Dove và il PSd’Az?

2 Gennaio 2009
19 Commenti


Andrea Pubusa

Confesso che in gioventù non capivo molto il Psd’az. Anzitutto perché era un alleato stabile e subalterno della DC (ricordo che uno dei tre fratelli Melis, Pietrino, era assessore all’industria quando iniziò la chiusura delle miniere di Carbonia, dove vivevo). Poi perché il mio orientamento marxista mi portava a vedere i processi su scala nazionale e planetaria (proletari di tutto il mondo unitevi!) e a trascurare gli apetti locali delle questioni. Pensavo che il sardismo fosse l’equivalente del localismo, della chiusura al mondo. Iniziai a ricredermi quando, da consigliere regionale, ebbi modo di conoscere da vicino Mario Melis, e devo dire che fu una felice sorpresa: allora capii che il sardismo, nella versione dei suoi padri,  tutto era fuorché localismo. Era anzi un’impostazione federalista, transnazionale, internazionalista. Mi intrigava poi l’anima libertaria del sardismo e la sua naturale ribellione verso ogni forma di asservimento ad altri. Ho seguito poi con dolore la deriva di questo partito. Ed ho sempre sperato in una ripresa. Non ho mai dimenticato che è stato il grande balzo in avanti del PSd’Az, insieme al successo elettorale del PCI, a darci, nel 1984, la Giunta Melis, la prima giunta regionale di sinistra e sicuramente la più produttiva di risultati nella storia dell’autonomia sarda. Ho apprezzato molto poi recentemente l’impegno sardista nella lotta contro la legge Statutaria. Ecco perché apprendo oggi dalla stampa, con un certo turbamento, che la segreteria del Psd’az risponde positivamante all’invito del Pdl di aprire un confronto programmatico in vista delle prossime elezioni regionali. E con maggior stupore leggo che nessun altro segretario di partito ha mostrato analogo interesse per il percorso culturale e politico del Partito Sardo. Quanta attenzione aveva, invece, il PCI per questo partito! C’era alla base la convinzione che l’alleanza coi sardisti, possibilmente forti, era una delle chiavi per governare la Regione. 
Ma quali gli aspetti programmatici posti dalla Segreteria sardista alla base del confronto con Cappellaci?
In primo luogo l’opzione indipendentista e federalista del Partito. E poi - leggo dal documento sardista::
- Riscrittura dello Statuto in direzione di un deciso aumento di sovranità
- Iscrizione dei costi della continuità territoriale sulla fiscalità italiana e europea e non su quella sarda. Immediata riscrittura della parte dello Statuto che ha addebitato i costi della continuità territoriale ai sardi.
- Varo immediato di un piano straordinario di sostegno alle famiglie e alle imprese
- Modifica del Disegno di legge sul Federalismo fiscale, per trasformare il federalismo italiano da devolutivo in associativo. Realizzazione dell’Autonomia impositiva e estensione della disciplina delle zone franche urbane alle zone rurali.
- Elezione della Sardegna a capitale delle energie rinnovabili. Destinazione sociale e non privata dei certificati verdi
- Esclusione di qualsiasi ipotesi di realizzazione di centrali atomiche o di depositi di scorie atomiche e/o assimilabili in Sardegna
- Chiusura di almeno uno dei tre poligoni militari.
- Commissione di indagine regionale sugli effetti delle nanoparticelle sull’organismo umano
- Varo del piano scolastico regionale capace di garantire la scuola in ogni paese della Regione, anche attivando il capitale privato
- Inserimento dell’insegnamento del sardo nella scuola elementare.
- Riforma urbanistica nella direzione della tutela ambientale, della certezza delle regole, del rispetto delle competenze comunali. No alle seconde case, alla muraglia lineare lungo le coste. Sì ad un Piano alberghiero perequativo per quelle zone a bassa ricettività. Severa incompatibilità politica sul ruolo dell’Assessorato all’Urbanistica, che dovrà essere gestito da figure di provata distanza dagli interessi immobiliari.
- Severo rafforzamento della disciplina del conflitto di interessi.
Dovrà pronunciarsi il Consiglio Nazionale il 3 a Birori, ma già vedo alcune macroscopiche contraddizioni. Com’è possibile avanzare credibilmente una pretesa di indpendenza con Cappellacci che è stato scelto dal Cavaliere e ne è un umile portaordini? E come sperare ragionevolmente nella chiusura di almeno un poligono militare? Non sa il Psd’az che nello schieramento che sostiene Cappellaci ci sono il fior fiore dei militaristi italiani, a partire dal Ministro della Difesa La Russa, che, se potesse, spalmerebbe l’esercito sull’intero territorio? E poi cosa vuol dire “severo rafforzamento della disciplina del conflitto d’interessi”? Non si tratta di un obiettivo ambiguo? Nella campagna referendaria contro la legge Statutaria non abbiamo detto che il conflitto d’interessi è un fatto materiale che solo l’ineleggibilità può prevenire? Perchè ora recedere da questa posizione? Ed infine perché nel vostro documento non fatte alcun riferimento all’iperpresidenzialismo della Statutaria? Perché non ne chiedete almeno il temperamento, eliminando la clausola dissolvente? Perché non pervenire se non ad una forma di governio parlamentare, almeno ad un presidenzialismo sul modello statunitense che rende Presidente e Assemblea autonomi e egualmente forti?
Son sincero vedo in questo vostro arretramento una preoccupazione esclusivamente elettoralista: salvare la rappresentanza. Certo, primum vivere, deinde philosophari. Ma così facendo, siete sicuri di salvare la vostra essenza? O non è questo un morire nella sostanza? So che a questo siete indotti dalla chiusura di Soru e dall’insipienza (o forse meglio dall’inesistenza) del PD. Ma allora non è meglio tentare una presenza autonoma, allestendo buone liste e proponendosi a tutti i democratici sardi come riferimento contro il monocratismo soriano e la dipendenza berlusconiana di Cappellacci? Sappiamo che è una battaglia difficile e rischiosa. Ma correte il rischio di rimanere sardisti, mentre con Cappellacci perdete la vostra anima.

