Caro Governatore, sei il mio candidato… Sì, caro Presidente, ma acqua in bocca!

11 Dicembre 2008
5 Commenti


Il nostro inviato ci ha trasmesso da Roma questo servizio, anche se poi ci ha comunicato che è un falso scoop; i riferimenti a fatti e persone potrebbero farlo sembrare reale, ma il dialogo è frutto solo della sua fantasia. Non è mai avvenuto. Però, siccome, benché si tratti di fantapolitica, è divertente, abbiamo deciso di pubblicarlo lo stesso, come momento di relax (a.p.).

- Finalmente sei arrivato! Temevo non venissi. Senza di te la presentazione del logo sul G8 avrebbe perso credibilità…
- Ma va là, sai che son di parola…e poi ne hai compagnia!
- Te l’immagini la presentazione delle quattro tartarughe con Maroni! Chi ci avrebbe creduto? Tutti ad attaccarmi: “stai preparando una nuova Genova!” Invece con te …
- Lo so, lo so che è diverso…
- Ma come fai a infinocchiare tutti, perfino settori del Socialforum, di Legambiente e molti rompicoglioni vari di sinistra…
- Beh, è un gioco da ragazzi: qualche provvedimento, su Tuvixeddu, tassa sul lusso ed altro, così sballato che i giudici faranno sicuramente a pezzi…
- E loro?…
- E loro come pesciolini abboccano: avrà sbagliato, ma ci ha provato, dicono…
- Nooo!
- Immaginati che ho fatto un PPR dove vieto tutto a tutti fin nei più sperduti paesini dell’isola, ma mi riservo di derogare con un’intesa…Capisci… derogare…
- Quindi, tu puoi metterti d’accordo su lottizzazioni e quant’altro?
- Con qualche prudenza…
- E loro?
- Loro, niente! Pensano che io non deroghi o deroghi virtuosamente…
- Che forza! Neppure Legambiente rompe?
- Legambiente? Vuoi sentirne una? E’ sufficiente che io faccia comparire dietro di me un loro dirigente regionale, insomma che lui faccia capolino dietro di me davanti alla telecamera…e lui, contento, approva…
- E coi No Global come fai? Quelli son tosti…
- Con me la maggior parte di loro son molli come il pane di Sanluri appena sfornato. Gli ho già organizzato a Sassari un Convegno con Vandana Shiva, Debi Barker, Co-Direttore forum Internazionale sulla globalizzazione, e l’ex Ministro dell’Ambiente brasiliano Marina Silva, insieme a ricercatori ed esperti provenienti dalle università e accademie di tutto il mondo e loro si son placati.
- Placati?
- Beh, poi abbiamo approvato la Carta di Sassari…Cose serie, ma che io uso per temerli buoni…
- E sì, ma l’estate prossima coi grandi della terra sarà un’altra musica. Che casino! Farò una figura di merda a livello mondiale. E poi a chi mi affido? A Maroni che crede solo nei manganelli…
- E magari segue il consiglio di Kossiga: infiltrare per pestare…
- E se poi interviene La Russa, addio…
- Hai ragione quello è capace di indossare la tuta mimetica e di mandare i carri armati!
- No, amico mio, ci vuole la vasellina, delicatezza come sai fare tu…
- Beh, fra un po’ gli organizzo un altro Convegno su cibo, acqua, diritti, tutto ciò che i G8 non assicurano… Ho fatto stanziare una bella somma dalla Regione, distribuisco un po’ di soldi. Sai creano consenso. Spero di portare Noam Chomsky o la Noemi Klein e loro saranno ipnotizzati. Fermi, buoni e zitti.
- Sei riuscito a coprire la cacciata dei sardi dall’Arsenale e da altri siti dismessi a La Maddalena; affari, alberghi a 5 stelle per gente come noi e ai sardi niente. Io sarei stato scorticato vivo! Avrebbero denunciato i miei affari… e poi i sardi cacciati o a fare i camerieri…Quelli dell’Irs avrebbero assalito i siti via mare come hanno fatto coi gommoni nella mia villa…
- A me invece attribuiscono il merito di aver cacciato nientemeno che gli americani…
Che invece se ne sono andati da soli…
- Senti, ma quelli di Rifondazione son comunisti, non sono ingenui…
- Ma loro son sistemati da tanto…Un assessorato, la presidenza di un ente…
- E anche loro bocca chiusa!
- Cucita, almeno la maggioranza! C’è solo la minoranza che rompe…
- Sei un grande. Sei riuscito a farti approvare una Legge Statutaria che è peggio della mia revisione costituzionale. Tutto nelle tue mani, e per di più puoi contrattare con te stesso! Un conflitto d’interessi alla grande…E tutti a difenderti. Che bello!
