutto con chi si è autoproclamato controparte e ha impedito primarie e coalizioni diverse. Io speravo in un terzo polo sardista, indipendentista e democratico e le possibilità di giocarci in casa anche la presidenza c’erano tutte.
Sulla salvaguardia del nostro territorio, convengo che occorrano 1000 occhi spalancati (e non mancheranno) ma non mi faccio ricattare da chi (con la casa sul mare, ma non è il solo tra i tiscalini) di regole democratiche non ne ha voluto sapere e mi ha rifilato, dopo averlo votato e sostenuto nelle fasi iniziali, un piano fondiario che accentra tutti i poteri (e le clientele..) sulle trasformazioni territoriali in una commissione sul paesaggio scelta dal presidente e dalla giunta; questo era in progetto. Non mi faccio ricattare da chi, delle deroghe alle regole, ne ha fatto una virtù che lui si può permettere e che non ha fatto mancare operazioni finanziarie colonizzatrici con i suoi amici finanzieri. Non mi faccio ricattare da chi, se non si fa come dice lui si dimette e niente finanziaria per la Sardegna. Io al contrario di voi, amici di iRS, ho votato NO al referendum sulla Statutaria anche per impedire quest’accentramento di potere che con una “maggiore apertura e democraticita’ della Sardegna, una maggiore partecipazione di tutti i sardi” non ha nulla a che fare. Quindi come dire sulla salvaguardia dell’ambiente… lasciamo stare, che mi viene da ridere (amaramente).
A presto, e buon lavoro a tutti.
Marcello
11 Giulio
20 Gennaio 2009 - 09:47
Federalismo fiscale:
nessun federalismo con l’Italia, noi sardi non abbiamo bisogno di questo meccanismo, specialmente se visto e attuato all’italiana, finiremo sempre e comunque stritolati e il meccanismo potrei illustrartelo ma non è possibile tramite questo sito, troppo lungo.
È però sufficiente rileggere bene le linee guida del progetto per rendersi conto che, bene che ci vada, vedrà noi sardi pagare ancora di più e continuare a “rifornire” moneta all’assistenzialismo messo in atto e mostrato già dal governo che guida la vostra coalizione alle elezioni sarde ( vedere la questione Sicilia).
Entrate:
i soldi dovuti DEVONO essere resi a prescindere, nessuna deroga, neppure per una “fiscalità di vantaggio”, questa, se è legale concederla ( se lo è in cambio …) lo sarà soprattutto e ancora di più in aggiunta, basta portare avanti le GIUSTE azioni istituzionali.
Ricordiamoci che in materia istituzionale i diritti esistono solo sulla carta, per essere reali hanno bisogno del giusto iter istituzionale che conduca ad una sentenza della corte … ma questo è già un discorso avanti.
Nucleare:
voi vi fidate, e per me fate malissimo, non è lontano quel 2003 in cui ci fu una mobilitazione di tutti i sardi, non è lontana la questione Minciaredda, non è lontana l’ammissione sulla responsabilità dell’uranio sulle morti nei territori confinanti con le basi militari senza pronuncia di dismissione ( come ha fatto invece l’ONU) di tali armi sperimentali, non è lontana la decisione in Senato sull’installazione di centrali nucleari e Oristano è uno dei siti “ preferiti”. Questo solo riguardo il nucleare, se volgiamo lo sguardo verso tutto il resto non troviamo un solo argomento in cui non siano stati disattesi gli accordi presi, da sempre.
Alleanze:
ecco, questo è il punto, noi continuiamo da soli, mai e poi mai accetteremo accordi del genere, che ci frega di cosa ha fatto Soru? Mica è indipendentista, lui è il rappresentante dell’Italia in Sardegna ( sue parole) mica il rappresentante ( almeno) dei sardi in Italia. Voi continuate con questa storia, però vorreste coalizzarvi, ma mai succederà con questa visione, noi vogliamo incominciare il percorso istituzionale verso l’indipendenza evitando da subito l’inquinamento che porterà inevitabilmente alla castrazione dei progetti e percorsi.
