Una notte a P. Pino fra i giochi di guerra di Trident

29 Ottobre 2015
2 Commenti


Andrea Pubusa

Sa Mesa sarda pro sa paxi m’invia la locandina d’indizione di una manifestazione contro le esercitazioni Nato a Capo Teulada. Non mi par vero che sabato ci sia questa mobilitazione a Cagliari contro Trident Juncture 2015. Spero che in piazza Garibaldi, alle 10.30 e lungo il corteo fino al Consiglio regionale in via Roma, ci sia molta gente. Spero che questa esercitazione sia l’ultima, e non solo per ragioni generali. Anche per una questione personale.
Sabato scorso ho dormito a P. Pino di rimpetto alla base di Teulada Ed è stata una notte da incubo. Mi sono recato al mare per prendere il bel sole sulcitano, e, temperatura dell’acqua permettendo, per fare il bagno. Ma, ahime!, era in corso l’esercitazione Trident  e, al calar del sole, con le prime tenebre, il cielo era solcato da tante luci, fasci luminosi come nelle discoteche. Elicotteri volteggiavano sopra S. Anna Arresi, altri rombavano sulla mia testa provenendo dal mare, altri ancora stavano sopra Capo Teulada. La sensazione è che si trattasse di una simulazione di guerra stellare. Lì per lì quei fasci di luce e quei lampeggi mi hanno quasi divertito. Non capita a tutti di trovarsi al centro di una guerra simulata. Mi è parso di tornar bambino, quando la guerra ed i suoi eroi ci sembravano una bella cosa.
Poi quando si è fatta notte fonda e sono andato a letto l’umore è improvvisamente cambiato. Si sa, la notte non porta solo consiglio. Spesso il buio porta con sé gli incubi. Si pensano le cose più incredibili. A me tornava in mente il titolo de Il fatto quotidiano di qualche giorno prima. “Trident Juncture 2015: piovono bombe su Capo Teulada“. Bombe? E se una piove sulla mia testa?, ho pensato, mentre mi rivoltavo nervosamente nel letto. Qui non si scherza! Trident Juncture 2015 è la più grande esercitazione dell’anno ed una delle più importanti in Europa da molti anni a questa parte. E’ entrata nella fase più “stimolante” (sic!) il 21 ottobre con l’impiego dal vivo delle unità militari. In poche parole, si spara proprio mentre io sono a P. Pino. E il fuoco è micidiale. Tuonano oltre 230 unità terrestri, aeree e navali e forze per le operazioni speciali di 28 paesi alleati e 7 partner, con 36 mila uomini, oltre 60 navi e 200 aerei da guerra, anzitutto cacciabombardieri a duplice capacità, convenzionale e nucleare. Che fifa! Sarà simulata ma è guerra guerreggiata. Le strumentazioni militari sono intelligenti, è vero, ma talora anch’esse sbagliano. L’errore, del resto, è umano e …disumano. Si vedono alla TV carneficine da “fuoco amico”. E amico o no sempre fuoco è… e fa male in tutti i casi! Stragi non volute, ma cosa importa, sempre morti e feriti ci sono fra le popolazioni inermi. Proprio come può accadere a me! penso, senza colpa se non quella d’essere nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Fossi rimasto a Cagliari! Errore della macchina o dell’uomo fa lo stesso.
Poi ricordo che a Superquark Piero Angela ha spiegato che le bombe intelligenti sono attratte dal calore, umano e non. E così mi viene in mente, che uno degli elicotteri, che mi volteggia sulla testa, possa sganciare un ordigno, guidato dal calore delle luci che ho lasciato accese in veranda per segnalare la presenza. Vedo già i titoli de L’Unione: “Prof. dell’Università di Cagliari, ucciso per errore“. Sento le commosse scuse del governo, anche quelle di Obama. Leggo già gli annunci mortuari ”Ciao, Andrea, rimarrai nei nostri