- Mi ha appoggiato anche la maggioranza di Rifondazione…
- E hai promulgato la legge anche se hai perso il referendum. A me hanno montato un casino. Scalfaro, Zagrebelsky, Onida, giuristi vari nei Comitati per la Costituzione, tutti contro… e ho perso il referendum…
- Io invece mi son fatto dare un parere da uno di loro; ha detto nientemeno che, con la promulgazione, potevo modificare una legge, la legge sulla promulgazione appunto, e l’ho fatto…
- Sei un maestro, te l’immagini se anch’io potessi modificare le leggi con un decreto presidenziale! Poi hai violato anche la legge regionale sull’importazione dei rifiuti e tutti ad osannarti…solidarietà…
- Proprio così, più derogo e violo, e più ho consensi…appaio una vittima…dei vecchi oligarchi…dei giudici…
- Hanno messo in croce Dominici e la Jervolino, che non hanno avvisi di garanzia, e tu che sei indagato per Saatchi, nulla…
- Hai visto L’Unità fa una campagna moralizzatrice, richiamando perfino Berlinguer, e su di me nulla! Anzi, io faccio dichiarazioni moraliste, con tanto di foto…E Fazio m’invita pure in TV…
- Senti, sto pensando, che tu sei la persona giusta. Se mi assicuri un G8 tranquillo, ti appoggio alle regionali…sarai il mio candidato!
- Ma che dici! Guai! Cosa vuoi sputtanarmi?
- Bah, non son pischello, io…ti candido che so…un Cappellacci o un Cuccureddu, e tu li massacri.
- Per carità, fingiamo, però, uno scontro vero, duro…
- Durissimo! Senza esclusione di colpi!
- Beh così si può fare: do ut des! Un G8 tranquillo in cambio della mia rielezione…
- Proprio così… e poi, visto che tu puoi derogare, magari in futuro…
- Calma, una cosa per volta. Ora la rielezione in cambio di un G8 tranquillo, domani si vedrà, fra imprenditori tutto è possibile…
- Certo, certo. E poi, sai chi mi ha rotto i coglioni l’altra volta? L’Unità con quell’invasato di Furio Colombo…Una campagna dura, martellante che ha fatto breccia… Ed anche Padellaro non scherzava…
- Non c’è bisogno che io ti dica che Colombo è fuori da tanto e Padellaro l’ho sistemato io. Ora c’è Concita. Immaginati, se sul G8 fiaterà… Vedrai niente campagna contro…
- Dici davvero? Avremmo anche L’Unità dalla nostra?
- Beh non l’ho comprata per sport.
- Ma immaginati se posso scambiarti con un Cappellacci o un Floris…Con quelli alla guida della Regione sarà un casino in Sardegna per il G8 … ci sarà una sollevazione…
- Con me, passerà sotto silenzio…qualche grillo parlante, quegli stronzetti di Democraziaoggi o del Comitato antiG8, parole…ma niente più…
- E poi questo Cappellaci o chi per lui farà qualche operazione locale, minutaglia clientelare, di cui me ne fotto…
- Certo, anch’io…noi pensiamo in grande, e fra imprenditori ci si può sempre intendere…
- Allora, qua la mano, affare fatto… hai visto che ti ho già tolto dalle scatole Pisanu, che secondo i sondaggi, era l’unico che poteva farti il culo…
- Ho capito ed ho apprezzato…
- Mah, mi sto convincendo che dovresti guidare il centrosinistra a Roma…Te l’immagini che bellezza…Una democrazia, in cui due fazioni di imprenditori si alternano al governo…Neanche Gelli ci aveva pensato…
- Calma, non correre, dai tempo al tempo.
- Bene, amico, mi hai levato un gran peso… Per ripagarti dirò fin da subito, oggi stesso, che hai fatto bene a dimetterti contro i giochetti del palazzo…e degli oligarchi, che hai la mia solidarietà…

5 commenti

  • 1 Elio Pillai
    12 Dicembre 2008 - 12:46

    L’inviato non sa nulla del perche’ Soru ha convacato per il 22 dicembre il consiglio regionale per discuttere delle sue dimmissioni e per lo stesso giorno anche l’assemblea dei soci della “Nie” per nomina del nuovo amministratore delegato “indipendente”della societa’ edittrice dell’Unita’? …..Ieri è apparso un commento su Soru su”Il Riformista” ,forse del direttore.Il titolo:”Lasciate in pace Soru e i suoi fratelli”.A chiusura del suo commento, dopo aver ragionato sui conflitti dinteressi di Soru sia nel Pd che in Regione,per le sue note attivita’ imprenditoriali ed edittoriali ,compresi gli interessi sulle spiagge del sulcis,(Funtanazza),concludeva:”Per quanto Soru sia grande,paragonarsi a Berlusconi ci sembra un eccesso di zelo”.

