Andrea Pubusa
Confesso che a me il mondo politico-amministrativo sembra sempre più popolato da imbecilli: E l’estate, tramite l’sservazione diretta delle cose, mi conferma questa amara convinzione. Prendete l’immondezza. Ormai ci sono molte piazzole stradali, che fungono da luogo di rilascio. L’Unione sarda ha montato il caso giustamente e ha interpellato l’assessore regionale, di cui non ricordo il nome, mi pare sia una donna. E che fa questa? Stigmatizza duramente il fattaccio e promette una dura repressione. In ogni piazzuola - sembra di capire - una videocamera. per acciuffare i malandrini sporcaccioni e per prevenire il misfatto. In alcuni luoghi le telecamere hanno anche già svolto il loro servizio spionistico. E chi è rimasto impigliato nel filmato? Anche un prete. Sì dirà anche fra loro ci sono i poco educati. Ma se perfino un uomo di Chiesa, benchè ligio alla legge di Dio e degli uomini, fa così, vuol dire che c’è dell’altro, non solo maleducazione. Prendete Chia, spiagge mervigliose di sabbia per chilometri, migliaia di bagnanti ogni giorno e neanche un raccoglitore di spazzatura. E c’è chi mangia una frutta. La banana, ad esempio, e ha necessità di buttare la buccia. Direte, va al punto di raccolta. Sapete dov’è l’ecocentro a Chia? A circa 5 km. dalle spiagge, nella antica strada per Domus, che solo i residenti conoscono. Vicino al Resort Chia Laguna c’è il vecchio punto di raccolta, ma è aperto un’ora la mattina e una la sera. Per farla breve, in un litorale di svariati km., dove ogni giorno convergono migliaia di gitanti, o vai alla periferia di Domus nella vecchia strada (che solo i locali conoscono) o lasci la spiaggia e vai al centro di raccolta vicino alla strada provinciale dalle 10 alle 11 o la sera dalle 18 alle 19. Oppure? Oppure ti tieni il fagotto in mano e poi in auto, lo conservi e te lo riporti a casa. Non è demenziale? Ed infatti, i più educati, sfidando il divieto, fuori orario posano il sacchetto davanti al vecchio ecocentro oppure lo mollano dove vedono il mucchio già formato. Facendo così, molti non pensano di essere maleducati. Credono che lo sia l’amministrazione a non mettere contenitori e son convinti che, raccogliendo i sacchetti in un luogo, chi di dovere venga a ritirarli. E in effetti nel vecchio ecocentro di Chia funziona proprio così. Si deposita all’ingresso, anche fuori orario e poi durante l’orario di servizio gli addetti ritirano. Ma se è così non sarebbe più semplice mettere in quel luogo i contenitori già predisposti per la differenziata? I dipendenti risparmierebbero lavoro e tempo non dovendo fare la cernita dei rifiuti a posteriori. Ma l’irrazionalità prevale e non manca un certo spirito persecutorio. L’assessore regionle minaccia di installare una rete di tele-spionaggio. Ma anziché incrementare la diffusione delle videocamere, non è più semplice mettere i cassonetti, visto che la gente spontaneamente deposita i sacchetti in quel punto, sapendo che verranno ritirati? La telecamera serve a repimere i cittadini, non a risolvere la questione dell’immondezza.
Dicevo dell’imbecillità. Quella politica e amministrativa è micidiale. Nel caso dell’immondezza si pretende di razionalizzare, fissando un punto di raccolta in un luogo difficile da trovare per migliaia di turisti, sparsi in ogni angolo del territorio. Non sarebbe più semplice mettere raccoglitori a sufficienxza nei punti strategici, anziché dover raccogliere l’immondezza dove la gente spontaneamente l’ammucchia? Costoso, troppo costoso, si obietterà. Ma lo è ancor di più dover periodicamente bonificare siti invasi da mucchi d’immondizia sulla base della libera iniziativa dei cittadini. E allora sono maleducati costoro o indecenti gli amministratori?
