Gianna Lai
La Festa della Repubblica e della Costituzione a Monte Claro, è stato uno dei momenti conclusivi, prima della pausa estiva, dell’impegno dell’Anpi, del Cidi e dello Spi-Cgil a Cagliari. Il 2 Giugno gli studenti e gli insegnanti coinvolti nelle iniziative organizzate durante l’anno scolastico in città, sono intervenuti a dare un significato particolare all’incontro, descrivendo lavori e rappresentando idee e punti di vista, per entrare nel vivo della partecipazione giovanile al ricordo della Liberazione. Schierati davanti al pubblico con la scritta 25 Aprile sulle magliette che indossavano, una lettera per ciascuna maglietta bianca, gli studenti del Liceo Artistico Foiso Fois hanno spiegato la loro partecipazione al Concorso, indetto dall’ANPI e dallo SPI-CGIL, per un Manifesto sui 70 anni. Di come alcuni si siano dati appuntamento sotto le scale della chiesa di Bonaria, ragazze e ragazzi, per la fotografia che compare nel Manifesto, e di come sia eterogeneo il gruppo, con la partecipazione di studenti di altre scuole, Pitagora, Dettori, Liceo Pedagogico, che sbandierano il tricolore. Marco Melis ha spiegato come è nata l’idea di riprodurre, molto ingrandita, una vecchia foto di cinque partigiani armati sotto una sciupatissima bandiera italiana, Primo premio. Stefano Cadinu ha descritto il profilo del giovane partigiano col fazzoletto rosso, che si compone del testo di Bella ciao e degli articoli della Costituzione, Secondo premio. Il Terzo premio a Gessica Collu, la ragazza delle magliette 25 Aprile, ma ringraziamenti ai docenti Rita Atzori, Lidia Piras, Simone Sollai, Francesco Spanu e Antonello Cucca, che hanno curato il lavoro. Lidia Roversi dello Spi-Cgil si è soffermata sul significato da dare all’esperienza, che segna un momento importante del rapporto giovani- adulti, auspicando nuovi incontri e approfondimenti per il prossimo anno scolastico. Così nell’intervento del giovane Daniele Ligas dell’Istituto professionale di Stato, Antonio Meucci, che ha parlato del lavoro su ‘Storia e memoria. La Shoah e la persecuzione nazifascista durante la Seconda Guerra Mondiale’, nelle classi della prof. Flavia Colomo, svolto con l’Anpi e con lo Spi-Cgil. E conclusosi ad Auschwitz, in un viaggio parzialmente finanziato dalle due associazioni, nel mese di maggio. Il Meucci ha ospitato subito dopo il partigiano comandante Nino Garau, Geppe, ha proseguito Daniele, che ha affascinato gli studenti dando loro appuntamento a dopo l’estate, per riprendere il dialogo e sviluppare conoscenza e storia della Liberazione.
‘Mille papaveri rossi’, il titolo dello spettacolo teatrale a cura dell’attrice Rita Atzeri, che ha visto protagonisti, subito dopo, gli studenti dell’Alberti, in una rappresentazione tra la Prima e la Seconda Guerra mondiale. Contro la guerra anche la nuda scenografia, resa viva dai corpi dei giovani che attraversano la spazio, ora per incontrarsi ora per allontanarsi, sempre denunciando le terribili responsabilità dei governanti, sempre gridando i ripetuti no dei popoli alle guerre. Basta una fila di sedie capovolte a rappresentare lo straniamento della trincea e teli bianchi a rendere drammatico il racconto e i pensieri di chi sta in attesa di notizie. Ma a creare testi così efficaci e coinvolgenti è necessaria la bravura della regista e di quegli studenti che si sono cimentati nella scrittura, rendendo ancor più spontanea, ed insieme particolarmente sentita, la recitazione di tutti. Sia che si usasse il dialetto, sia che la lingua assumesse maggiore coloritura nella costruzione di un italiano regionale, così come lo sentono e lo elaborano i paesani. Grazie anche al prof. Gianni Marilotti, il docente degli studenti dell’Alberti. La serata prosegue con la voce di Rita Atzeri in ‘Stai attenta a non dirmi avvicinati’, da Joyce Lussu, e di Alessandra Veroni che legge un testo di Adelmo Cervi, il figlio di Aldo ucciso con i suoi fratelli dai fascisti nel ‘43, che parla ai giovani della Resistenza e annuncia la sua venuta a Cagliari nei prossimi mesi. E si conclude con ‘Carissima libertà’ e il bel canto di Clara Murtas, accompagnata dal suono armonioso della chitarra di Giuseppe Baldino, che insieme interpretano un repertorio di musiche popolari: Padrone mio te vogli’arrecchire, di Matteo Salvatore, Il frigidaire di Dario Fo, Tarantella dei baraccati, del Canzoniere del Lazio. E canti anarchici, L’Inno dei malfattori, Stornelli d’esilio, e poi Dalle belle città, di quel Casalini fucilato a 24 anni nel 1944, e Fischia il vento di quel Cascione morto sul campo a 26 anni. Il pubblico tutto insieme applaude e canta con gli artisti le canzoni più note ma, prima di andar via, si sofferma ancora un pò di fronte all’esposizione dei 18 manifesti, sulle teche della sala, partecipanti al Concorso del Liceo Artistico indetto dall’Anpi e dallo Spi-Cgil.
Costruire una nuova cultura per promuovere esperienze di studio e di lavoro, che coinvolgano direttamente la scuola e gli studenti, partendo dall’oggi, da quello che sta succedendo in questo momento. Dare senso vero alla Festa, contro la retorica di circostanza delle autorità e dei governanti, in nome della Costituzione e della difesa dei diritti, così fortemente sotto attacco in questi ultimi anni. Perché suona polemica la nostra Costituzione contro ogni celebrazione del passato finalizzata alla propaganda politica, in contrapposizione alla conoscenza storica. Che significa, invece, chiedersi per responsabilità di quali classi dirigenti e di quali Stati, fascismo nazismo e guerra abbiano devastato l’intera Europa nel corso del Novecento. Serve la conoscenza storica a costruire una memoria collettiva, consapevole, attraverso l’analisi dei processi storici, e a far crescere i giovani nella consapevolezza nuova di una comprensione del nostro presente, attraverso la conoscenza approfondita del passato.
Festa della Repubblica e della Costituzione sempre
18 Luglio 2015
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