  • 2 A.P
    12 Dicembre 2008 - 17:58

    Abbiamo ricevuto altri due commenti a questo dialogo immaginario, che non abbiamo pubblicato perché non sul merito. Erano solo giudizi. Uno è di una compagna ed amica stimata, che lamenta la “volgarità”. Certamente è molto volgare impedire a noi, elettori del centrosinistra, di partecipare a delle primarie per scegliere il candidato. Quanto poi all’atteggiamento rispetto a tanta volgarità, può essere vario: di accettazione, di rassegnazione o, come nel caso nostro, d’indignazione. E anche queste sono tutte posizioni rispettabili, anche se criticabili, a seconda dei punti di vista.
    Dissentiamo, invece, dall’appunto di questa compagna sull’anomia del pezzo. Una firma nella presentazione c’è “a.p.”.
    Ciao A.P.

  • 3 Carlo Dore jr.
    12 Dicembre 2008 - 22:21

    Approfitto dell’occasione per porre due domande (non entro nel merito dell’articolo perchè, trattandosi di un mero esercizio di fantasia, non vi è un “merito” da esaminare).
    Ho già avuto modo di osservare che il costante richiamo alle primarie mi pare sterile e, a certe condizioni, potenzialmente dannoso: le primarie funzionano se esistono due o più candidati in grado di confrontarsi su programmi alternativi. Se questa pluralità di candidati manca, l’organizzazione delle primarie sortisce lo stesso effetto di un matrimonio progammato prima ancora di individuare la sposa: soldi sprecati, tempo perso, il sedicente sposo esposto al pubblico ludibrio.
    Traducendo questa metafora sul piano politico: nell condizioni in cui l’area democratica attualmente versa il tenere in vita la prospettiva delle primarie alla vigilia delle elezioni finisce solo con l’indebolire l’unico candidato credibile di cui il centro-sinistra attualmente dispone: e questo candidato (pur con tutti i suoi limiti, i suoi errori e le sue contraddizioni) si chiama Renato Soru.
    Venendo quindi alla prima domanda, chiedo ancora una volta: l’area anti-soriana dispone di un candidato in grado di costituire una valida alternativa a Mr. Tiscali? Se questo candidato esiste, si presenti all’elettorato: a quel punto, le primarie (se regolate seriamente) potranno davvero assumere il ruolo di centrale momento di partecipazione dei cittadini ai processi decisionali dei partiti che le caratterizza negli Stati Uniti d’America.
    Ma se questo candidato non c’è, che senso ha richiedere le primarie?
    Tuttavia, mettiamo per un attimo conto che questo candidato venga individuato, e mettiamo conto che venga battuto da Soru alle primarie. La logica che ispira tale competizione (e la condotta della Clinton lo conferma) impone ai sostenitori dello sconfitto di supportare con impegno il leader prescelto dalla maggioranza dei militanti.
    Giungo quindi al secondo degli interrogativi a cui ho fatto inizialmente cenno: se l’attuale Governatore dovesse vincere le primarie, gli esponenti dell’area anti-soriana sarebbero disposti a sotterrare l’ascia di guerra, per favorirne la riconferma a Villa Devoto? Se così non fosse, allora prevarrebbe la linea di Maninchedda e Oppi, che individuano nel superamento dell’attuale di esperienza di governo il presupposto imprescindibile su cui impostrare ogni futura strategia.
    Ma da Maninchedda e Oppi ci distingue un connotato fondamentale: loro non sono di sinistra, noi sì; una vittorai del centro-destra alle prossime elezioni non assumerebbe quindi ai loro occhi i sinistri contorni di quella Chernobyl dei progressisti di cui gran parte dell’area democratica attualmente teme il profilarsi.
    Su tali quesiti vorrei che ci confrontassimo.