19 commenti

  • 1 Sergio Ravaioli
    2 Gennaio 2009 - 12:50

    Dopo una vita passata a votare a sinistra, il prossimo febbraio sono orientato a votare PSd’Az (per la decisione finale aspetto gli ultimi passaggi) e voglio spiegare perchè, con la speranza che molti che si trovano nella mia stessa situazione prendano la mia stessa decisione (e non quella di non andare a votare, come successo in Abruzzo).
    Arrivo subito al sodo: mi attendo dal PSd’Az che svolga una efficace azione (verso la giunta Cappellacci, ovviamente. Pensare che possa vincere Soru è solo una sciocchezza) di freno ai probabili eccessi che il prossimo governo regionale potrebbe avere in direzione ultraliberista e antidemocratica seguendo l’esempio del governo nazionale. Un’azione analoga (possibilmente più incisiva) a quella che la Lega sta svolgendo nei confronti dell’intemperante Berlusconi, con il non trascurabile vantaggio che il PSd’Az, come tutti i movimenti Sardisti, è agli antipodi dalle posizioni razziste / scioviniste che infangano la Lega Nord. Anzi uno dei motivi chiave del mio orientamento a favore del PSd’Az è l’art. 4 del suo Statuto, il quale recita:
    “VALORI SOCIALI: Il Partitu Sardu – Partito Sardo d’Azione esalta i valori della libertà, dell’uguaglianza e della fratellanza fra gli uomini e fra i popoli. Si batte affichè tutti gli uomini e le donne godano di pari diritti, pari opportunità ed abbiano gli stessi doveri. Combatte ogni forma di razzismo e di sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Tutela la libertà religiosa, di manifestazione del pensiero, di parola, d’informazione, di comunicazione, di sindacato e di associazione. Rifiuta il primato della guerra nella risoluzione delle controversie e adotta la non violenza come metodo di lotta politica. Difende i diritti fondamentali di tutto il popolo sardo e in particolare il diritto al lavoro ed il diritto alla libertà di impresa. Valorizza e tutela il territorio della Sardegna, in un quadro di sviluppo economico e di partecipazione delle popolazioni.”
    Perfetto! Non si poteva dire meglio.
    Il problema di “salvare la rappresentanza” (altrimenti detto salvare I propri emolumenti di consigliere regionale) mi pare lo abbiano piuttosto i diversi partitini che, rimangiandosi quanto affermato in anni di critiche a Soru, si affrettano a correre in soccorso del presunto vincitore. Per il PSd’Az il problema a mio giudizio si pone in termini di salvare la possibilità di incidere, di condizionare ed orientare decisioni e comportamenti di un governo regionale di centrodestra che, per via del suicidio della sinistra prima col massimalismo parolaio e inconcludente, poi con il tartufismo e la svendita all’imprenditore Soru, promette di restare al governo della Sardegna per un periodo molto lungo. Questo risultato il PSd’Az lo potrà garantire solo se avrà un buon successo elettorale, tale da risultare determinante (come lo è la Lega a livello nazionale) per la sopravvivenza del governo.
    Certamente il risultato poteva essere più incisivo attraverso la costituzione di un terzo polo che aggregasse diverse organizzazioni politiche in modo da poter puntare almeno ad un 20% di consenso elettorale! Qui però ha ancora una volta giocato negativamente la pochezza dei gruppi dirigenti del centrosinistra e la spregiudicatezza del condottiero Soru il quale, abilissimo nel demolire, ha organizzato il blitz che conosciamo anche per impedire la nascita del terzo polo.
    Ed oggi assistiamo all’indecorosa scena dei leader delle formazioni minori (e della stessa maggioranza del PD) che con il cappello in mano va a petire un posto a tavola al padrone del vapore, ignara del fatto che quel vapore farà naufragio tra poche settimane.

