Cari amici,
visto che le televisioni continuano a parlare del referendum costituzionale di ottobre dando voce soltanto alle ragioni (si fa per dire) del Sì alla “riforma” Boschi-Renzi-Verdini, ho preparato un recital per spiegare con linguaggio divulgativo anche le ragioni del No.
E, siccome da mesi inseguo la ministra delle Riforme per un faccia a faccia televisivo, ma invano, ho chiesto all’attrice Giorgia Salari (che già lavora con me in”Slurp”) di interpretare Maria Elena Boschi (con le sue frasi testuali e originali) in un confronto con me. L’esito, vi assicuro, è piuttosto esilarante e al contempo illuminante. Ma soprattutto, credo, utile per farsi un’idea.
Ecco le prime date di “REFERENZUM-PERCHÉ NO”, che proseguirà per tutta l’estate fino a ottobre, a volte in contemporanea con la presentazione del nuovo libro “Perché No” scritto con con Silvia Truzzi (esce venerdì 8 in edicola e libreria per Paper First, la nuova casa editrice del Fatto) e recital “Referenzum-Perchè No” oppure “Slurp” con Giorgia Salari.
Concorezzo (Monza): venerdì 8 luglio, ore 20.30: “Referenzum-Perchè No”, con Giorgia Salari (nei panni di Maria Elena Boschi), al Parco di Villa Zoia
Polignano a Mare (Bari): sabato 9 luglio, ore 23, presentazione del mio nuovo libro “Perché No” a quattro mani con Silvia Truzzi.
Cervere (Cuneo): lunedì 11 luglio, ore 21, “Slurp” con Giorgia Salari, all’Anfiteatro dell’Anima
Parma: venerdì 15 luglio, ore 21, “Referenzum-Perchè No” con Giorgia Salari (nei panni della Boschi), in Piazza Pilotta.
Capalbio (Grosseto): sabato 16 luglio, ore 21, “Referenzum-Perchè No” con Giorgia Salari (alias Boschi), nel parco della Locanda Rossa, in strada Capalbio Pescia Fiorentina 11b
Cosenza: lunedì 18 luglio, ore 21, “Referenzum-Perchè No” con Giorgia Salari (in veste di Boschi)
Roma: martedì 19 luglio, ore 21.30, “Referenzum-Perchè No” con Giorgia Salari (sempre travestita da Boschi), nel parco di Villa Ada.
Ed ora
la guerra di cifre tra Boschi e Malan
490 milioni di euro o solo 50? La ministra Pd e il senatore di Fi danno dati completamente diversi sui risparmi possibili con la riforma costituzionale su cui si terrà il referendum in autunno. Vista l’enorme differenza delle stime, sono vivamente attese ulteriori informazioni.
Non succede spesso, ma quando succede, volentieri riportiamo una discussione basata sui dati fra due membri del parlamento. I protagonisti sono la ministra per le riforme costituzionali e i rapporti con il parlamento Maria Elena Boschi (Pd), e il questore del senato Lucio Malan (Fi). Tutto è iniziato con un’interrogazione a risposta orale depositata a inizio giugno dal capogruppo di Sinistra italiana – Sinistra ecologia e libertà Arturo Scotto. L’interrogazione, destinata alla ministra Boschi, chiedeva dell’ammontare dei risparmi previsti con la riforma costituzionale di recente approvata.
L’8 giugno scorso Maria Elena Boschi ha risposto all’interrogazione individuando nei seguenti punti i risparmi immediati previsti, per un totale di 490 milioni di euro: 80 milioni all’anno dalle indennità parlamentari dei senatori, 70 milioni all’anno dal funzionamento delle commissioni e rimborsi ai gruppi di Palazzo Madama, 320 milioni l’anno dal superamento delle province e 20 milioni l’anno dalla soppressione del Cnel.
Una cifra molto alta, che è stata ripresa da molti giornali. In risposta alla ministra, però, si è mosso l’attuale questore di Palazzo Madama e senatore di Forza Italia, Lucio Malan. Il parlamentare ha pubblicato un documento di 6 pagine intitolato “Le cifre vere e quelle false di Maria Elena Boschi“.
La prima cosa che emerge è l’enorme differenza nel totale dei risparmi previsti: la ministra parla di 490 milioni di euro, mentre secondo Malan i risparmi sarebbero poco più di 50 milioni (circa il 10%).
Ma anche le altre cifre di Boschi e Malan sono molto diverse. Gli 80 milioni che rimarrebbero dalle indennità e rimborsi dei senatori, sarebbero secondo Malan poco più di 42 (il 53%); dei 70 milioni derivanti da gruppi parlamentari e commissioni, Malan ne riconosce come reali solo 5,5 (l’8%). Mentre i 320 milioni da accantonare grazie al superamento delle province non esisterebbero in quanto queste sono già state abolite dalla legge Delrio. Infine dei 20 milioni ottenuti dal taglio del Cnel, solo 2,2 sarebbero reali (l’11%).
È evidente che parliamo di grandezze completamente differenti, che avrebbero un peso molto diverso sulle casse dello stato. Le considerazioni da fare a questo punto sono due. La prima è che finalmente due politici di schieramenti opposti si sono “scontrati” nel merito su un argomento mettendo i dati al centro del discorso. La seconda è che aspettiamo con ansia una risposta della ministra Boschi. Di certo di fronte ad una replica così esplicita e motivata (Malan cita puntualmente il bilancio del senato), che arriva a tutt’altre conclusioni, la ministra non potrà rimanere inerte.
Per approfondire:
- le stime della Boschi dalla riforma
- la risposta di Malan
- Openparlamento, tutta l’attività di deputati e senatori
OpenBlog, 27 giugno 2016
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