Amsicora
Oggi, 24 giugno non sarà “il giorno del giudizio” di sattiana memoria (Salvatore o Sebastiano?), ma sarà, davanti al gup, l’inizio della fine dell’inchiesta sui fondi ai gruppi utilizzati in maniera impropria. All’inizio erano 33 ora sono 78 le migliaia di euro di cui la statista deve rendere conto. Ma all’orizzonte c’è un altra procedura, secondo quanto ha riferito la stampa regionale qualche tempo fa. Riguarda l’attività di Francesca prima di entrare in Consiglio regionale. Di cosa poteva occuparsi allora la futura sottosegretaria alla cultura insieme al suo compagno? Di formazione, naturalmente. Segno premonitore frutto di una irresistibile vocazione…alla cultura. E come poteva chiamare la società costituita allo scopo? “Evolvere”, naturalmente. Evoluzione culturale, naturalmente.
Ma quanto sono ficcanasi questi P.M.! Inchiesta-bis, dunque, sempre sui fondi regionali, ma non ai gruppi consiliari, finanziamento alla società di Francesca Barracciu e del suo compagno Mario Luigi Argentero per i corsi di formazione. “Evolvere“ organizza corsi e, si sa, la formazione costa! Aggiudicarsi negli anni finanziamenti legati ai Por cinque milioni e mezzo di euro è anche poco. Per evolvere ci vogliono fondi e, dunque, il pm Marco Cocco spulci ogni cosa, veda tutti i documenti, ma presti rispetto alla cultura e all’elevazione dei giovani lavoratori o aspiranti tali. Se poi la richiesta della formazione viene dal gruppo Pd, tanto meglio, vuol dire che questo partito torna ad occuparsi di lavoro e ai fasti delle scuole di partito. Ricordate le mitiche Frattochie, col bel quadro di Guttuso all’ingresso? La classe politica si prepara, deve studiare. Se poi ciascun seminario viene compensato con 3600 euro tratti dai fondi pubblici, che importa? Meglio spenderli in cultura che in cene.
Ma che se di questa attività non c’è traccia? No problem, basta la parola! Cara Procura, Francesca serve la cultura in silenzio senza clamori. Perché farsi vanto di questa azione di promozione sociale. Solo gli esibizionisti e gli stolti menano vanto delle loro opere di bene, non le persone di cultura. Per loro far bene è naturale. E siccome far cultura non è attività ragionieristica, perchè i sospetti? Perché ipotizzare che i seminari siano serviti soltanto a mascherare la spesa di una somma di denaro che ha preso invece altre vie?
Capisco che il PM Cocco ci voglia vedere chiaro. E’ umano ed è suo specifico dovere. Sentita a suo tempo, per rispondere alla prima contestazione di peculato aggravato – 33 (poi saliti a 78) mila euro del fondo destinato al gruppo Pd e mai rendicontati – l’ex europarlamentare negò qualsiasi partecipazione personale diretta nella società Evolvere srl. Il magistrato, che non pensa ad altro che a sospettare e indagare, non capisce quante cose passano per la testa di una politica di livello, impegnata in delicate funzioni di governo. Del resto, perché porle la domanda, se bastava una visura storica presso il registro delle imprese per accertare ch’era socia? E poi, si è dimessa da qualsiasi incarico all’ingresso in Consiglio regionale. Correttezza isituzionale! Carta canta! E’ sempre il registro delle imprese a confermarlo: Francesca era amministratore unico della società fino al 2 agosto 2004, data in cui si è dimessa. Una scelta di gran classe prima che di opportunità politica, considerati i rapporti tra Evolvere srl e la Regione. Ma neanche questo gesto sembra averla messa al riparo dai sospetti: il suo compagno è rimasto infatti nella società come consigliere e lo è tutt’ora. Si pensa che la sottosegretaria abbia mantenuto un interesse indiretto nella srl Evolvere? Si suppone che questa sia situazione avrebbe dovuto sconsigliarle qualsiasi rapporto economico con la società anche attraverso il gruppo Pd? Quanta dietrologia! Non è che se uno è compagno o marito di una donna politica di rango, sol per questo deve starsene con le mani in mano. Un lavoro dovrà pur svolgerlo o no? O è meglio che faccia il mantenuto?
Fatto sta che è in atto una vera e propria persecuzione: la Procura è orientata a contestare a Francesca i 77.293 euro di cui si sapeva, più altri 3600, sempre che non vengano giustificazioni “puntuali e coeve”. Questi nuovi elementi, destinati ad aggravare la posizione giudiziaria della Barracciu – che finora deve rispondere “solo” di peculato aggravato - sono contenuti nella motivazione del provvedimento con il quale il gip Giovanni Massidda ha respinto la richiesta di misura interdittiva avanzata dal pm Cocco. Ma è ora di smetterla! Per lei come per De Luca basta persecuzioni! Non a caso Francesca incita De Luca a non fare un passo indietro: “Resisti! Fa bene il Pd a sostenerlo” dice, dall’alto della sua amara esperienza. E noi la comprendiamo…
Ma ora si va al processo, lì Francesca avrà modo di difendersi alla luce del sole. Noi sapremo come sono andate le cose. Ne ha bisogno lei, la Sardegna, il Paese.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.
Lascia un commento