Il ricatto come metodo svuota diritti e democrazia

3 Aprile 2015
Nessun commento


Lucia Pagella
Sempre più di frequente compaiono in televisione, parlano alla radio e scrivono sui giornali, capitani coraggiosi e truppe scelte di quella società affluente che sembra motivata da un’unica ossessione : spiegare a noi, popolo minuto, come sia un errore marchiano, peggio, un sospetto blasfemo pensare che i datori di lavoro desiderino potersi liberare facilmente dei loro dipendenti. Uno di loro, renziano di ferro, l’altra sera sosteneva che i lavoratori sono il patrimonio più importante per un imprenditore, della serie “ chi trova un operaio, trova un tesoro.”
Oh bella, ed allora perché si sono dannati l’animo per ottenere il Jobs act, e quando  se lo sono visto sfornare caldo caldo hanno brindato con caviale e champagne ?
Purtroppo sono ancora in attesa che questa facile domandina venga posta almeno dai conduttori della sinistra certificata  ma anche loro “ tengono famiglia “.
Evidentemente ci siamo dimenticati che anche prima di questa rivoluzione copernicana i datori di lavoro potevano licenziare per giusta causa. Siamo tutti diventati smemorati di Collegno?
Per il momento mi devo accontentare di sentire vantare i risultati della nuova normativa : un vero e proprio miracolo, come quello di San Gennaro : roba fresca, quasi di giornata e pazienza se mancano ancora alcuni decreti attuativi ed i ragionieri dello stato la stiano bulinando per essere sicuri che non presenti difetti.
Pensate : ben 79.000 posti in più, che sembra effettivamente un bel risultato se non si tiene presente che i disoccupati si contano a milioni,  che i “ nuovi “ posti di lavoro sono in buona parte il frutto della trasformazione dei vecchi contratti per effetto dei benefici fiscali che ciò comporta e pazienza se l’euro debole ed il prezzo del petrolio basso siano un oggettivo aiutino per l’economia.
Proviamo allora a toglierci gli occhiali rosa e vediamo se vi è un’altra spiegazione.
Il nostro dovrebbe essere uno stato di diritto ed una democrazia. Ciò comporta che gli Italiani dovrebbero essere cittadini titolari di diritti  da esercitare e difendere. In effetti, salvo alcuni vecchi arnesi come l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, di diritti parla ancora la nostra Costituzione che riconosce quelli fondamentali e nelle leggi ordinarie il termine non è scomparso. Ma… ma perché si possa parlare di veri diritti, di vere tutele, occorre che i primi possano essere esercitati e le seconde possano essere  fatte valere. E qui casca l’asino.
Quando il datore di lavoro ha la possibilità di licenziare ad libitum, quando la stabilità non esiste più, i diritti degradano a meri interessi di fatto e gli operai devono accettare paghe sempre più basse, turni di lavoro sempre più massacranti, richieste di straordinari in ogni occasione utile al datore di lavoro e persino le soste per fare la pipi’ vengono regolamentate. Forse si arriverà a prevedere il pannolone per tutti.
Ecco : il ricatto come metodo.
Questo sistema non è del tutto sconosciuto alla nostra società perché quando il merito non conta, ma è la raccomandazione a regolare i rapporti di lavoro dall’inizio alla fine è ovvio che si vende l’anima e poi si precipita all’inferno.
Siccome si dice che il pesce puzza dalla testa, vediamo che il metodo funziona anche in alto loco : i cosiddetti onorevoli vengono scelti da quattro o cinque persone e se non si comportano bene non vengono più candidati. Ovviamente questo li fidelizza ed alla fine sono in grado di lanciare solo dei penultimati.
I professori scelti dal preside si proporranno per lucidare le scarpe con tanti saluti per l’indipendenza dell’insegnamento e la formazione dei giovani; in ultima analisi  si auspica che essi si trasformino in cloni.
Il discorso si potrebbe allungare, per i magistrati, per i liberi professionisti, per tutti coloro che non scelgano di fare i clochards :  gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, solo che si voglia usare il cervello.
Corollario del metodo Renzi è dunque lo svuotamento dei diritti. Questi, esclusi i più fastidiosi, continueranno ad esistere ma il loro contenuto no e così si completerà questa rivoluzione apparentemente indolore.

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento