Mattia Massa – studente del Liceo Alberti
L’intervento pronunciato dal palco in piazza del Carmine a conclusione della manifestazione del 25 aprile 2016.
Nel corso di quest’anno scolastico la 5 B del Liceo Scientifico “Alberti” ha intrapreso un percorso della memoria volto all’approfondimento dei temi relativi al periodo della lotta partigiana contro il nazifascismo. In preparazione al viaggio della memoria abbiamo avuto degli incontri con il comandante partigiano Nino Garau, con storici, dirigenti dell’Anpi e col segretario dello SPI-CGIL.
Nel corso del viaggio in Emilia Romagna, teatro importante della Resistenza, abbiamo visitato diversi luoghi come Campo Fossoli, il Parco di Montesole e la fattoria dei fratelli Cervi, ora diventata casa-museo.
Campo Fossoli, già campo di prigionia di soldati inglesi, è stato dal 1943 il principale centro di raccolta e smistamento di deportati ebrei e politici verso Auschwitz, Buchenwald, Mauthausen e altri lager nazisti. Il museo del deportato, ideato dal gruppo di architetti BBPR (Belgioioso, Sanfi, Peressutti e Rogers) in collaborazione con Giuseppe Lanzani e Renato Guttuso, è una struttura molto significativa che si sviluppa attraverso 13 sale nelle quali luci ed elementi grafici creano un’atmosfera di grande impatto emotivo scevro di retorica. Questo luogo è stato quello che ci ha colpito di più; tutte le persone presenti sentivano dentro di sé un gran peso, perché le cose viste erano troppo grandi da assimilare e meditare in così breve tempo.
Non è facile per un giovane della mia generazione comprendere il senso delle stragi nazifasciste tanta è la distanza dal nostro mondo, eppure nel corso della visita al Parco di Montesole ciascuno di noi si è potuto rendere conto dell’inumanità di quanto accaduto a Marzabotto e nei centri vicini e abbiamo anche capito ancor meglio cosa è stata la Resistenza e perché le radici della nostra Costituzione repubblicana siano lì.
Ci siamo resi conto che perché non accada mai più una mostruosità simile dobbiamo continuare a lottare tutti assieme. Antonio Gramsci diceva: “Ogni uomo è filosofo”. Questa espressione non va intesa in senso stretto; non è necessario che tutti parlino dell’essere o del senso della vita. Quell’espressione voleva dire che la lotta deve essere affidata a tutti, non solo ai partiti politici o ai militanti delle associazioni. Il fascismo non è solo il Partito Nazionale Fascista, ma è qualsiasi azione violenta di repressione dell’idea del libero pensiero; ed è per questo che è necessario che la lotta vada affidata a tutti noi. Oggi, 25 aprile, non è solo un giorno in cui ricordare i tanti giovani e meno giovani, donne e bambini caduti per la libertà, è anche un giorno in cui si deve rinnovare il patto con quanti hanno versato il sangue per darci la libertà.
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