Andrea Pubusa
Hanno rotto! Ma vi pare che si possa ridurre la politica regionale alla questione della Asl unica Ma cos’è mai! Is callonis! Tutta la legislatura o quasi a parlare di questo mentre trasporti e occupazione crollano, mentre il governo amplia anziché ridurre le servitù con l’Isola di S. Stefano che ridiviene base per l’appoggio delle portaerei, mentre Renzi con Boschi e Verdini sferrano il più duro attacco alle autonomie dai tempi del centrismo, modificando il titolo V della Costituzione in senso nettamente accentratore: fonti energetiche e settori strategici in genere passano allo Stato senza neppure interlocuzione con le Regioni interessate. E Pigliaru, Pace, Demuro & C. a parlar d’altro, preanunando il loro convinto Sì allo scasso costituzionale.
A ben vedere però una connessione fra tutte queste iniziative c’è: l’accentramento, l’attacco alla rappresentanza e lo sradicamento delle istituzioni e dei servizi dalle comunità di riferimento. Perché, in fondo, di questo si tratta: l’accentramento del servizio sanitario è una forma di sradicamento della sanità dai destinatari del servizio. Ed anche qui, a ben vedere, c’è una violazione della Costituzione, del principio di decentramento per la precisione. E’ l’articolo 5 a sancirlo insieme a quello delle autonomie locali. La Carta dice che la Repubblica riconosce e promuove le autonomie e attua il più vasto decentramento, Pigliaru & C., in linea con Renzi, li disconoscono e li comprimono, togliendo rappresentanza e voce ai territori.
Direte, ma l’autonomia locale è cosa distinta e diversa dal decentramento. Ed è vero. Ma, a ben vedere, se la prima intende dare autogoverno alle comunità territoriali, il secondo vuole che i servizi siano gestiti vicino ai cittadini, perché questa prossimità consente di meglio coglierne i bisogni e di organizzare le prestazioni così da erogarle nel modo più adeguato. Un accentramento eccessivo quindi si traduce in un allontanamento delle decisioni sul modo di esercitare la funzione dalla comunità di riferimento. In Sardegna, del resto, un precedente lo abbiamo: Abbanoa. C’è qualcuno che ne è soddisfatto o c’è un fuggi fuggi generale. Al mio paese hanno addiritttura occupato il Comune per impedire che il servizio idrico comunale passi ad Abbanoa. C’è stata una mobilitazione vasta per far sì che le nostre fonti (siamo autosufficienti) rion passino a questa entità lontana e impersonale. Anche un referendum del L’Unione sarda ha detto un NO secco alla gestione accentrata di Abbanoa.
Ma si obietta: le megastrutture consentono gestioni più economiche e parsimoniose. Ma vi risulta che Abbanoa sia un esempio di buona e virtuosa amministrazione! Suvvia! E’ sull’orlo del crack permanentemente. Un carrozzone e un centro di potere in grande stile! Pensate che la ASL unica sarà una cosa diversa? Vedete come già si lotta per la nomina del supermanager? E chi di voi pensa che la preoccupazione sia la individuazione della miglior competenza. Nessuno, perché siete persone pensose e assennate. Tutti voi pensate che si stia giocando una partita di potere importante. Questo supermanager sarà l’autorità pubblica più potente dopo Pigliaru, se non addiruttura di più. E si capisce perché c’è una pausa nella “riforma”. slttano le decisioni, si gioca al rinvio.. Si tratta di una nomina pesante, pesantissima, di quelle che incidono a fondo negli equilibri di potere nell’isola…e tutto il sistema politico è in fibrillazione. Lo è al pari della scelta del nuovo segretario regionale del PD. Dopo le dimissioni di Soru, evasore milionario salvo appello, le fazioni non riescono a trovare un punto d’incontro. Perché anche là dentro non si parla di politica, di progetti, di programmi. Nossignori si pensa al potere fine a se stesso, come per la ASL unica, come nella riduzione delle autonomie regionali, come nell’eliminazione della elettività del Senato (non del Senato che rimane!), come nell’Italicum che dà il Paese a chi, pur in minoranza nell’elettorato, prende un voto in più delle altre liste. Distruggono l’Italia, affondano la Sardegna e le chiamano riforme! Figli di mammabuona!
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