  • 2 Raffaele Pilloni
    2 Gennaio 2009 - 13:03

    A quanto pare la deriva del Psd’az è inarrestabile: pare infatti pittosto contraddittoria un’alleanza “programmatica” con il Pdl che ha ad esempio tra i suoi punti “l’esclusione di qualsiasi ipotesi di realizzazione di centrali atomiche o di depositi di scorie atomiche e/o assimilabili in Sardegna”, quando a livello nazionale il Governo (i cui esponenti sarebbero i futuri alleati del Psd’az) rilanciano a gran voce il ritorno al nucleare ed il Ministero per le attività produttive avrebbe già individuato una località in Sardegna per un insediamento nucleare (Cirras (or) se non ricordo male). Mi pare ovvio che il movimento politico fondato da Emilio Lussu e Davide Cova fosse ben altra cosa.

  • 3 Marcello Madau
    2 Gennaio 2009 - 13:58

    Per la verità non trovo nulla di strano che un movimento indipendentista si possa alleare con la destra. Può succedere, è assolutamente normale e legittimo. Il fatto culturalmente e politicamente assai grave è non fare un altro partito e usare quello di Lussu per andare con razzisti ed eredi dei fascisti, offendere un rispettabile patrimonio di idee e sacrifici per la libertà. Poco più di un anno fa, partecipai come relatore per l’Associazione Luigi Pintor ad una tavola rotonda organizzata a Sassari da Sinistra Democratica, Rimproverai politicamente a Giacomo Sanna, anch’esso relatore, l’alleanza con la Lega Nord. Giacomo Sanna, ribadendo le enormi differenze, invocò il ‘diritto di tribuna’ come unica ragione. Dobbiamo allora dire che non c’entra Soru nella deriva a destra del PSd’AZ, visto il precedente, ma qualcosa di più tangibile del ‘diritto di tribuna’. .

  • 4 Andrea
    2 Gennaio 2009 - 14:08

    La svolta a destra del psd’az non ha niente di ideale, niente di programmatico, niente di logico. E’ solo l’autodistruzione di un glorioso partito che non recepisce e non rappresenta più le istanze del popolo sardo e tantomeno di quel popolo che si riferiva alle istanze del sardismo, inteso come emancipazione della sardegna, salvaguardia dell’identità. cultura, lingua, tutela delle minoranze, tutela die picocli imprenditori e lavoratori. Niente di tutto questo oggi è rappresentato da PSd’Az. Oggi l’interesse primario è tutelare una dirigenza piccola in termini nuemrici ed in termini politici. Ahimè…avremmo avuto veramente bisogno di un PSd’az serio e coeso.

  • 5 antonio leoni jr.
    2 Gennaio 2009 - 14:58

    …et propter vitam, vivendi perdere causas.

  • 6 andrea
    2 Gennaio 2009 - 20:23

    Sono un elettore cosiddetto di sinistra, ho sempre votato estrema sinistra o sardista.
    attualmente mi si pone, così come a molti di tendenze non dissimili dalle mie che si esprimono su questo sito, il dilemma di una scelta in forte contrasto con le mie convinzioni.
    Una scelta immediata, istintiva, mi vedrebbe dire un no netto, non mediabile, alla prospettiva di votare un psdaz in coalizione col centro destra.
    Questo perchè sono uno di quei tanti che odiano il berlusconismo e quello che esso rappresenta, quella borghesia egoista ed arraffona, poco onesta e codina, che pensa solo alla propria pancia ed alle proprie tasche.
    sono peraltro drammaticamente deluso dalla politica di Soru: i paesi della mia zona stanno morendo di povertà e sottosviluppo, ed il governo regionale “di sinistra”, che poteva fare molto, sta assistendo consapevole ed indifferente a questo declino.
    mentre la mia gente va guadagnarsi da vivere in alta Italia, Soru campa di un’immagine “di sinistra” guadagnatasi con un ambientalismo di facciata.
    Coloro che “da sinistra” ci rappresentano da parte loro offrono invece un’immagine sempre più vicina a quella deteriore del potere democristiano di una volta, attento alle nomine ed alle cariche, un potere da mani in pasta, adagiato su se stesso perdendo di vista la matrice popolare del mandato, e soprattutto rendendo impalpabile la “diversità” dalla destra, che per me rimane un valore.
    Schifato, rifiuterei di andare a votare, invece sto meditando una scelta diversa, ma non certo perchè creda che il centro destra sia portatore di politiche che combattano il malessere economico dei sardi.
    Mi sto formando la convinzione che il superamento della visione settaria “destra – sinistra” a favore di un disegno marcatamente “sardista” sia una delle poche prospettive perseguibili, per quanto visionaria essa appaia.
    Penso che sia lecito sostenere la presenza sardista nel governo regionale, qualunque esso sia, nella speranza che possa contribuire ad un programma di rilancio economico e – so che farà sorridere - di difesa dell’ambiente.
    sono altrettanto convinto che sarà non solo arduo, ma pazzescamente difficile, ma anche i sardisti, in caso di infedeltà dell’alleato occasionale, hanno l’orgoglio e la forza per mandare tutto all’aria.

