Pietro Borrotzu
Nato a Orani (Nuoro) nel 1921, fucilato a Chiusola (La Spezia) il 5 aprile 1944, studente, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
Studente universitario a Sassari, era stato chiamato alle armi durante la seconda guerra mondiale. Ufficiale in Liguria, dopo l’armistizio era entrato nella Resistenza ed era diventato comandante di una delle formazioni partigiane. Si era consegnato ai tedeschi, quando aveva saputo che i nazifascisti avevano imprigionato alcuni civili che lo avevano ospitato. La sua generosità gli valse prima la tortura e poi la fucilazione a pochi giorni dall’insurrezione vittoriosa. Una delle formazioni partigiane che liberarono Genova dai tedeschi, portava proprio il nome di Borrotzu.
Dopo la Liberazione, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 1946-47 dell’Università di Sassari, a Pietro Borrotzu è stata conferita la laurea “ad honorem”. Al suo nome sono state intitolate strade ad Orani ed a Nuoro. Una scuola media gli è stata dedicata, in provincia di La Spezia, a Sesta Godano.
Nel capoluogo spezzino, porta il nome dello studente sardo un largo nel quale una lapide lo ricorda come “martire della libertà”.
Ed ora ecco un articolo su Pietro Borotzu apparso sul sito del Liceo Satta di Nuoro.
L’omaggio della città di Nuoro ai suoi eroi della Resistenza
Una targa in memoria di Piero Borrotzu e a scuola una lezione di storia vissuta con l’antifascista Umberto Lorenzoni
L’omaggio della città ai suoi eroi della Resistenza
di Stefania Vatieri - NUORO Il suo nome di battaglia era “Eros” e guai a chiamarlo ex partigiano. Il combattente antifascista Umberto Lorenzoni ha incontrato gli alunni del Liceo “Sebastiano Satta”. Ieri mattina nell’ambito delle celebrazioni del 70° Anniversario della Liberazione, il liceo di via Deffenu ha organizzato un incontro con gli studenti della scuola per parlare di Risorgimento, Resistenza e Costituzione. Ospiti d’eccezione il partigiano e presidente Anpi di Treviso, Umberto Lorenzoni, Pietro Dettori presidente provinciale dell’Anpi e il testimone Michele Greppi.
Aveva diciassette anni Umberto Lorenzoni quando decise di fare il partigiano. «Ci dicevano che eravamo solo dei bambini, pazzi e troppo pochi per fare qualcosa – racconta Lorenzoni – ma poi abbiamo vinto». E ora, dall’alto dei suoi 89 anni, in piedi e di fronte a una gremita platea di studenti, lucido e intrepido racconta gli anni della Resistenza italiana. Il 25 aprile 1945 in Italia venne decretata la fine della guerra e l’inizio di una nuova storia nazionale.
Le forze della Resistenza, dopo due anni di lotta contro l’esercito nazista e i fascisti della repubblica di Salò, vincono. Un esercito di uomini e di donne di ogni appartenenza politica, tutti riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale, inquadrandosi nel più vasto movimento di opposizione al nazi fascismo sviluppatosi in tutta Europa. «L’Italia non aveva ritrovato solo la libertà ma anche lo spirito repubblicano – spiega Lorenzoni durante l’incontro – Oggi si cerca di far passare tutti i partigiani e la guerra di Liberazione, come roba da comunisti. Tra noi erano presenti tutte le forze politiche: repubblicani, liberali, cattolici, socialisti, azionisti.
Tutti – continua – E ciò che è derivato da quella lotta comune è la nostra meravigliosa Costituzione che io, contrariamente a chi la ritiene obsoleta e da modificare nella sostanza, penso sia ancora da realizzare nei suoi principi fondanti». L’incontro si è concluso con l’inaugurazione di una targa dell’artista Pietro Longu, in onore del partigiano oranese Piero Borrotzu, medaglia d’oro della Resistenza, affissa in via Roma.
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di Pietro Rudellat NUORO Una targa in memoria di Piero Borrotzu, medaglia d’oro della resistenza, è stata scoperta a Nuoro, in via Roma 78, casa nella quale il “tenente Piero” abitò dal 1933 al 1936.
A commemorare l’eroe nato ad Orani, l’Anpi provinciale in collaborazione con l’amministrazione comunale. Piero Borrotzu venne ucciso dai nazisti a Chiusola, una frazione di Sesta Godano, in provincia di La Spezia, nell’aprile del 44, dopo essersi consegnato spontaneamente per evitare lo sterminio degli abitanti della piccola frazione ligure.
«Un eroe – ha detto il presidente provinciale dell’Anpi, Pietro Dettori – che vogliamo ricordare con questa targa, onorati di aggiungere un nuovo ed importante tassello alla storia della nostra città». Alla manifestazione era presente Antonio Tosi, assessore ai Borghi di Sesta Godano. «Arrivo a Nuoro come rappresentante di un comune che da sempre ricorda la figura di Piero Borrotzu – ha detto – Una figura di eroe che deve essere un esempio per tutti, soprattutto per i più giovani che non dovranno mai dimenticare cosa ha rappresentato la Resistenza per il nostro paese».
E a proposito di giovani è stato Salvatore Sias, studente del liceo Sebastiano Satta di Nuoro a parlare dei valori della libertà e della democrazia. «Sono valori che la vita ci richiede anche oggi e che nessuno di noi deve dimenticare. Libertà e democrazia sono valori che dovremo sempre difendere». «Ricordiamo oggi una vicenda che ci parla di solidarietà ed amicizia – ha detto nel suo intervento il sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi – Una vicenda che trasmette un messaggio forte di libertà e democrazia.
La libertà, anche oggi, non è un valore scontato, ma un valore che va difeso ogni giorno. Il messaggio che parte dall’atto di eroismo di Piero Borrotzu resta attuale e deve essere un esempio per i nostri giovani». A chiusura della manifestazione alcuni studenti del Liceo Musicale hanno intonato “Bella Ciao” il canto popolare antifascista italiano, nato nell’Appennino Emiliano prima della Liberazione, diventato poi celeberrimo dopo la Resistenza perché fu idealmente associato al movimento partigiano italiano.
Erano presenti anche le classi 4 A e B delle elementari di San Pietro. La targa, in bronzo, è stata realizzata da Pietro Longu.
Inviato da admin.sito il Dom, 19/04/2015 - 18:14
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