Territorio:
tutto questo riguarda Soru, a noi certo non puoi imputare che non ci siamo e non abbiamo le idee chiare per la protezione del territorio, questo non potete negarcelo, le nostre battaglie sono tutte li. Ma una domanda te la faccio: per quale motivo Soru non avrebbe dovuto acquistare una casa “esistente” vicino alla costa? Pare una forma di gelosia ( scusami), che si dovrebbe fare? Demolire tutte le costruzioni che già esistono in quella fascia? E che colpa ha chi le ha acquistate con tanto di atto regolare, edificabilità ecc ecc? capisco se Soru avesse costruito …. Ma non mi risulta. Questi sono solo appigli per giustificare le vostre scelte e non le trovo per nulla convincenti.
Al referendum sulla statutaria votammo a favore perché non abbiamo rilevato nulla di compromettente ( nulla è per sempre), ma dava una scossa e l’inizio alle modifiche allo statuto che avrebbero ( ed avranno) dato il via alla riscrittura del nuovo statuto.
Ti ripeto, io voglio l’indipendenza, voglio una repubblica indipendente, la voglio raggiungere con strumenti civili, non violenti.
Se arriverà questo grazie ai vostri meccanismi brinderò con voi, ma la storia, recente e passata, mi dice che state solo prolungando l’agonia e state assecondando assurdamente l’ego di poche persone che a turno occupano le alte cariche del vostro partito.
Se volete davvero l’indipendenza, votate e aderite ad iRS.
“ il tempo che manca da qui all’indipendenza è inversamente proporzionale alle intelligenze che ci si dedicheranno”
Un abbraccio a tutti e fintzas a s’indipendentzia.
Giulio
PS
Oltretutto, il vostro Cappellacci si occupò di economia regionale nei primi anni del 2000 e guarda caso sono stati gli anni centrali del grandissimo ammanco di soldi dalle entrate, e non parliamo di spiccioli come sapete, ma di miliardi di EURO, è questo il grandissimo cervello che voi appoggiate per guidare la nostra nazione? Uno qualsiasi dei nostri ragazzi avrebbe saputo fare meglio (sicuramente con più coscienza e moralità) di quello che NON ha fatto lui.
Non ho parole.
12 MarDes
20 Gennaio 2009 - 14:58
Giulio sei un fiume in piena… bene, abbiamo bisogno di questa energia.
- Ti ho citato il punto programmatico per farti capire che siamo contrari al federalismo all’Italiana. Se ne dovrà discutere in consiglio anche nel ridefinire il nostro Statuto attraverso l’Assemblea Costituente, e qui conterà l’apporto di tutti.
- Sulle entrate usate in toto per la fiscalità di vantaggio hai ragione tu, mi sono espresso male, forse anche preso dal desiderio di farti capire che della virtualità sulle entrate non ce ne facciamo nulla se poi vengono anche cassate.
- Soru nel 2004 si è fatto eleggere con un movimento politico e culturale sardo che si prestava a cambiare la Sardegna, rimanendo tale. Poi visti i fallimenti si è infilato nel PD impadronendosene. Perciò nel 2004 non sembrava un non sardista o un non indipendentista. Oggi c’è la certificazione anche perchè si è acquistato il giornale di riferimento del partito e si pone sempre in antitesi a Berlusconi. Cappellacci è un uomo del PdL, non è indipendentista ma almeno riconosce la nostra natura indipendentista e la rispetta; ha sottoscritto molti punti del nostro accordo e li ha fatti suoi. Certo si rischia sempre di non capire bene chi è la fonte ma se ciò serve a far stare meglio i sardi ben venga chi si sporca le mani.
- Sulla storia personale di Cappellacci vorrei vedere fonti certe perchè sto leggendo diverse notizie contraddittorie. Resta il punto fermo però che a noi interessa realizzare solo delle cose e non amalgamarci ad uno dei due poli di destra o sinistra.