  • 7 paolo
    2 Gennaio 2009 - 23:06

    Tra le varie richieste dei sardisti vi è anche quello della chiusura dei tre Poligoni militari, tutto questo mi fa sorridere io mi accontererei di chiedere che tutti gli appalti per il loro funzionamento venissero fatti in sardegna a vantaggio delle ditte sarde.

  • 8 Apo. Pula
    2 Gennaio 2009 - 23:23

    Anch’io, come Andrea, ho sempre votato a sinistra alle politiche, e sardista in tutte le altre occasioni.
    E come succede ad Andrea , una scelta istintiva mi vedrebbe rifiutare la possibile scelta del Ps.d’Az.di allearsi alla destra, certamente per una questione di cuore.
    Il berlusconismo e quello che rappresenta, anche a me non appartiene, non perché nutra odio verso chicchessìa, oppure perchè ritenga che tutti, o se si preferisce, buona parte di chi lo sostiene pensi solo alla propria pancia ed alle proprie tasche, ma, sic et simpliciter, perché è totalmente incompatibile con il mio modo di concepire le questioni che attengono la cultura, la società, la giustizia, la solidarietà, il rispetto verso gli altri, ecc.ecc.
    Pur tuttavia conosco tra i berlusconiani un sacco di gente perbene e sinceramente convinta e pronta a giurare (ovviamente secondo me a torto) che Egli sia effettivamente l’Unto del Signore. Conosco pure dei buoni amministratori pubblici che svolgono bene il loro ruolo pur avendo l’immaginetta di Silvio nel taschino.
    Non sono come Andrea drammaticamente deluso dalla politica di Soru poiché, vista la parata del primissimo periodo di governo regionale, era ampiamente prevedibile che avrebbe scantonato di brutto. Semmai sono drammaticamente deluso da chi gli ha tenuto bordone per quattro anni e mezzo, dal momento che tutti sappiamo quanto sia stato murrungiato dall’accozzaglia dei suoi piccoli uomini politici, di centro-sinistra (cioè quelli presunti buoni), che non hanno avuto le palle per contrastare apertamente la sua dispotica condotta, terrorizzati come sono stati dall’idea di rinunciare alle laute prebende, prezzo evidentemente troppo alto per mandare Soru a casa anzitempo.
    Vorrei incoraggiare la scelta di Andrea di optare per una soluzione diversa rispetto a quella di starsene a casa e non votare, perché, qualora davvero il Ps.d’Az. dovesse andare con Capellacci, sono persuaso che possa, in conclusione, rappresentare il modo di cogliere un’opportunità nuova per la Sardegna. A patto che si delinei chiaramente la funzionalità che il PDL dovrà avere rispetto all’istanza del Ps.d’Az. di svolgere la politica autonomista che gli è propria, in tutte le sue articolazioni, a tutela e vantaggio del Popolo e per il Popolo Sardo, e non viceversa.
    Sono speranzoso che i sardisti che ci rappresenteranno, in caso di prepotenza e prevaricazione dell’alleato momentaneo, avranno l’orgoglio e la forza per mandare tutto all’aria. Di lacché con il distintivo dei quattro mori, in tempi non lontanissimi, ne abbiamo già visti. E non succederà più.
    Guai a noi se non avessimo quest’ultima convinzione…e guai a loro se così non sarà.

    Andrea, fetzaussìri coraggiu, Forza Paris

  • 9 Carlo Dore jr.
    3 Gennaio 2009 - 16:37

    La Lega Nord svolgerebbe un’azione di freno agli eccessi del Governo Berlusconi???? E un uomo di sinistra può abbassarsi ad accordare il proprio consenso allo schieramento che fa capo alla destra berlusconiana????
    Fermate il Mondo, voglio scendere!

  • 10 Sergio Ravaioli
    3 Gennaio 2009 - 17:06

    Beato lei, signor Dore, che ha così chiaro cosa è di sinistra e cosa di destra!
    E scommetto che Soru è catalogato di sinistra!?!

  • 11 Carlo Dore jr.
    3 Gennaio 2009 - 17:54

    Esatto, caro Ravaioli, ho ben chiaro che cosa è di destra e che cosa è di sinistra.
    Per esempio, so che chi pretende di prendere le impronte ai bambini rom è di destra; so che chi pretende di collocare la magistratura sotto il controllo dell’Esecutivo è di destra; so che chi cerca di smantellare l’istruzione pubblica a tutto beneficio di quella privata è di destra; so che chi rifiuta di dichiararsi antifascista è di destra. E so anche un’altra cosa, caro ing. Ravaioli: so che chi assume posizioni di questo tipo è mio avversario, dato che io sono di sinistra….

