Domenica a Nuxis Festa della Montagna

3 Maggio 2016
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NUXIS - FESTA DELLA MONTAGNA 2016

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Come ogni anno, l’Associazione PRO-LOCO Nuxis organizza la FESTA DELLA MONTAGNA che, quest’anno è in programma domenica 8 maggio 2016. Per visualizzare la locandina-programma e prenotare entra e scorri il sito del Comune cliccando su

http://www.comune.nuxis.ci.it/

Ecco una scheda di alcuni dei luoghi da visitare 

Miniera di Sa Marchesa

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Aperta nel 1883 su concessione all’imprenditore Julien Hilarion Roux Marchese di Escombrera, per la coltivazione di minerali di Piombo, Zinco, Rame e Argento. Il titolo minerario comprendeva una superficie complessiva di 379 ettari; tale titolo dopo varie vicissitudini passò all’Ingegnere Belga Emilio Jacob.
L’attività mineraria a Sa Marchesa si alternò dal 1896 fino al 1951.
Le prime difficoltà si ebbero nel 1899 quando si tentò invano di arricchire il minerale utilizzando i crivelli; si optò per un arricchimento a mano, seguito da una cernita e quindi il minerale veniva venduto alle officine metallurgiche. Ai primi del ‘900 i lavori si concentrarono nelle gallerie Leone, Mannu e Ilario oltre che negli scavi Colomba e Trinità.
Nel 1951 la chiusura era imminente e si prelevava il minerale dalle discariche per essere trattato nelle laverie della miniera di Rosas.
Nella miniera di Sa Marchesa si coltivava un filone mineralizzato a solfuri lungo quasi 2 km in direzione Nord Ovest, entro i calcari cambrici metamorfosati (Hornfelds) affioranti nell’area in esame. La genesi delle mineralizzazioni può essere attribuita a convogli gassosi mineralizzati di tipo pneumatolitico, che furono probabilmente anche la causa del metamorfismo dei calcari (Hornfelds).
La coltivazione della miniera di Sa Marchesa avveniva a cielo aperto ma anche in sotterraneo con la Galleria Riu Mannu.
Le gallerie della miniera erano: Galleria Vacca ribasso Manno, Galleria Ilario, Galleria Trinità, Galleria Cannone, Galleria Leone. La stessa Miniera di Ilario ubicata alla periferia Nord di Acquacadda, in direzione del filone mineralizzato, potrebbe essere considerata come un cantiere di Sa Marchesa. Ad Ilario si trovano oltre agli scavi ed alle discariche di sterili, la cabina elettrica, svariati ruderi e 2 grandi tramogge in ferro arrugginito. Era inoltre presente un Pozzo, chiamato Ilario.
I minerali di Sa Marchesa: Andradite, Arsenopirite, Azzurrite, Calcopirite, Clinozoisite, Diopside, Epidoto, Galena, Hedembergite, Malachite, Quarzo, Sfalerite, Solfuri, Wollastonite.

Monte Tamara-Tiriccu
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Descrizione Generale
La Foresta di Tamara-Tiriccu è situata a pochi km da Nuxis.
Le cime più elevate sono:
Punta Is Caravius (1116m), monte Tiriccu (1104m), monte Arcosu (948m), Arcu Barisoni (885m), monte Tamara (850m), monte Sa Mirra (1087m).
La punta is Caravius domina la foresta che viene attraversata dal rio Barisone e rio Tiriccu (che prende il nome da un altro promontorio della zona): entrambi confluiscono in un unico letto che prende il nome di rio Mannu e che termina la sua corsa nell’invaso di Bau Pressiu, la diga che approvvigiona buona parte dei centri abitati della zona.
All’interno della foresta è la Cantina di Barisone, un rifugio costruito dai boscaioli toscani e da loro destinato a spaccio e punto di ritrovo: un esempio notevole di architettura dell’epoca è il forno in pietra ancora in ottimo stato di conservazione e il rifugio Macciocco recuperato negli anni dal personale dell’Ente Foreste.
I corsi d’acqua che attraversano la foresta regalano al visitatore scorci di incomparabile bellezza e di notevole pregio ambientale.
Nel sottobosco dei secolari lecci nascono svariate specie di funghi che ne fanno meta preferita dei cercatori della provincia.

Aspetti vegetazionali
Il sito è caratterizzato da una vegetazione forestale tipicamente mediterranea, con la presenza di numerose specie endemiche, in particolare il leccio del quale si trovano porzioni di bosco secolare in tutte le fasi evolutive, oltre a corbezzolo, lentisco, fillirea e ginepro.

Aspetti faunistici
La zona ospita numerose specie animali. Tra quelle dell’avifauna troviamo l’astore sardo, la poiana, l’aquila reale, il falco pellegrino, la pernice sarda, il corvo imperiale. Tra i mammiferi è possibile trovare la lepre sarda, il coniglio selvatico, la volpe, la donnola, il cinghiale, e non di rado il cervo sardo.

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