Ricambio l’abbraccio e l’augurio: Fortza Paris!
13 Oliver Perra
20 Gennaio 2009 - 17:38
vedo che il Sig. Desole ha citato la mia frase - 2 volte! - sulla necessita’ di maggiore apertura e democraticita’ Sardegna. Mi fa piacere, peccato che non condividiamo le stesse idee su come raggiungere questa apertura. Il Sig. Desole pensa che si debba entrare nei governi per fare leggi che inizino questo processo di apertura e maggiore democraticita’. Potrei rispondere con Giulio Cherchi che e’ 80 anni che lo fate, e questa strategia non ha pagato molto. Ma soprattutto mi chiedo, come farete a iniziare un processo di apertura democratica se il vostro stesso partito e quei partiti con cui vi alleate non rappresentano spazi per la discussione e l’elaborazione, se questi stessi partiti sono incapaci di rappresentare la societa’ sarda migliore, quella che c’e', esiste lavora e pensa, e avrebbe molte cose da suggerirvi, se solo voleste ascoltarla. Allora inzierete un processo di maggiore democraticita’ per decreto regionale? Ma a cosa servira’ se prima non siete stati in grado di ascoltare quella stessa societa’ che vi proponete di far partecipare alla politica? Nessun intervento top-down, dall’alto in basso, della politica sulla societa’, potra’ avere successo se non e’ prima preceduto da una elaborazione bottom-up, dal basso, della societa’ per informare politiche che rispondano ai bisogni della societa’ stessa. E questa dinamica dal basso che manca completamente nei vostri partiti (non a caso, dov’e’ il tanto agognato ricambio generazionale?). Questi spazi di elaborazione, di dialogo e costruzione io li ho trovati in iRS, che sta diventando il catalizzatore di tante energie positive che esistevano gia’ in Sardegna, che continuano a crescere e stanno finalmente trovando una espressione in politica.
14 MarDes
20 Gennaio 2009 - 17:51
Bottom-up e top-down… belle cose, me le hanno insegnate ai corsi di urbanistica e sociologia del territorio. Poi è vero vanno messe in pratica ed è proprio per questo che ho scritto quelle cose sulla Statutaria e sulle trasformazioni territoriali, amici Indipendentisti. Oliver ha scritto una bellissima frase che ho riportato perchè ci credo davvero e allo stesso modo rimango convinto che tentare di annientare un partito che ha nei suoi valori statuari tutto quello che la Sardegna necessita non sia la soluzione politica che apprezzo, la soluzione è aderire a dei valori, ad un idea della Sardegna e cercare di cambiare le cose dal di dentro. Ben venga il ricambio generazionale proposto da iRS, mica ho detto che è male.
15 Giulio
20 Gennaio 2009 - 21:48
Caro Marcello,
dici che su Cappellacci vuoi “ancora ” aspettare? per saperne di più? ma guarda che io ti ho scritto fatti, non supposizioni.
Dal 2001 al 2003 è stato presidente della Sardinia Gold Mining.e dal 2003 al 2004 è stato assessore tecnico della Giunta regionale, ovviamente nel campo delle entrate.
Ti ricordo che la vertenza entrate riguarda gli anni 1991-2003 e lui non si è accorto del grosso ammanco nelle casse (governo IT con Berlusconi) e ti risparmio l’elenco di tutti coloro che ci sono stati in quegli anni, li conoscerai meglio di me..
Ti ricordo, se non fosse chiaro, che si parla di ben diecimila miliardi di vecchie lire, ed è SOLO la cifra “concordata” con Prodi ( stessa politica di Soru), ti dico che la cifra è molto più alta perché non si è calcolata la perdita della doppia sottrazione (tipo l’inghippo dell’irpef in entrata ai 4/10 e 7/10 in uscita per l’irpef da rendere ai contribuenti, se non ti è chiaro cercami in periodo elettorale e te lo spiego), non si è calcolato l’interesse, non si calcolato il danno avendo dovuto accedere ai mutui con successiva spesa degli interessi che a quei livelli si parla di centinaia di milioni di euro … di solo interesse/anno.