  • 4 Manuela Scroccu
    14 Dicembre 2008 - 18:20

    Nessuno, tra i partecipanti a questo stantio gioco di ruolo che è diventata la politica sarda, mi sembra veramente interessato a ragionare sul merito delle questioni relative alle divisioni nel centro sinistra sardo. E forse, non hanno neanche tutti i torti. A che servirebbe?
    Ormai siamo nell’ “oltre-politica”. I dissidenti del PD (vedi antisoriani) si sono riuniti a Paulilatino e, lì, Cabras ha ricordato i funesti sondaggi relativi alle elezioni regionali anticipate. L’altra metà del partito si è riunita a Cagliari attorno a Soru e a Letta, il quale ha ricordato un altro sondaggio che indica Soru, ça va sans dire, come uno dei possibili e maggiormente auspicabili leader del PD a livello nazionale. E così via, discettando di commissariamento del partito e di “lodo Migliavacca”.
    No, attualmente non esiste un candidato alternativo a Soru. E non esiste per varie ragioni, tra cui anche le scelte di molti di quelli che oggi si proclamano antisoriani e in passato non hanno avuto scrupoli a svuotare i partiti del loro peso politico e della loro capacità di rappresentare la società, contribuendo così alla deriva autoritaria di questi anni.
    Cabras, sempre nell’ultima riunione di Paulilatino, ha affermato che Soru sarebbe il candidato ufficiale del PD nelle eventuali primarie di coalizione, ma certo non si potrebbe impedire a nessuno di votare un altro nome, altrimenti sarebbero primarie finte. Il che è anche vero ma, se si legge tra le righe e neanche troppo, direi che questa frase è emblematica del clima politico attuale all’interno del PD, sotto lo zero.
    E’ chiaro che le primarie possono rappresentare uno strumento di esercizio democratico solo in presenza di regole condivise e di reciproca legittimazione. Si può giocare duro, insomma, ma stando alle regole. Altrimenti non si tratterebbe di democrazia ma di guerra tra generali più o meno potenti, nè più nè meno.
    E allora di cosa stiamo parlando?
    Io non lo so cosa si dovrebbe fare, ora. So che se si decide di partecipare al gioco, prima o poi si sarà costretti a scegliere un esercito nel quale combattere. E in un esercito non si “milita”, si obbedisce. E’ un ruolo che, personalmente, non mi piace.
    Forse dovremmo, con sano realismo, prendere atto dell’esistenza di Soru e cambiare bersaglio. Non più la sua figura, ma il programma e, magari, le liste elettorali. Intervenire nel dibattito politico senza sconti, sulla crisi economica, sulle fabbriche sarde che stanno chiudendo, sulla questione morale, sul conflitto di interessi.
    E, nel frattempo, potremmo lavorare ad un’alternativa (ad un’idea alternativa, non ad una persona alternativa, chè altrimenti da questa crisi non se ne esce). Ma non sarà certo questione di pochi mesi.

  • 5 admin
    14 Dicembre 2008 - 21:09

    No io non parlo d’altro, come molti compagni e compagne consigliano. Parlo esattamente di democrazia e di sclete partecipate, perché questo è il problema adesso. Anzi lo è da un pezzo. Il problema è questa forte convergenza fra potere economico.finanziario e potere politico, non solo a Roma, anche qui da noi, a Cagliari. E questo impercettibile scivolare verso la rassegnazione, il capo e l’obbedienza è frutto del continuo rinviare le prese di posizione ferme e irretrattabili. Cosa dobbiamo ancora aspettare per indignarc! Si osservano e si eseguono decisioni politiche, anche non del tutto condivise, che siano però il frutto di accettabili procedure democratiche. L’obbedienza non è un concetto della sinistra, a cui si addice storicamente di più quello di ribellione, disobbedienza, lotta, resistenza e simili. E in questa funzione serve anche la disciplina verso decisioni assunte, però, democraticamente nelle condizioni date. E ancora oggi, per fortuna, nulla, se non l’arroganza, impedisce di decidere con procedure democratiche.
    Chi non resiste oggi, dovrà farlo domani, ma in una situazione molto più difficile e compromessa, avendo, per di più, la non lieve repsonsabilità di avere con omissioni lasciato andare le cose alla deriva.
    Rispetto le posizioni di tutti, ma non posso esimermi dal dire che chi parla d’altro o vota velocemente e pensa ai movimenti si sta assumendo una grave responsabilità. Oggi il tema è quello della democrazia, cui tutti gli altri sono inscindibilmente connessi. Non illudetevi di poter obbedire e poi contemporaneamente di avere spazio per fare tutto il ben altro che c’è d’importante da fare! La deriva cui oggi siamo giunti (e il fondo non è stato ancora toccato) consegue al fatto che in tanti fin dai tempi del PCI hanno pensato bene di parlar d’altro,, di adeguarsi e di obbedire.
    A.P.

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