Per le primarie di coalizione nel centrosinistra

7 Dicembre 2008
2 Commenti


Giorgio Cossu

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo di Giorgio Cossu, che si configura come un appello in favore di una scelta partecipata del candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali

Le condizioni economiche e sociali della Sardegna, destinate ad aggravarsi con la crisi economica internazionale incombente, richiedono l’assunzione di nuove e stringenti responsabilità per dare risposte efficaci alla crisi della maggioranza regionale di centrosinistra, che rischia di riconsegnare il governo della Sardegna alla destra.
Il fulcro della crisi è rappresentato da un sentiero angusto fra il possibile ritorno di metodi della vecchia politica e l’imporsi di un decisionismo accentratore espresso dal presidenzialismo forte, in parte derivante dalla legge e in parte accentuato dalle concrete modalità di governo; un sistema che per un verso nega la parte migliore della cultura autonomistica e per un altro non produce né maggiore efficienza né migliore qualità progettuale né virtuosi processi di sviluppo.
La crisi si è espressa in questi anni con la contrapposizione, nell’opinione pubblica di centrosinistra, di due opposte culture di governo: l’una che propugna una governance esercitata autoritariamente e in solitudine, l’altra che richiede consenso, collegialità, condivisione. Su questa contrapposizione si è logorato il consenso raccolto dal centrosinistra nel 2004, su di essa si rischia di naufragare alle prossime elezioni regionali.
Riteniamo necessario che questa contrapposizione si esprima con chiarezza e venga portata alla luce attraverso un confronto aperto e libero, di fronte all’elettorato di centrosinistra, che può aversi attraverso l’organizzazione di elezioni primarie di coalizione per la designazione del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione.
Riteniamo perciò che le forze politiche regionali di centrosinistra debbano impegnarsi per organizzare le primarie di coalizione, definendo un regolamento che consenta a chi intende presentare candidature, motivate programmaticamente, di raccogliere le adesioni necessarie per farlo, al di là di precostituite appartenenze di partito.
Noi intendiamo impegnarci affinché il confronto avvenga non come un referendum o peggio un plebiscito sulle persone, ma come espressione di diverse culture di governo e si sviluppi intorno ai temi dell’assetto e delle riforme istituzionali, delle direttrici dello sviluppo economico e sociale, del rinnovamento di classi dirigenti e di metodi di governo per la Sardegna.

2 commenti

  • 1 Sergio Ravaioli
    7 Dicembre 2008 - 10:00

    Le primarie di coalizione altro non sarebbero che la foglia di fico che consentirebbe a molti, senza perderci la faccia, di ingoiare il rospo Soru.
    Una volta accettato il metodo ne devi accettare anche il risultato. Ed in questa competizione tra un gigante (mediatico ed economico) e tante singole persone per bene (… più o meno per bene) la vittoria di Soru sarebbe sicura.
    Se Soru fosse stato una persona più riflessiva - e meglio consigliata - sarebbe stato lui stesso a pretenderle da tempo.
    Purtroppo non esistono soluzioni semplici a situazioni estremamente deteriorate. La soluzione sarà il risultato di un processo politico lungo e complicato, che produrrà cambiamenti culturali e sociali dei quali per ora non si vede avvisaglia.
    E ciò non esclude che nel brevissimo periodo debbano essere trovate soluzioni per … eliminare la febbre.
    Che casino!

  • 2 lino pinna
    8 Dicembre 2008 - 20:11

    ma scusa Sergio - non lo sapevate che Soru era forte, già nel 2004 - e perchè lo avete candidato senza primarie? perchè volevate vincere dico io. Poi non vi ha dato quello che volevate - via la formaz. profess.le - via gli enti- stop alle case in riva al mare ecc. Il crollo del potere nei feudi. Ora non vi piace che vinca e state cercando il modo per perdere- magari salvando le poltrone degli amici pronti a fare opposizione a Pili o a Cappellacci - così ci aggiustiamo come al solito.ue ciù ciù e poi i conti li fac iamo tornare. Un patto fra oligarchi è quello che volete.La febbre è Cabras ma voi di Cabras non dite bah.

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