Questo è Cappellacci e questo è Soru, tutt’è due schieramenti italiani, tutt’è due formazioni politiche che, bene che vada, sono autonomisti e basta e l’unico interesse che hanno in testa è quello italiano.
Noi lavoriamo per l’unico interesse che ci interessa, quello dei sardi e non abbiamo più nessuna intenzione di delegare ancora agli altri le decisioni sul nostro futuro, 600 anni credo bastino anche per la testa più dura che ci sia.
Fintzas a s’indipendentzia
Giulio
16 Marcello Desole
23 Gennaio 2009 - 12:52
Giulio sulla vertenza entrate hai sicuramente più informazioni rispetto a me. Se avessi avuto modo di essere stato coinvolto come Sardo e meno come pedina da campagna elettorale avrei condiviso con Soru quella battaglia, sarei andato ad esempio a Roma a chiederne conto ma mai durante le elezioni del parlamento italiano come ha fatto lui, seppur Berlusconi e Tremonti ricordo trattarono con molto maggior rispetto la Sicilia sicuramente per via del suo bacino elettorale. Soru l’ha anche usata come mezzo per allisciarsi Prodi che poi ha trattato con i guanti nel farseli ridare ma solo nel futuro, rendendoci anche schiavi di un eventuale caduta dello stesso governo Prodi.
Ho letto che Cappellacci è stato assessore per 4 mesi alla Regione e quindi difficilmente avrebbe potuto produrre sfaceli e che si dimise dalla Sardinia Gold Mining proprio per le inadempienze della stessa al ripristino ambientale. Ero rimasto, come cittadino che tenta di informarsi, al ripristino progettato (come referente scientifico) dal Magnifico-Rettore-a-vita dell’Ateneo cagliaritano. So di diversi progetti legati alla riqualificazione del territorio di Furtei da parte del comune come un museo dei metalli, etc ma non so nulla di come è andato a finire il ripristino ambientale delle miniere. Son mancati i soldi dalla società di gestione delle miniere?
Scusa ma in questo momento io trovo molto peggiore che venga riconfermato uno che della democrazia e della decenza e umiltà nei confronti dei deboli non sappia il significato e mi riferisco al presidente dimissionario. Se ritornassimo sulla tutela dell’ambiente e le leggi per attuare ciò si potrebbe dimostrare che in realtà sono una macchina prepotente per controllare la mamma di tutte le clientele: l’urbanistica. Ed io nella cappa di un regime-economico-sardo-trampolino-per-Roma controllato tramite sottopotere e mastini non ci voglio vivere, mi dispiace. Siamo al servizio di tutti e schiavi di nessuno.
Resta il fatto che i sardisti si sono impegnati a realizzare un profondo programma di sviluppo e sovranità, che farebbe fare molti passi verso l’indipendenza democratica chiesta tramite referendum, in un futuro non troppo lontano. Quindi per me è meglio ora questi grandi passi che poi contengono le cose che ho visto proporre da Gavino Sale nel dibattito televisivo di mercoledì.
Un ultimo appunto per Oliver: ho potuto verificare che nel Partito Sardo militano molti giovani e li ho sentiti parlare come consiglieri nazionali responsabili e aperti, insieme a consiglieri meno giovani ma maturi che mettevano a nudo anche i diffetti del PSdAz e stimolavano alla collaborazione con gli altri indipendentisti. Cosa devo chiedere di più? E’ una famiglia che ha una sua storia e dei valori statutari che non è giusto abbandonare. Spero che dopo le elezioni, anche in base a ciò che si produrrà, tutti gli indipendentisti trovino la strada comune.
Scusate il messaggio prolisso.
Fortza Paris!
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