  • 12 admin
    3 Gennaio 2009 - 19:06

    Caro Carlo, d’accordo, siamo di sinistra. Ma il problema è perché il Psd’az va con Cappellacci? Perché un partito che è sicuramente antifascista, antirazzista, autonomista etc. etc. non ha trovato collocazione nello schieramento di centrosinistra? Spesso, di questi tempi, si scambiano gli effetti per le cause. E se qualcuno, per conoscere le cose, cerca le cause, viene accusato di disfattismo. Anche qui scambiando cause ed effetti, giacché chi ha disfatto la coalizione è chi, potendola unire, l’ha invece divisa e sfaldata. Chi favorisce Cappellacci non è chi denuncia queste azioni e propone altro, bensì chi respinge una parte dell’elettorato, ben sapendo che il masochismo elettorale è oggi limitato. Quanti non trovano risposte nelle liste e nei programmi non si infliggono il supplizio di votare ciò che gli è indigesto: o non votano o si girano dall’altra parte. Col Psd’az si sta verificando questa dolorosa seconda situazione. Ma anche una parte dei socialisti è sospinta in questo limbo. Qual’è la causa? E chi ne è il responsabile? Questo è il quesito. E, finché si è in tempo, perché chi decide non tenta il recupero? (a.p.)

  • 13 Apo. Pula
    3 Gennaio 2009 - 19:32

    Parecchi, per non dire tutti sanno che chi pretende di prendere le impronte ai bambini rom è di destra; chi pretende di collocare la magistratura sotto il controllo dell’Esecutivo è di destra; chi cerca di smantellare l’istruzione pubblica a tutto beneficio di quella privata è di destra, che è di destra chi rifiuta di dichiararsi antifascista…C’è da dire, tuttavia, che non era di destra chi autorizzo i bomardamenti italiani in Bosnia nel ‘99…quindi non è tutto oro colato quello che proviene da quella parte. o sbaglio? Lasciamo stare…
    Però, Sig, Dore jr…. mi consenta (per stare in tema…!) di osservare che alla richiesta di Ravaioli di collocare Soru da qualche parte, Lei non si è pronunciato. Mi piacerebbe avere una Sua opinione, pensando che possa interessare anche a molti altri.

  • 14 Raffaele Pilloni
    3 Gennaio 2009 - 21:13

    Prof. Pubusa lei ha chiesto: “Ma il problema è perché il Psd’az va con Cappellacci? Perché un partito che è sicuramente antifascista, antirazzista, autonomista etc. etc. non ha trovato collocazione nello schieramento di centrosinistra?” Io provo a rispondere e dico che il Psd’az ha smesso da tempo di essere quello che i suoi fondatori ed i suoi sostenitori avevano ed hanno in mente. Una risposta più pratica può trovarla nella figura e nelle opere del presidente del Psd’az, un certo Giacomo Sanna. Ho detto tutto. Quando il Psd’az non si schierò nè a destra nè a sinistra fu accusato di essersi autoescluso, ma a mio parere sicuramente quella fu una scelta più dignitosa e più rispondente a quello che il Psd’az sarebbe dovuto essere per la Sardegna: certamente non un alleato di chi considera la Sardegna la sua dependance.
    Credo infine che la domanda non debba incentrarsi sul “perchè il Psd’az si allea con il Pdl”, ma è necessario chiedersi “perchè il Psd’az è diventato quello che è”. Saluti

  • 15 Marcello Desole
    3 Gennaio 2009 - 22:30

    Ohi ohi.. mentre qui state a barcamenarvi sul razzismo della Lega e il disorientamento-annientamento causato da Soru i Sardi soccombono e non sanno se spararsi, impiccarsi o andarsene e ancora non avete capito che i Sardisti vogliono liberare dalle inutili stanze d’attesa romane la propria economia, la propria cultura, la propria lingua, coinvolgere tutti i Sardi in uno sviluppo solidale con la propria terra e le proprie intelligenze dentro una democrazia vera. Quando avrete capito che i Sardisti si sono semplicemente rotti di elemosinare sarete stati liberati anche voi e ci ringrazierete. Se nel frattempo organizzerete le forze di centro sinistra orientandole ad una vocazione europea e realmente democratica e progressista e non più italiota avrete risparmiato tempo. Oggi al Consiglio Nazionale del Partito si è votato a larga maggioranza un documento programmatico formidabile che ogni sardo sottoscriverebbe, ora si aprono le trattative con chi deciderà di sottoscriverlo. No impegno a sottoscrivere gli impegni a noi cari? No party. Il tempo delle attese è finito.

