Red
Affollata conferenza stampa del Comitato per il NO di Cagliari nella sala stampa del Consiglio regionale.
Introduce Andrea Pubusa, giuspubblicista della Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, il quale critica anzututto il modo di approvazione della legge di revisione. “Preoccupa il fatto che il testo della riforma sia stato proposto dal Governo e si presenti come risultato raggiunto da una maggioranza (peraltro formata con Verdini ed Alfano) prevalsa nel voto parlamentare anche a colpi di fiducia, anziché come frutto di un consenso maturato fra le forze politiche; ancora di più inaccettabile è che ora addirittura la sua approvazione referendaria sia presentata agli elettori come decisione determinante ai fini della permanenza o meno in carica di un Governo’.
“Le revisioni copstituzionali - ha soggiunto Pubusa - su fanno con emendamenti a singole parti, di solito migliorativi, come è avvenuto negli USA, dove il testo costituzionale è quello delle origini, di 200 anni fa, a cui sono stati aggiunti, con emendamenti, articoli volti sopratutto alla tutela di nuovi diritti (abolizione della schiavità, voto alle donne ecc.). Qui invece si modificano in un colpo 47 articoli, introducendo un vulnus profondo al bilanciamento dei poteri a tutto favore dell’esecutivo”.
Preoccupazione è stata espressa anche da Carlo Dore jr. perché ‘un processo di riforma, al di là dei gridati intenti di miglioramento della funzionalità delle nostre istituzioni’ si è ‘tradotto, per i contenuti ad esso dati e per le modalità del suo esame e della sua approvazione parlamentare, nonché della sua presentazione al pubblico in vista del voto popolare, in una potenziale fonte di nuove disfunzioni del sistema istituzionale e nell’appannamento di alcuni dei criteri portanti dell’impianto e dello spirito della Costituzione’. Non si comprende neanche cone si fanno le leggi, posto che il Senato non viene abolito, vine mantenuto nella sua struttura, e partecipa alla formazione delle leggi per la quale vengono previsti ben 13 procedimenti diversi. Un vero guazzabuglio, che crea invcertezza perfino nella formazione delle leggi.
Marco Sini, presidente dell’ANPI provinciale, spiega il NO deliberato all’unanimità (con tre astensioni) dal recente Congresso nazionale di Rimini. ‘Non siamo contrari a discutere forme di aggiornamento della Costituzione ma siamo nettamente critici verso questa revisione nel metodo e nel merito. ‘Pur essendo noi convinti dell’opportunità di interventi riformatori che investano l’attuale bicameralismo e i rapporti fra Stato e Regioni- dice Sini - l’orientamento che esprimiamo è contrario, nel merito, a questo testo di riforma’, anche perché, collegato all’Italicum, conegna il Paese ad una forza che col solo 20% (o addirittura meno) del consenso elettorale prevalga sulle altre. Con gli umori reazionari che attraversano l’Europa una riforma siffatta espone il Paese a gravi rischi sul piano della tenuta democratica”. Le leggi costituzionali son fatte per durare e devono garantire equilibrio e stabilità, anche in caso di rigurgiti antidemocratici”.
Andrea Pubusa torna sul rapporto Stato/Regioni, che con l’introduzione della c.d. clausola di prevalenza consente al governo di avocare allo Stato le materie di competenza regionale, cancellando così l’autonomia delle Regioni. Si torna ad uno Stato accentrato, nel quale non si salvano neanche le Regioniu speciali.
Molte domande vengono formulate dai numerosi giornalisti presenti, a cui rispondono Marco Ligas, Carlo Dore ed altri xomponenti del Comitato.
Il successo della conferenza stampa attesta l’interesse crescente dell’opinione pubblica per le ragioni del NO, nonostante l’offuscamento dei media.
1 commento
1 Avanti con il popolo forte: come vuole la Costituzione! | Aladin Pensiero
1 Giugno 2016 - 08:37
[…] Conferenza stampa di ieri. - Ieri a Cagliari affollata conferenza stampa del NO. Su Democraziaoggi. - Il video servizio di Cagliari Pad. - Referendum costituzionale, Comitato No attacca: “Addio […]
Lascia un commento