Franco Ventroni
Nel dibattito sulle vicende del Teatro lirico a seguito del clamoroso intervento dell’ormai ex Procuratore capo Mauro Mura, ecco un’altra opinione.
Consentitemi qualche considerazione ai margini del dibattito avviato su questo blog da Andrea Pubusa e successivamente ripreso da Tonino Dessì, soprattutto dopo il gesto eclatante dell’ex Procuratore Capo Mauro Mura, che ha esautorato dall’inchiesta “Lirico bis” il suo Sostituto Giangiacomo Pilia.
Quanto detto da Tonino Dessi non mi convince quando afferma che alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione hanno assunto decisioni per salvaguardare le ingenti risorse finanziarie messe a disposizione dell’Ente da parte della Regione e dello Stato. Sono convinto, invece, che vi siano stati errori colossali sia di carattere amministrativo che di normale gestione politica.
A suo tempo, sarebbe stato sufficiente aprire le buste dei concorrenti, leggerle attentamente e scegliere tra i vari candidati, alcuni anche blasonati, nominando il Direttore Artistico e il Direttore Amministrativo. Si è preferito, ahimè, scegliere una candidata esterna al concorso, senza un curriculum specifico, ignorando, così, fior di professionisti che si erano, invece, proposti secondo le più banali norme di carattere amministrativo, anche essi capaci di salvaguardare il patrimonio e in grado di rilanciare l’Ente Lirico anche senza l’apporto dell’onnipresente Mauro Meli. Per gli automatismi che ben conosciamo, oltre ad un severo giudizio del Giudice Amministrativo, è scattato immediatamente l’abuso d’ufficio.
Il Dr. Marchetti, se convinto di essere nel giusto, avrebbe potuto spontaneamente, in quanto competente in materia, rendere edotto il magistrato inquirente Pilia che tutto era stato fatto secondo la legge. Presentando, invece, una memoria a posteriori, secondo il mio modesto parere, ha aggravato la sua posizione e quella del Sindaco Zedda, quando ha chiesto, un intervento a difesa delle sue ragioni da parte del Procuratore capo.
Caro Tonino, se in una procedura di tipo consorsuale un tale comportamento amministrativo lo mettessimo in atto noi due nell’ambito del nostro lavoro quotidiano, sono sicuro che i nostri colleghi forestali o la Guardia di Finanza, autorizzati prontamente da qualche Sostituto, verrebbero a prenderci con i “ferri di campagna”, con tanto di foto sui giornali e riprese televisive incluse. Passando dal piano amministrativo a quello più squisitamente politico, consentimi di ricordare che circa due anni fa discutevamo della esclusione di una candidata alla Presidenza della Regione, non ancora rinviata a giudizio, mentre oggi si plaude ad un candidato, rinviato a giudizio e a rischio condanna, che potrebbe essere rieletto a furor di popolo Sindaco di Cagliari. Due pesi e due misure?
Quindi, resto anch’io perplesso sul comportamento del Procuratore Mauro Mura, che conosco e apprezzo per la sua specchiata e onorata quarantennale carriera in Magistratura. Non oso pronunciarmi sul suo Sostituto in quanto non emergono ancora in modo molto chiaro le contestatazioni mosse al Dr. Giangiacomo Pilia da un ex Magistrato, che negli anni settanta non era certo nelle simpatie della sinistra. Aspettiamo gli eventi e capiremo qualcosa in più. Mantengo però anch’io le riserve sull’opportunità di quell’ultima firma, espresse da varie parti e qui riprese da Andrea Pubusa.
Il clamore di queste vicende è grave anche perchè mette in ombra gli aspetti culturali dell’argomento “LIRICO”, che ci coinvolgono come cittadini e come “utenti”. Perché nei posti chiave anche la sinistra, in continuità con altre malfamate gestioni politiche della cosa pubblica, continua a mandare e a nominare rappresentanti, fatta eccezione per alcuni, notoriamente incompetenti? Tutti i componenti di questo Consiglio di Amministrazione, compreso il Sindaco, vantano buoni, talora ottimi, curricula in campo giuridico, amministrativo-contabile, forse anche politico. Ma quali di questi si intendono veramente di musica, di allestimenti e di organizzazione di eventi culturali e di opera lirica? Pochi, anzi quasi nessuno. Forse sarebbe meglio individuare i nostri rappresentanti tra le varie organizzazioni che ruotano intorno al Lirico, tra buoni musicisti e musicofili che si trovano a Cagliari e nel suo hinterland. Alcuni di essi anche di caratura internazionale. Insomma, bisogna rimettere al centro del dibattito sul Teatro lirico la questione culturale e il demerito maggiore di Zedda è proprio questo: aver ridotto a questione giudiziaria una questione squisitamente culturale, ricordando che il Lirico è la struttura più importante su questo piano ben oltre il livello comunale.
Sono quindi convinto che l’argomento debba uscire dalle beghe e dagli scontri attuali, tutti interni al Palazzo di Giustizia, tornando a costituire, nell’alveo di una buona amministrazione, oggetto di azione e battaglia culturale da parte dei cittadini e dei politici, quelli veri….. se ancora esistono.
2 commenti
1 Tonino Dessi'
9 Gennaio 2016 - 09:56
Caro Franco, io non sono forse un politico vero: non lo sono mai stato. Sulla nomina della signora Crivellenti la penso come te. Su segnalazioni e rapporti successivamente inoltrati, se non alla magistratura ad altre autorità competenti da parte di componenti il CdI forse qualcosa di più conosco. Sulle “beghe” interne all’Ufficio della Procura ho già detto che forse bisognerebbe avere qualche informazione che non abbiamo. Mi interrogherei di più sul peso che una componente politica piuttosto omogenea ha nel CdI. E sulla linea di continuità con un certo passato che ha in tutti i modi cercato (e in fondo ottenuto) di ripristinare. Io sono convinto che i partiti dovrebbero star fuori dalla gestione di Fondazioni, siano esse bancarie siano esse culturali. Tutto qui.
2 Franco Ventroni
11 Gennaio 2016 - 13:37
Caro Tonino
le mie considerazioni sul “Lirico” rischiano di essere fraintese se vengono lette dalla sola angolazione delle vicende giudiziarie di questi ultimi giorni. Non ho voluto affrontare l’argomento alla luce della nuova Legge Bray, che prevede all’art 11 la ristrutturazione e il rilancio delle Fondazioni lirico-sinfoniche, perchè questa materia, che ho dovuto approfondire per motivi di lavoro, ci avrebbe portato molto lontano. Consentimi, però, di stendere un velo pietoso su comportamenti e attività collaterali-clientelari, ricollegabili ad alcune consorterie cagliaritane. Intendo, invece, esaltare, come te, il lavoro di due componenti: Alessio Loi che, con grande professionalità e abnegazione, è riuscito a rimettere in sesto aspetti amministrativo-contabili (leggi risanamento debiti pregressi); Pietro Ciarlo per non aver ceduto alle lusinghe e moine delle Istituzioni e dei politici che ne hanno proposto la nomina. Poichè li conosco molto bene, ho apprezzato le loro dimissioni ma soprattutto le motivazioni morali che le hanno ispirate.
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