(Red = Rosso)
Per la par condicio, dopo quello di Soru del 6, pubblichiamo il sunto del discorso di Cappellacci di ieri alla Fiera, con una chiosa.
Cagliari, 10 gen. (Adnkronos) - Una sala gremita da cinquemila persone ha accolto alla Fiera di Cagliari il premier e leader del Pdl, Silvio Berlusconi (nella foto), all’appuntamento per l’apertura della campagna elettorale per le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale della Sardegna e la presentazione del candidato del Pdl, Ugo Cappellacci.
Il presidente del Consiglio è stato contestato da un gruppo di infiltrati che sono riusciti ad arrivare fin sotto il palco con dei cartelli ‘Berlusconi colonizzatore’, hanno urlato contro il premier e poi sono stati prontamente allontanati dal servizio d’ordine. “Avete visto direttamente - ha detto Berlusconi - un motivo fondamentale per cui noi italiani non possiamo votare per questa sinistra. Mai ci sogneremmo di andare a disturbare una manifestazione degli altri”. La contestazione è durata due minuti da parte di gruppi di estrema sinistra.
Berlusconi, seduto in prima fila, ha applaudito l’intervento di Cappellacci. “Vogliamo far respirare aria nuova alla Sardegna perché siamo un’isola con tante risorse - ha detto il candidato del Pdl -. Diciamo basta a questo governo di sinistra noi siamo il cambiamento”. “Noi siamo - assicura - il cambiamento, la speranza per il futuro della Sardegna. Vogliamo una politica migliore vicino alla gente, capace di costruire una Sardegna migliore per i nostri figli”.
Cappellacci ha ribadito il concetto di libertà, ricordando chi ha versato il sangue per la libertà della Patria. “Il mio pensiero va ai soldati della Brigata Sassari”, ha spiegato il candidato del Pdl, ricordando le sue origini isolane da 4 generazioni e spiegando che suo nonno, Carlo Meloni, è stato tra i 18 delegati che hanno scritto lo Statuto speciale della Sardegna.
“Oggi abbiamo una grande occasione - ha detto Cappellacci - per liberarci dalla sinistra e non dobbiamo farcela scappare per il bene dei sardi e della Sardegna. Possiamo creare con l’aiuto del governo 100 mila nuovi posti di lavoro investendo sulle persone, sulle professionalità e valorizzando le produzioni dell’agricoltura, del turismo e dell’ambiente”. Parlando della crisi economica Cappellacci ha detto che 190 mila sardi non hanno stipendio. I territori maggiormente penalizzati dalla politica di Soru, secondo il candidato Pdl alla Regione, sono quelli dell’interno.
Concludendo la convention elettorale di Cagliari, Berlusconi, sul palco con Cappellacci, scherzando su Renato Soru ha detto: “Se volete sapere come la pensa potete leggerlo su ‘L’Unità’. Ma - ha aggiunto sorridendo - non compratela, compratene una e ve la passate”. Il premier ha concluso l’intervento con un bagno di folla.
Ecco la nostra chiosa
Che dire? Il discorso di Cappellacci? Una fiera (per stare al luogo) di banalità. La solita litania del cambiamento contro la sinistra. Ma quale sinistra? Soru? La sinistra della destra. Ma che c’entra la sinistra, quella vera? Anche perché questa sinistra non esiste più a Roma e né nell’Isola dei mori.
Ma cosa poteva dire di più interessante il candidato governatore? Non poteva fiatare sul conflitto d’interessi o sulle indagini giudiziarie del suo competitor, avendo davanti il padre di tutti i conflitti e di tutte le indagini.
E allora? Allora, il povero Cappellacci parla del nonno. Certamente un brav’uomo, ma chissene…A coronamento, non poteva mancare la cappellata finale: il pensiero ai Sassarini. Ma che c’entra l’eroica Brigata?
Poi ha dato i numeri: creerà 100 mila posti di lavoro. Ma perché così pochi? Perché non il doppio?
L’unica cosa vera detta da Cappellacci sono i 190 mila disoccupati in Sardegna. E certo Soru ci pensa poco o niente. Ma il Cavaliere, che ha ben altri poteri, che fà per loro? Avete visto Obama? Mette l’occupazione al primo posto e ne fà il suo cavallo di battaglia nei primi cento giorni della propria presidenza, almeno nella politica interna.
Ma il Cavaliere se ne fotte, è di buon umore e cazzeggia su Soru e L’Unità. Del resto ha molti motivi d’essere felice. In Sardegna vince comunque. Con Cappellacci ha un valvassino in più. Con Soru vedrà all’opera quell’iperpresidenzialismo che lui vuole trasporre a Roma, ponendolo a base del suo stravolgimento della Costituzione.
Ed allora? Allora le uniche cose intelligenti alla Fiera le hanno dette gli infiltrati contestatori. “Berlusconi colonizzatore!“, hanno urlato. E mai un grido fu più appropriato e ben diretto. Peccato che non l’abbiano gridato il 6 sempre alla Fiera quando era di scena l’altro paperone. Ma sarà per la prossima volta. Per ora, va bene così. Bravi, ragazzi!
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