Amsicora
Cara Francesca,
ho sempre pensato che tu abbia il tratto e la sensibilità della statista ed ora ne ho la conferma più piena. Non appena il giudice ha disposto il tuo rinvio a giudizio per l’uso improprio di fondi pubblici (così dice la stampa, più esattamente per esserti appropriata di fondi destinati al gruppo consiliare), tu senza indugio hai presentato a Matteo le dimissioni. “Un rinvio a giudizio non è un avviso di garanzia…”, e tu lo hai sempre detto che avresti fatto un passo indietro e lo hai fatto.
Matteo fino a qualche giorno fa ti ha invitato a resistere anche col rinvio a giudizio. Lui sì che è un garantista: “Ho sempre detto che non ci si dimette per un avviso di garanzia. E se parliamo di faccia, le dico con sguardo fiero che per me un cittadino è innocente finché la sentenza non passa in giudicato“, sono le parole del capo del governo in un’intervista a Repubblica il 22 marzo scorso, sull’onda delle polemiche per i quattro indagati nella squadra di sottogoverno. Ma cosa può fare, poverino? Se tiene conto in misura anche minima dei principi dell’etica pubblica, della Costituzione che richiede onore e disciplina morale in chi riveste incarichi pubblici, si troverebbe in poche ore da solo o quasi, posto che la sua più che una comunità politica è un’accolita di malfattori. Oltre al caso Barracciu, infatti, c’è quello di Giuseppe Castiglione di Ncd, sottosegretario all’Agricoltura, indagato per abuso d’ufficio e turbativa d’asta per gli appalti per la struttura di accoglienza siciliana di Mineo; Vito De Filippo, sottosegretario Dem alla Salute, indagato per irregolarità nei rimborsi per spese elettorali e già condannato dalla Corte dei conti a risarcire la Regione Basilicata oltre 200mila euro, insieme ad altri 21 consiglieri indagati. Se poi andiamo nelle regioni e nei comuni è finita…
Del resto, cara Francesca, tu hai dato già prova di sensibilità istituzionale. Hai mostrato stile già dopo la vittoria alle primarie per le regionali in Sardegna nel 2013; rinunciasti alla corsa elettorale da governatore e fosti accolta a braccia aperte del premier nella squadra di sottogoverno per niente scosso dalle polemiche per l’inchiesta giudiziaria. Ma in fondo si tratta di pochi spiccioli rispetto agli affari milionari di altri scandali. Che grande governatrice saresti stata! Meglio certamente del grigio e irrisolto Pigliaru.
Il pm Marco Cocco ti ha sottrato alla Sardegba e agli italiani. Ti contesta spese per un totale di 81mila euro per uso improprio, meglio dire personale, dei fondi destinati ai gruppi regionali. In realtà si è trattato di viaggi, gasolio per incotrare i compagni dei paesi, per illustrare loro la politica del gruppo del PD in Consiglio regionale. Duro lavoro, fatica improba. per favorire trasparenza e partecipazione. Che può capirne un giudice, passato dai banchi dell’Università a quelli del Palazzo di Giustizia? Come può apprezzare un uomo senza esperienza di vita?
Ma tu, Francesca, che sai cos’è la vita e cos’è l’impegno politico fra la gente, ne esci ingrandita: “La notizia del rinvio a giudizio mi colpisce ed amareggia sia dal punto di vista personale, sia da quello dell’impegno e del lavoro che ho profuso in questi anni di politica ed amministrazione e che ho continuato a mantenere anche al governo”, dici fieramente. “Sono fiduciosa - continui - nel percorso della giustizia e affronterò il processo con determinazione e serenità, nella certezza di essere totalmente innocente. Ritengo doveroso dimettermi dall’incarico di sottosegretario ed avere tutta la libertà e l’autonomia necessarie in questa battaglia dalla quale sono certa uscirò a testa alta“.
“Un gesto di grande correttezza e sensibilità istituzionale“, commenta il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. E come dargli torto in fondo mettere nel proprio conto alcune decine di migliaia di euro, per poi usarle per viaggi nelle sezioni, cos’è a fronte delle ruberie milionarie di mafia capitale? Qui siamo nella politica vera, quellla ch si fa alla base, andando dagli elettori. “Sono certo che Francesca si batterà con tutta la determinazione che ha sempre dimostrato di avere, per vedere riconosciuta la sua innocenza. Io voglio ringraziarla per il lavoro che ha fatto in questo anno e mezzo al Ministero, con grande competenza, passione e correttezza”. Se la Sardegna ha perso un governatore, l’Italia ha perso ancora di più. La cultura italiana da oggi è più povera!
Ed anche di fronte a tanta gentilezza, sensibilità e bellezza c’è chi insinua, c’è chi fa dietrologia. Sì anche qui c’è chi dice che più che signorilità c’è paura. C’è una impellente necessità per Renzi & C.: con le amministrative alle porte e un avversario agguerrito come il M5s, c’è paura di sconfitta.
2 commenti
1 Lucia Pagella
22 Ottobre 2015 - 18:05
???????????????????
2 maria rosa giannalia
25 Ottobre 2015 - 21:24
L’articolo vorrebbe essere ironico, ma ci riesce solo a tratti. Peccato. Forse una maggiore chiarezza stilistica, me lo avrebbe fatto apprezzare meglio.
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