PD: l’onda lunga del berlusconismo

18 Aprile 2016
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Gianna Lai

‘Si consolida un sistema di potere che non tien conto che noi abbiamo una Costituzione repubblicana, democratica e antifascista’, ha detto Smuraglia nell’intervista al Fatto, aggiungendo che è stata manomessa la volontà del Costituente. E che si trasforma il Senato in un piccolo mostro, e che col meccanismo del premio di maggioranza (imposto da ll’Italicum), chi vince fa quello che vuole. E siccome hanno pensato di riconoscersi in quelli della legge truffa e in quelli che nel 1960 volevano fare il governo con i fascisti, di cui Smuraglia parla alla fine della stessa intervista, il giornale preposto si è incaricato di lanciare, minacciosamente, solenne e insultante anatema contro il presidente dell’Anpi. Da allargare evidentemente, e secondo il proprio piacere, anche a tutti quegli ignorantoni che la pensano come lui.
Caro presidente a cui va tutta la solidarietà degli iscritti all’Anpi e dei cittadini rispettosi della Costituzione, oggi tutti impegnati per il NO, appena conclusa la battaglia referendaria, si può intraprenderne una per restituire dignità al nome di Antonio Gramsci, in maniera così disonorevole usato come testata di un giornale portavoce dell’attuale maggioranza? Di un giornale oggi strumento della propaganda governativa e mezzo per la diffamazione di chi la pensa diversamente, primi fra tutti, i cittadini impegnati nella difesa della Costituzione?
Esempio.
Col meccanismo del premio di maggioranza, chi vince fa quello che vuole. Esempio: la Finocchiaro fa quello che vuole, al Senato si batte senza esclusione di colpi per la distruzione della nostra Carta, in combutta con Renzi e Verdini. Poi viene a Cagliari a sostenere la campagna elettorale del sindaco e parla di Repubblica e di diritto di voto alle donne. Tacendo di come si è sbracciata in Parlamento perchè la modifica della Costituzione venisse approvata da una maggioranza superiore ai 2/3 in seconda votazione, così da escludere il ricorso al referendum, parla di sovranità popolare allargata, 70 anni fa, alle donne. Ecco, chi vince fa quello che vuole. Combatte contro i diritti in Parlamento, è relatrice a sostegno del contrario nei dibattiti. Ma se dice che questo oggi è il modo di governare, ovvero il disprezzo per la politica, da sempre fondata innanzitutto sulla coerenza delle idee e dell’agire, come scandalizzarsi di fronte a tali persone chiamate a parlare di democrazia e di Repubblica? Come scandalizzarsi se, nel dibattito così vivo e impegnato che attraversa oggi tutta l’Italia, per la difesa e la attuazione della nostra Carta, e che con grande coerenza si fonda sul No al referendum di ottobre, a parlamentari così rigidamente filorenziani viene data la parola, per sostenere il contrario di ciò che hanno sostenuto e votato in Parlamento? Ecco, chi vince fa quello che vuole. E c’è gente a Cagliari che, in campagna elettorale, condivide il segnale forte di potere, ed è ben lieta di sottolinearlo.

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