Monserrato e la Resistenza

29 Agosto 2015
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Nella Resistenza c’è anche un po’ di Monserrato

25 Giugno 2015

 Riportiamo questa recensione già pubblicata nel blog il 25 giugno scorso.

Gianna Lai

Oggi, Giovedì 25 Giugno, alle ore 18.00 in via Doberdò 101 a Cagliari, la Biblioteca popolare L’albero del riccio di Cagliari presenta il libro “Antifascisti, Partigiani, Deportati. Appunti di storie monserratine” di Marco Sini. Ecco una recensione di Gianna Lai.

Antifascisti, partigiani e deportati in questi ‘Appunti di storie monserratine‘ a cura di  Marco Sini, Cuec 2015, per costruire la storia del nostro territorio durante il fascismo e la Resistenza. Per ricomporre l’insieme  di un ambiente in quel determinato momento storico, attraverso le vicende personali di tanti uomini schedati dalla polizia e perseguitati dal regime.  Così come  la documentazione dell’Archivio di Stato, i rapporti di polizia ivi contenuti e  le testimonianze più recenti ce le hanno trasmesse, emergono chiare le figure di tanti antifascisti, le idee che li hanno animati e le ragioni della feroce repressione. Perché  ci tiene l’autore ad inquadrare, nel contesto politico sociale dell’Isola, personaggi e ambienti  del luogo, Cagliari e Monserrato, in una visione di insieme. Ed è importante per lui che gli eventi non perdano mai il filo conduttore della storia d’Italia, man mano che la visione del lettore è resa più ampia nei riferimenti alla partecipazione dei sardi alla Seconda Guerra Mondiale e  alla Resistenza. L’antifascismo dei monserratini e quel richiamo continuo ai giornali isolani del tempo, Il Solco in particolare, dopo che la nascita del  sardismo ebbe iniziato a svolgere un’importante funzione nella crescita politica del territorio, fino alla crisi e ai nuovi posizionamenti imposti dal fascismo imperante. E l’antifascismo di Lussu, dei socialisti, dei comunisti e quello di  matrice cattolica, e la compromissione poi col fascismo di figure importanti dell’Isola, pronte a cambiare bandiera appena cambia il quadro politico, alla fine della guerra. C’è tutto il fermento di quegli anni  nell’Introduzione dell’autore al libro e nei capitoli che precedono le Schede, e poi lo stravolgimento politico e la disgregazione della deriva fascista e della guerra, cui può porre fine solo attraverso un processo di Liberazione. Si narra di Monserrato e della vita del piccolo centro, prima  Comune autonomo, poi frazione di Cagliari per volontà del regime. E dei rapporti con la città e delle intese con gli antifascisti del territorio, per organizzare l’opposizione contro le squadre punitive, che impauriscono il paese. E di come l’avvento del regime e del Tribunale Speciale coinvolgano i monserratini nella politica repressiva di Mussolini, ancora oppositori dopo l’8 Settembre, con l’esercito allo sbando e l’Italia del Nord sotto l’occupazione nazista. Questa la giusta collocazione storica dei partigiani  monserratini Giuseppe Zuddas, caduto nella Guerra di Spagna, Antonio Deidda che combattè in Iugoslavia, Pinuccio Tinti, Tullio Tidu e Raimondo Atzeni nel Casentino, Mario Corona in Toscana, Nello Congiu, Totore Nonnoi e Piero Spiga nell’anconetano, Mario Cruccu e Claudio Perra  a Roma, e dei soldati combattenti nell’Esercito di Liberazione, Emanuele Foddis,  Luigi Atzeni e  Flavio Argiolas.  Se ne possono leggere con facilità  Schede e  riferimenti al documento d’Archivio e alle testimonianze postume, perché alla fine questa vicenda assuma nuova consistenza e un giusto rilievo nella storia della Resistenza italiana. E contribuisca alla  promozione della ricerca nei piccoli territori della Sardegna, ma esempi ce ne sono già, che conduca ad uno studio più  approfondito  delle fonti e a una ripresa del dibattito sui temi, in un contesto di Storia nazionale. Cinque i monserratini deportati fra cui Antonio Stara, Cesello Stara, Virgilio Sini e Antonio Picciau, morti in campo di concentramento. Con riferimento anche al contenuto dei processi intentati contro di loro dal Tribunale Speciale, importanti le Schede sui confinati monserratini, del cui antifascismo ben poco, altrimenti, sapremmo. Naturalmente molti dei partigiani citati son passati attraverso gli stessi arresti e denunce, che hanno comminato il confino agli antifascisti,  per propaganda contro il governo, per offese al capo del governo, per aver lanciato volantini. Vi si aggiungono Alfonso Argiolas,  Stefano Atzeni, Amedeo Dessì  e almeno un’altra decina di giovani, secondo  le più dettagliate descrizione, a partire dal loro mestiere, dalla collocazione familiare, sociale, ecc. Schedature che non risparmiano gli espatriati, come Luigi Argiolas e Severino  Cogoni e quelli che non hanno subito condanne, come il poeta Antonio Loni.
Già contenute in parte nella pubblicazione ‘L’antifascismo in Sardegna’, a cura di Manlio Brigaglia, le oltre trenta Schede biografiche degli ‘Appunti di storie monserratine’ rappresentano un’importante integrazione di quello studio. Una buona occasione di scrittura  per ricollocare Monserrato nel racconto di importanti autori, valga per tutti la citazione iniziale di Emilio Lussu in ‘Marcia su Roma e dintorni’, e per dare senso nuovo all’impegno dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, ANPI, nel suo lavoro politico culturale di ricerca e di promozione del dibattito su Fascismo, Resistenza e Liberazione  Se diamo uno sguardo alla interessante Bibliografia dell’ultima pagina, non ci può non venire in mente che questo libro serve al lettore comune, agli studiosi, e agli studenti in particolare, alla Scuola. Perchè dal documento si avvia la ricerca e dalla dettagliata documentazione di tutto ciò che poi il libro descrive e argomenta. Cosa ci può essere di più interessante per classi che vogliono svolgere indagini sul territorio e poi giungere alla Storia nazionale, per giovani che vogliano costruire la loro cittadinanza sulla conoscenza e sull’approfondimento della contemporaneità? L’Italia della Costituzione  non esisterebbe senza quelle lotte e senza il coraggio espresso da migliaia di donne e uomini per la liberazione del Paese dal nazifascismo.

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