3 commenti
1 ruggero
27 Agosto 2015 - 15:10
Gent.mo prof. Pubusa, mi pare francamente stupefacente la superficialità di un simile intervento da parte di un professore universitario stimato come lei, abituato per mestiere ad approfondire le problematiche e studiare la natura dei fenomeni, le criticità e le cause degli stessi. Non si capisce davvero quale sia il collegamento - se non l’amore per il paradosso e la vis polemica - tra il rilascio abusivo dei rifiuti nelle cunette delle strade (oggetto come lei ben sa anche di una lunga vertenza amministrativa tra ANAS e Comuni riguardante la competenza), e l’esempio della banana in spiaggia.L’Amministrazione potrebbe organizzare anche il servizio più efficiente del modo per la raccolta differenziata ma poco può fare, se non educazione&repressione, contro un esercito di incivili, talvolta in tonaca, che pensa bene di aprire il cofano e rilasciare i propri sacchetti nelle cunette della 131. Poi consentirà che poco possa fare un assessore regionale se il Comune di Domus de Maria non ha posizionato un numero sufficiente di cestini lungo le spiagge per consentirle di conferire le bucce delle banane, se non insistere nel sistema della premialità/penalità che pure ha portato a buoni risultati visto che in Sardegna pur con molti problemi siamo comunque passati dal 2,8% del 2002 al 50,9% del 2013 per merito soprattutto dei piccoli comuni non certo degli amministratori dei centri urbani
2 Daniela Zedda
27 Agosto 2015 - 16:38
Comprendo le difficoltà pratiche che, a volte, un turista o anche un residente possono incontrare nella ricerca dei cassonetti della spazzatura per gettare i loro rifiuti, ma non condivido questo tipo di approccio ai problemi sempre accanito e livoroso contro l’amministrazione pubblica , anche quando cerca di fare bene, e che, posso confermare, non sempre è popolata di soli imbecilli, o perlomeno il tasso di incidenza non è superiore a quello di altri ambienti. E l’articolo lo dimostra. Il problema della maleducazione, tipicamente italiano, non può essere ancora una volta mascherato da argomenti del tipo: “siccome non mi hanno messo il cassonetto sotto l’ombrellone, o a fianco al mio condominio, peggio per loro: si tengano la mia immondezza dove capita, così imparano!”. E chi dovrebbe imparare? E cosa si imparerebbe da questi comportamenti? Diciamolo: siamo i soliti furbi che pensano di cavarsela sempre scaricando su altri le proprie responsabilità. E’ un modo di pensare che non regge. Questo ragionamento, a rigore, giustificherebbe quindi anche il lancio dei sacchetti pieni di rifiuti all’interno delle gallerie per Costa Rei (”non ci sono i cassonetti lungo la strada e in spiaggia sono pochi e lontani punti di raccolta”…), tanto per fare un esempio, oppure l’abbandono dell’immondezza sulle spiagge (comprese quelle più selvagge e difficilmente raggiungibili, in quanto lì i cassonetti il Comune non li ha proprio messi e per giunta nessun mezzo del servizio rifiuti arriva, e allora peggio per il Comune…). Ho personalmente sperimentato tutto ciò nelle splendide dune della spiaggia selvaggia di Feraxi: ergo, è lecito buttare in mezzo ai cespugli di cisto e lentischio i sacchetti con gli avanzi del pranzo consumato in spiaggia, perchè lì di cassonetti neanche l’ombra….quindi avrebbero ragione quelli che ci inondano le strade, le spiagge, i boschi, e anche ogni angolo delle nostre città (e lì i cassonetti e i cestini per l’immondezza ci sono) con ogni tipo di schifezza. Insomma, la vogliamo smettere di arrampicarci sugli specchi per giustificare le cattive abitudini (salvo quando ci arriva l’immondezza altrui nel nostro giardino)…Diciamolo: “su muntronaxiu” evidentemente rende nostalgico qualcuno. Arrivare alla conclusione che anzichè filmare quegli incivili (e anche imbecilli aggiungerei io a pieno titolo) che deturpano l’ambiente con l’abbandono dei loro rifiuti lungo le strade, sarebbe meglio dotare anche la 131 e le sue piazzole di cassonetti, è davvero troppo per uno che dovrebbe avere molto più a cuore l’educazione, l’impegno sociale e la ponderazione quando scrive. Andando di questo passo si dovrà pretendere che quegli “imbecilli” che lavorano nelle amministrazioni pubbliche dotino i cassonetti sulla 131 di bersaglio ben visibile per fare centro col lancio del sacchetto dal finestrino…..
3 admin
1 Settembre 2015 - 04:03
Andrea Pubusa
Se il fenomeno dell’abbandono aumenta può darsi che sia espressione dell’accrescersi dell’inciviltà o segno dell’irrazionalità della raccolta. Nel caso da me osservato è evidente la seconda.
Ricordo lo stupore che provai la prima volta che mi recai in vacanza nell’Alto Adige per la pulizia dei luoghi. C’era (e c’è) tanta educazione in quelle comunità, ma c’erano anche cestini di raccolta. dappertutto.
Avete letto di quel turista che ha portato i suoi rifiuti in Comune? Non era un maleducato, semplicemente non trovava punti di raccolta. A Chia il luogo per conferire (ecocentro) è bello, ma è sperduto nelle camopagne a 4.5 km. dalle spiagge. E’ un’organizzazione adeguata a luoghi che ad agosto vedono transitare e sostare migliaia di gitanti? L’amministrazione è fatta per risolvere razionalmente dei problemi e quando il problema persiste vuol dire che c’è qualcosa che non va nell’organizzazione. Nel caso dell’abbandono dei rifiuti la ragione è evidente e la questione non si risolve con la repressione e neppure lamentando l’inciviltà dei cittadini (che pure c’è)..
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