  • 16 GIANNI
    5 Gennaio 2009 - 22:04

    Calincunu mesi passau, ia srittu…. “ne con gli-ONI di sinistra, ne con gli-ONI di destra…a tottu custa genti, preoccupada de… “dove va il Psd’az ” - chi però de una vida, votada atrus partidus Italianus, chi si pigant su strobbu de fai torrai a bius is mottus (de is atrus), ddu su fai furriai me is tumbas, s’arragodant is valoris attus e mannus de is fundadoris, de sa libertadi, sa giustizia de s’onori chi anti scippiu donau a sa Sardigna, ecc.ecc. ihhh… oiamammiatiarrori!

    E poita non seis mai benius aintru de qustu Partidu po d’adaratzai? E aba fiais candu ci ddus seis bogaus da sa giunta Palomba?

    Chi oi seis aicci scandalizzaus, poita candu Antonellu Cabras e is cumpangius, non s’ant’ offiu in custus annus, ne po is Regionalis 2004, ne po is Politicas 2006 e 2008, non di’ndi seis arronciuau is origas?

    Chi veramenti teneiais in su coru su destinu de qustu Partidu chi non èis mai votau, non dopeiais fai su chi de 12 annus, ognia dì seis fadendi cun impignu mannu, po du fai sparessi in d’ogna modu! E candu èis ciccau de sin’di furai is moritteddus? Ma funti mottus prima is ladronis etottu!
    Apustis de quattr’annus èis interrau is bandieras de su landiri e de s’obia e cussas arrubias po e de sa bregungia!

    88 annus de vida e de storia gloriosa a su 17 de Apribi 2009, calincuna cosa ad’a bolli nai !

    Bivvei serenus senza pensamentus maus! Fadei sempri su beni e mai su mabi narat s’arrettori de bidda mia! Non si preoccupeius meda de aba andada su Psd’az, pensai pruscatottu in calli cunditzioni de miserabilis e de mottus de fammini èis latziau is famiglias Sardas chi anti votau a bosatrus!

    Po contu nostru, candu èus sbagliau strada, su billettu po torrai a domu ddeus pagau sempri nosu, è tempus chi bosatrus fazzais su matessi! Ma non ddeis ancora cumprendiu ca s’ex For-president scidi giai ca perdidi is eletzionis?

    Si naru de prus, ad’at fai de tottu po dda sas perdi!

    Issu scidi perfettamenti ca sa Corti Costituzionali ad’ annullai sa Lei Statutaria, in cantu…. su conflittu de attribuzionis pesau de su governu, non consentidi sa promulgatzioni, poita sa formulatzioni e sa procedura de rangu costitutzionali non èsti stettia arrispettada!

    Sa nomina de su fiduciariu po governai su conflittu de interessus, èsti una trassiscedda de mraxianeddu, sceti po donai a is giornalis e televisionis continentalis unu cuntenteddu po ddu po si fai nodiu e fai nai… “la!… cantu èsti diversu de su cuadderi!

    Destra e/o manca…po nosu seis uguallis… seis is dduas faccis de sa matessi medaglia!

    Nosu sardistas… fortzis in custu concettu terra a terra podeus essi su bordu… su spessori, cussu chi storicamenti srebidi po fait arraxionai dduas partis chi non si castiant… mai in faccia… cussa parti finiscedda ma essentziali… chi purtroppu po bosatrus s’accappiada impari po sempri in su matessi destinu!

    Attenzioni insaras… in casi chi siada logu, sin’ci èis a scavuai, megais a sin’ci ghettai osattrus etottu!

    E non ciccheis de imbrogliai…is medaglias chi portant dduas faccias uguallis…funti frassas o fuori corso, gratzias a Deus is sardus funti inghitzendu a ddu cumprendi!

  • 17 seupla
    7 Gennaio 2009 - 15:24

    che orrore !!!!!!!!!!!!!!! Avete infangato il psdaz. Chi ha venduto l’onore del partito? Chi di voi andrà a fare il jullare a villa certosa, chi farà la servitù ad arcore, chi il merlo a mediaset, o il segugio a porta porta, chi taglierà il nastro a tuvisceddu, chi si affaccerà dal terrazzo per ammirare l’orizzonte a capo caccia. Coraggio avrete molto da fare l’ambiente e il cemento vi sommergeranno. Mi chiedo a cosa sono serviti i 25 anni di militanza con impegno e orgoglio nel PSDAZ. Giuseppe Atzeri siamo stati amici per tanti anni ho diviso con te l’impegno per i tuoi consensi allora meritati. Mi sento tradito, ho avuto una pugnalata al cuore: Spero che nella storia del Partito Sardo D’AZIONE, non rimanga traccia di questa nefandezza.
    Un glaciale saluto da un SARDISTA VERO. Paolo Esu

