Hellò, amici, sul Lirico non avete capito una mazza

12 Gennaio 2016
1 Commento


Red

Chiama in Redazione, Pinuccio, un vecchio compagno…

Hellò, sono Pinuccio, sul Teatro lirico in questo blog non avete capito una mazza…

D. Bene! E cosa ci svela il sapientone?
R. Non avete tenuto conto di due circostanze ben note. La prima: il consiglio d’indirizzo del Teatro lirico è ormai totalmente in mano al PD…

D. E la seconda?
R. La seconda è che il nuovo soprintendente Orazi ha nominato direttore artistico Mauro Meli, portandogli a 80.000 euro il compenso…

D. Bella scoperta! Lo dicono i giornali,…quindi?
R. Quindi, è evidente ed è stato anche detto. In seno ai consiglieri PD è stato raggiunto un accordo per chiudere l’annosa controversia Meli sì, Meli no. Nominiamo un altro, inserendo nel pacchetto il rientro in gioco di Meli a 80.000 euro…

D. …Ed ecco fatta la quadra del cerchio!
R. Esatto…Tieni conto che ormai anche Zedda è sostanzialmente del PD, data la sua abiura delle posizioni anti-PD e pro Sinistra italiana di SEL nazionale, mentre Uras se ne andrà probabilmente per la sua strada. Un po’ come fece il suo maestro, Luigi Cogodi, quando uscì dal PCI, cercherà di formare un movimento d’ispirazione sovranista-autonomista e poi vedrà come collocarsi per rimanere in gioco…

D. Beh sì, forse hai ragione, una soluzione di questo tipo probabilmente è condivisa anche da Cualbu, che è sempre stato pro Meli…
R. Proprio così, la sua soddisfazione per il recupero di Meli traspare dall’intervista dell’altro giorno a L’Unione sarda.

D.  Del resto Cualbu in questa vicenda, a torto o a ragione, ha sempre avuto una sua coerenza, che ora il Consiglio d’indirizzo a egemonia PD in una certa misura recepisce…
R. Questa ricomposizione consente di leggere anche la presa di posizione di Marchetti e gli sviluppi della vicenda in seno alla procura…

D. E su questo che ci dice il sapientone?
R. Beh qui vado più cauto. Mi sembra di capire che, dopo l’accordo in seno al PD (Zedda compreso) e al Consiglio d’indirizzo del Teatro, siglato dalla nomina Orazi-Meli, il sostituto procuratore Pilia sia apparso come quei soldati giapponesi che nella giungla, ancora negli anni ‘60, continuavano a credere di essere in guerra con gli Stati Uniti…Anche voi, in fin dei conti, mi sembrate un po’ giapponesi…

D. Una tesi suggestiva, ma azzardata, per il P.M. l’azione penale è doverosa…
R. Certo, è una congettura, anche perché da quel capisco i giornali hanno equivocato: Mauro Mura non ha propriamente revocato Pilia, gli ha solo contestato, sembra, dei ritardi, un atto forse doverso, tant’è che il sostituto ha presentato le proprie deduzioni:  la valutazione finale la farà il procuratore facente funzioni, cioè il dr. Ganassi.  In queste vicende, però, al di là dei tecnicismi delle procedure, contano i segnali, i messaggi. Dunque, ammetto, la mia è una congettura, ma con riscontri obiettivi…

D. Ma non mi pare…siamo nel campo delle ipotesi, dove si può dire tutto e il contrario di tutto…
R. Non proprio. Stiamo ai fatti. Massimo, dopo le cazzate amministrative sanzionate dal Tar in modo severo, cambia strategia. Capisce che cozzare coi giudici porta a spaccarsi la testa…

D. E certo, lui la testa non se la vuole spaccare…e allora?
R. Allora non potendo andare contro la magistratura, segue la linea di coinvolgerla, seppure indirettamente, tramite autorevoli magistrati in pensione: Marchetti in consiglio di amministrazione e l’ex presidente della Corte dei Conti Scano, in sua vece, alla presidenza del CDA, ora consiglio d’indirizzo. Una colpo da maestro per dimostrare che, se ha errato, lo ha fatto in perfetta buona fede, tant’è che, per assicurare in futuro la piena legalità, lui fa un passo indietro e fa entrare in gioco ben due magistrati, uno penale e l’altro contabile…

D. Un garante sul piano penale e uno in campo amministrativo e contabile, e lui fuori, super partes
R. Esatto! Finalmente anche la tua dura testolina recepisce. Saldato il fronte politico con l’accordo PD, ottenuto un coinvolgimento di due autorevoli ex magistrati a riprova della sua buona fede, sanata la contrapposizione con Meli, la guerra è finita. Finita capisci?

D. E dunque?
R. Il seguito è facilmente leggibile. Scoppiata la pace, che senso ha mantenere in piedi un contenzioso sorto in un’altra stagione, in tempo di guerra? Zedda, fatta la pace con tutti, anche con Meli e forse perfino con Cualbu, ha un solo ostacolo alla sua riconferma a sindaco: non la politica, dove non ha competitori e miete consensi anche fra i benpensanti cagliaritani, solo il processo penale e la legge Severino possono fermarlo. Ed abilmente ha creato tutti i presupposto per sfangarla…

D. Forse hai ragione…Ma il giudizio è un’altra cosa. E’ sempre un mistero, come diceva uno che di diritto ne capiva, Salvatore Satta.
R. Proprio così, anch’io penso che il giudizio sia sempre un mistero, anche in questo caso, e, poi sono della vecchia scuola: per me il P.M. è titolare dell’azione penale e la garanzia giurisdizionale è sacra, e perciò, a rischio di apparire un ingenuo, mantengo intatta la mia fiducia nel giudice e nel giudizio.

D. Forse di tutte le cose che hai detto, questa è la più sensata. Ti saluto!

1 commento

  • 1 maria
    12 Gennaio 2016 - 15:10

    Informatevi di quanto percepiva il direttore artistico nominato dalla signora Crivellenti (90 mila euro) e gli altri direttori artistici di fondazioni liriche analoghe. Ma non va bene neanche così…

    Risposta.

    Gentile Maria, la stampa ha riferito che prima il compenso era di 60.000. Comunque nel riferire sugli 80.000 euro per Meli non c’era alcun giudizio di valore. Solo un’informazione riportata dalla stampa e che neanche lei smentisce. Certo, in generale, rispetto ai compensi di altri settori, data anche la crisi, sembrano emolumenti robusti, ancorchè generalizzati.

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