cuori“, firmato “i vecchi amici della squadra Don Bosco di Carbonia“. La butta sul politico, invece, un gruppo di compagni, con in testa Francesco Cocco e Tonino Dessì: “Compagno Andrea, sarai sempre nelle nostre lotte!” e simili. Pigliaru, come presidente della Regione e collega di Facoltà, fa il ricordo ufficiale e, ahime!, partecipa al rito civile anche Alfano! Il terrore a questo pensiero è massimo! Alfano nooooooo! E allora, spaventatissimo, corro ai ripari. Tra il vedere e il non vedere, mi alzo di scatto e spengo le lampadine. Ma sono assalito dal dubbio. E se non segnalo con le luci la posizione, quelli, intendo le tute mimetiche dell’elicottero, possono non veder nulla e, distratti, possono pensare che sorvolino il mare e sganciare la bomba. E allora, nel dubbio, istintivamente, riaccendo le luci. E’ il rischio minore. E penso alla lungimiranza e alla saggezza di quegli americani che sotto casa si fanno il bunker antiatomico…
A questo punto Gianna si spazientisce e m’invita a dormire: “domani dobbiamo alzarci presto per fare una lunga passeggiata in spiaggia!“. Se sono vivo, penso fra me…
Mentre sono in preda all’agitazione, mi consola  il ricordo che il Cagliari nel pomeriggio ha battuto il Trapani 4 a 1 e siamo sempre secondi in classifica. Vedo Farias che scarta tutta la difesa avversaria e segna. Una dolce visione, che scaccia i brutti pensieri e fa sì che il sonno prevalga, e così dormo fino alle tre. Quando mi sveglio, gli elicotteri non rombano più. Come d’incanto il cielo è libero. Anche loro sono andati a letto. Finalmente! A quel punto mi rendo conto di quanto sia stato allarmista e irrazionale tre ore prima. L’esercitazione si sta svolgendo in perfetto ordine come da progetto, le bombe cadono nel posto giusto, al momento giusto con millimetrica precisione. Ci vorranno secoli a bonificare i fondali e le colline. E se non si smette non si potrà mai iniziare a ripulire la zona. Anche per questo bisogna cessare i giochi di guerra sotto casa e subito!
Al mattino, mentre mi preparo per la passeggiata, dissolti i fantasmi della notte, mi sono ripromesso: alla prossima esercitazione, succeda pure il finimondo nei cieli di Capo Teulada, io dormirò tranquillamente. Niente brutti pensieri, niente incubi. Ma spero che Trident sia l’ultima. Sarà cosi? Dipende anche da noi. La mobilitazione contro le basi è necessaria.

2 commenti

  • 1 Marco
    30 Ottobre 2015 - 09:10

    Noi ci saremo! a domani

  • 2 ex-Allievo
    31 Ottobre 2015 - 16:19

    Buongiorno Professore. Sono un suo ex allievo che la ringrazia per gli insegnamenti sia a lezione e sia agli esami . Spero di non leggere mai Sull’Unione: “Prof. dell’Università di Cagliari, ucciso per errore“…non tanto per il prof. dell’università che comunque da ex allievo sarebbe comunque una gran perdita ma sopratutto perchè le uccisioni sono sempre un errore. Detto questo da pacifista non politicizzato vorrei esser con lei domani in spiaggia non tanto per protestare contro le esercitazioni (sulle esercitazioni è giusto che decidano i politici che abbiamo votato secodno lo spirito democratico di democraziaoggi) ma al limite per farmi il bagno e discutere di alcune sentenze del Tar. Ma visto che il bagno non lo potremmo fare… alle spiagge chiuse di Teulada preferirò le cortes apertas di Desulo. Professore se ci dovesse ripensare l’aspetterò in una delle tante cantine di Desulo per un allegro brindisi alla nostra Sardegna ed alle sue belle spiagge Teuladine

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