  • 18 Apo. Pula
    7 Gennaio 2009 - 22:34

    Al SARDISTA VERO Paolo Esu invio volentieri il documento approvato dal Consiglio Nazionale del Psd’az. del 4 Gennaio, 2009, così se lo legge. Avendo l’impressione che l’esagitazione e la foga degli slogan di matrice vetero comunista riportati nel suo post siano sintomatici di una fulminante crisi di identità politica, lo invito, da sardista vero quale ritiene d’essere, a non farsi prendere dal panico e dallo sconforto, e comunque a rifiutare incondizionatamente ed in primis il fare autoritario, già ampiamente emerso nel corso dei 4 anni e mezzo di mal governo della Sardegna, del Messia Soru che un merito, ammettiamolo, lo ha avuto: quello di coglionare Antonello Cabras, Paolo Fadda e tutti quelli del PD & company.
    La sinistra l’abbiamo ampiamente sperimentata e dica Esu se ricorda il giovamento che ne ha tratto il P.S.d’Az., o almento qualcosa di particolarmente pregiato combinato assieme nelle avventure con il centro -sinistra. Il centro destra non lo abbiamo provato…e d’altro canto le proposte sardiste sono talmente precise (leggere per verificare) che sarà il PDL ad essere funzionale al P.S. d’Az. e non vieceversa. Inoltre penso che siamo abbastanza maturi per non avere più paura dei fantasmi…Esu, vedi, anch’io non è che qualche contrazione addominale non l’abbia avuta, ma credo che starà all’intelligenza, all’onestà morale e alle capacità politiche di chi rappresenterà il Ps.d’Az. in regione farsi rispettare e far rispettare le istanze del nostro Partito. E starà anche, eventualmente, ai VERI SARDISTI reagire duramente, nel modo che sanno, se ciò non avverrà.
    Un caloroso e affettuoso saluto da un SADISTA VERO come te.
    Forza Paris

    Il Consiglio Nazionale del Partito Sardo d’Azione

    Premesso

    - che l’obiettivo irrinunciabile del Partito sardo resta e rimarrà la piena sovranità e indipendenza della Sardegna, da svilupparsi nel contesto di un’Europa confederale fatta di piccoli stati;
    - che l’obiettivo dell’indipendenza non è solo funzionale al pieno esercizio della libertà e della giusta ambizione alla piena realizzazione di sé, ma è indispensabile per il raggiungimento di uno sviluppo economico diffuso e compatibile;
    - che nessun partito italiano è ideologicamente e culturalmente compatibile con i sardisti, per la naturale dipendenza di cui essi soffrono dal pensiero unico commerciale, subdolamente imposto, divulgato e difeso dal sistema finanziario globalizzato;
    - che il Partito Sardo ha deciso a Macomer, nel corso dell’Assemblea dei sardi, svoltasi il 14 dicembre scorso, di sottrarsi alla funzione museale di custodia ideologica a cui gli altri partiti vorrebbero condannarlo e di impegnarsi per trasformare realmente la Sardegna, attraverso accordi programmatici di governo che, nella distinzione chiara delle identità, consentano di realizzare momenti di società cambiata nella direzione di una Sardegna libera, indipendente e prospera;

    Ricordato

    che il Presidente uscente non ha mai accolto nello svolgere la sua azione di governo nessuna proposta sardista e anzi: 1) ha sempre irriso le istanze democratiche e ha condotto e interpretato le istituzioni regionali con un autoritarismo e un’alterazione delle regole mai registrata prima nella storia dell’Autonomia; 2) non ha mai avuto una strategia di sviluppo adatta a contrastare la crisi economica e l’impoverimento della Sardegna; 3) non ha mai accettato misure di sostegno al lavoro e al reddito proporzionate alla crisi in atto; 4) ha passivamente subito il raddoppio del poligono di Perdas e il rafforzamento di quello di Teulada; 5) è stato responsabile dell’addebito ai sardi dei costi della continuità territoriale; 6) ha aumentato le emissioni di Co2 nell’atmosfera; 7) ha ostacolato per un lungo periodo lo sviluppo delle energie alternative; 8) ha respinto la proposta sardista di approvare prima e rapidamente la finanziaria per fronteggiare adeguatamente la crisi in atto e poi andare a elezioni;

    Acquisito

    che il Partito Sardo d’Azione lotterà sempre perché la Sardegna non sia governata da un padrone;

    Preso atto

    dell’importante e corretto invito della Pdl ad aprire un confronto programmatico in vista delle prossime elezioni regionali, sottolinea che nessun altro segretario di partito ha mostrato analogo interesse per il percorso culturale e politico del Partito Sardo.

