Dopo la morte di Vanna Vannucchi, la donna barbaramente arsa viva a Lucca, dalla Toscana viene l’idea di una legge per favorire l’inserimento lavorativo delle vittime della violenza.
Approvata all’ unanimità mozione del consigliere Enrico Sostegni (Pd). Cordoglio del presidente della Toscana Enrico Rossi dopo il femminicidio di ieri
Attraverso una mozione, presentata oggi dal consigliere Pd Enrico Sostegni e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, è stato chiesto alla Giunta toscana massimo impegno ad investire risorse, anche attraverso il Fondo sociale europeo, per sostenere l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenze. Il documento impegna la Giunta anche ad attivarsi nei confronti del Parlamento, per modificare la norma su cooperative sociali, prevedendo per quelle create da donne vittime di violenza gli stessi incentivi per quelle realtà che impiegano persone svantaggiate.
“Illustrare oggi questa mozione, a poche ore dall’ennesima donna uccisa in modo barbaro da un uomo, è ancora più pregnante e di drammatica attualità – ha spiegato Sostegni -. Quest’aula si è già occupata in svariate occasioni di questo fenomeno così preoccupante, da cui la nostra Regione non è affatto immune, come emerge dal caso di Vania e purtroppo da tanti altri fatti di cronaca”. Sostegni ha precisato che “quello dell’inserimento lavorativo, è un aspetto fondamentale per una donna vittima di violenza, una volta superata la fase dell’emergenza, per poter ricostruire la propria vita e la propria identità, raggiungendo l’indipendenza economica”.
Anche il presidente della Toscana Enrico Rossi ha commentato oggi l’aggressione ai danni di Vania Vannucchi, costata la vita alla donna. “Di fronte a questo femminicidio come di fronte alle altre innumerevoli violenze sulle donne, dobbiamo combattere”. “Le leggi ci sono e gli strumenti pure. Dobbiamo isolare e punire gli uomini violenti – dice Rossi – e dobbiamo aumentare la prevenzione, non solo per riconoscere e arrestare quelle dinamiche che sfociano in violenza, ma anche per aiutare tutte le donne ad ogni età a denunciare, a non trascurare segni premonitori, senza farle sentire sole”.
La Toscana ha un osservatorio, l’Osservatorio sociale regionale, che analizza tra l’altro la violenza di genere e cura rapporti annuali specifici con la collaborazione dei Centri antiviolenza, strutture private che operano nei territori. In Toscana prosegue anche l’esperienza del Codice Rosa, avviato come progetto pilota nel 2010 e che consente l’accesso prioritario al pronto soccorso per tutte le vittime di violenze con una stanza dedicata e un team di medici, infermieri e psicologi che si affianca alle forze dell’ordine.
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