Lucia Pagella
Si suole dire : “ Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi ! ”.
E cosa mai dovremmo dire di quel popolo che non solo ne ha bisogno ma che, per averli, si accontenta di marziani, forse solo pasticcioni ma sicuramente inadeguati al loro ruolo?
Il sindaco chirurgo non ha dato buona prova di se ma nel panorama politico-criminale della capitale sembra una mammola: qualche scontrino di troppo e la tendenza ad alzare il bicchiere se colmo di buon vino costoso. Pinzillacchere avrebbe detto Totò!
Una cosa bisogna però riconoscergli al marziano: avere dimostrato che Renzi può essere contrastato. Per ottenerne lo sfratto, visto che le dimissioni erano divenute motivo di ilarità per molti, dopo avere deciso in una riunione di pochi intimi che doveva essere eliminato ad ogni costo ( e pazienza se era stato votato solo due anni prima da seicentocinquantamila romani ), si è dovuto prima ricorrere al solito ricatto ( se non fai quello che ti dico, una nuova candidatura te la puoi scordare ! ) e poi, dopo avere convinto tutti i consiglieri del PD a dare le dimissioni, compresi quelli della “minoranza”, andare anche in compagnia di persone che avevano governato ( si fa per dire ) con Alemanno dal notaio per far cadere la giunta. Insomma un rimedio peggiore del male che evidenzia come se si consente al premier di tirare dritto, senza genuflettersi, questi andrà a sbattere contro qualche muro e potrebbe anche farsi molto male.
Un’occasione d’oro per coloro che si autodefiniscono l’opposizione interna e per gli altri che il partito lo hanno abbandonato.
A questo punto, però, si è verificato uno strano fenomeno: tutti sono stati colti da afasia ed un fragoroso silenzio ha seguito questa ignobile farsa.
Nessuno, tranne qualche giornalista ( fra tutti Padellaro e Damilano ) si è ricordato che la procedura corretta sarebbe stata quella di convocare il Consiglio ed in tale sede consentire al sindaco di esporre le sue ragioni e, quindi, eventualmente, sfiduciarlo. Ma se poi le cose fossero andate diversamente? L’uomo solo al comando vuole certezze e nelle retrovie già scalpitavano i cavalli di razza : quei prefetti ormai buoni per tutte le stagioni : non solo le grandi nevicate, i terremoti, le esondazioni ma anche la pretesa di un sindaco eletto dal popolo di spiegare ai suoi cittadini quello che durante la sua sindacatura aveva fatto. Già perché pare che fra una cena ed uno spuntino il marziano abbia anche contrastato l’intreccio politico-criminale in cui, oltre ai protagonisti di Mafia capitale, sono implicati ben 101 funzionari di vario ordine e grado ( ma questo numero non porterà sfiga? ).
Ovviamente costoro se ne sono lamentati ed è arrivato subito il rimedio anche se non quello sperato : dimissioni immediate ed una bella pietra tombale su tutta la vicenda. Forse si potevano persino evitare le elezioni !
Adesso potremo sapere i nomi dei 101 perché è stato desecretato ma io sono incontentabile ed ora vorrei sapere per filo e per segno quello che di buono il Sindaco ha fatto visto che a mezza bocca sono in molti a riconoscergli il merito di avere messo in crisi la ben oliata macchina mangiasoldi che ha funzionato nel corso di tutti questi anni.
Vorrei persino una opinione su tutta la vicenda da parte di tutti coloro che dovrebbero salvare il PD da Renzi.
Ma quest’ultima pretesa è, però, al di fuori della realtà. Dovrebbero uscire allo scoperto coloro che si sono accontentati per anni del piccolo cabotaggio ed hanno sempre lanciato corruschi peni ultimatum.
Anche Bersani, tirato in ballo da Marino, si è smarcato con un augurio a mezza bocca e con una raccomandazione stupefacente: non provi il marziano a trasformare questa vicenda in un fatto nazionale! Mi spiace ma a me sembra che destituire un sindaco eletto dai romani con un atto notarile sia un fatto di rilevanza nazionale e che sancisce definitivamente quale concetto di democrazia abbia il nostro boy scout.
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