    Delibera

    di fissare i seguenti punti programmatici per una la trattativa proposta
    1) Riscrittura dello Statuto in direzione di un deciso aumento di sovranità attraverso la convocazione di un’Assemblea costituente
    2) Iscrizione dei costi della continuità territoriale sulla fiscalità italiana e europea e non su quella sarda. Immediata riscrittura della parte dello Statuto che ha addebitato i costi della continuità territoriale ai sardi.
    3) Varo immediato di un piano straordinario di sostegno alle famiglie e alle imprese
    4) Modifica del Disegno di legge sul Federalismo fiscale, per trasformare il federalismo italiano da devolutivo in associativo. Realizzazione dell’Autonomia impositiva e estensione della disciplina delle zone franche urbane alle zone rurali.
    5) Elezione della Sardegna a capitale delle energie rinnovabili. Destinazione sociale e non privata dei certificati verdi
    6) Esclusione di qualsiasi ipotesi di realizzazione di centrali atomiche o di depositi di scorie atomiche e/o assimilabili in Sardegna
    7) Chiusura dei poligoni militari.
    8) Commissione di indagine regionale sugli effetti delle nanoparticelle sull’organismo umano
    9) Varo del piano scolastico regionale capace di garantire la scuola in ogni paese della Regione, anche attivando il capitale privato
    10) Inserimento dell’insegnamento del sardo e della cultura sarda nella scuola elementare.
    11) Riforma urbanistica nella direzione della tutela ambientale, della certezza delle regole, del rispetto delle competenze comunali. No alle seconde case, alla muraglia lineare lungo le coste. Sì ad un Piano alberghiero perequativo per quelle zone a bassa ricettività. Severa incompatibilità politica sul ruolo dell’Assessorato all’Urbanistica, che dovrà essere gestito da figure di provata distanza dagli interessi immobiliari.
    12) Severo rafforzamento della disciplina del conflitto di interessi.
    Per lo svolgimento del negoziato politico e programmatico, il Consiglio Nazionale incarica una delegazione ristretta composta dal Presidente del Consiglio nazionale, Giacomo Sanna, dal Segretario nazionale Efisio Trincas e dal vicesegretario nazionale Angelo Carta. Qualora si realizzassero convergenze programmatiche tali da rendere possibile un accordo politico, la delegazione è autorizzata a sottoscriverlo a condizione che sia evidente e chiaro il ruolo riconosciuto al Psd’az in tutti i livelli di rappresentanza elettorale e di governo.

  • 19 VIRGILIO PIRAS
    9 Gennaio 2009 - 12:10

    Il livore del Sig. Soru si sta trasmettendo anche ai Sardisti veri! Speriamo che non sia contagioso! I 4,5 anni di annichilimento delle forze sane e vive ha permesso di avere un risultato disastroso da tutti punti di vista, in particolare i rapporti umani, che per il sottoscritto sono al primo posto nella scala dei bisogni primari, 28000 disoccupati, migliaia di persone ulteriormente già erano precedentemente annichilite in quanto a margini della società:
    I Sardisti veri dove erano in questi 4,5 anni? Come è stato giustamente detto il Ps’Az non è di sinistra e nè di destra! Il Psd.Az è e deve essere il Partito del POPOLO SARDO del popolo onesto, laborioso, rispettoso dei valori umani universali e imprescindibili. Il Psd’Az deve essere il partito che si batte per il riequilibrio vero delle zone interne con fondi già disponibili nel bilancio della regione che sono soldi del popolo sardo e non del presidente di turno. Questo presidente cosa ha fatto, o cosa a tentato di fare? Ha introdotto la tassa sul lusso, nella legge regionale è previsto che solo il 25% vada utilizzato per le zone interne, sarebbe stato più equilibrante se fosse stato previsto il 75%! Come dicevo prima il riequilibrio si ottiene solo ed esclusivamente destinando risorse certe ed adeguate per le zone interne. un esempio lo possiamo trovare alla Maddalena, già il nord Sardegna attira oltre il 54% dei flussi turistici in Sardegna, con questo intervento il divario aumenterà ancora di più. Le zone come l’Ogliastra, l’oristanese, il medio campidano ecc. hanno bisogno di risorse straordinarie certe e immediate.
    Il Pds’Az oggi non si è fuso a freddo con il Pdl, ma tutti noi dobbiamo essere consapevoli che, se c’è un’emergenza sociale, la responsabile è di chi ha governato per tutti questi 4,5 anni la Sardegna.
    Dimenticavo gli americani se sono andati via dalla Maddalena non certamente opera del Sig. Soru. Loro sono andati via in quanto a livello mondiale lo scacchiere del potere americano si è spostato nel medio oriente, quindi di fatto non avevano più ragione di permanere sul posto.
    Oggi il Presidente del consiglio Berlusconi e il centro destra sardo vengono accusati l’uno di ingerenza nella politica sarda, gli altri di sudditanza. Avere permesso che il G8 si continuasse a svolgere alla Maddalena lo ha confermato il Governo Presieduto dall’On.le Berlusconi; ma Soru lo ha rivendicato. Insomma, lo si accusa di occuparsi della Sardegna quando fa comodo. Oggi che siamo in campagna elettorale lo si adita come colonizzatore della Sardegna! Ma per confermare il G8 a La Maddalena ne è stato richiesto l’intervenyo! Sig.ri riflettete, seriamente riflettete. E’ tempo che ognuno si prenda le sue responsabilità, nel senso civico più alto.

    Saludi

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