Alfiero Grandi - Ass. Rinnovamento Sinistra
Il 30 ottobre scorso un gruppo di associazioni ha organizzato a Roma un’iniziativa pubblica di critica alle modifiche costituzionali e alla legge elettorale che la maggioranza parlamentare, su input del governo Renzi, sta approvando, finora nel solco del cosiddetto patto del Nazareno.
L’iniziativa si concluse con la sottolineatura dell’esigenza di un coordinamento tra le varie iniziative in campo, con la presenza di tutte le associazioni disponibili, giuristi, magistrati, avvocati, cittadini con l’obiettivo di cercare un raccordo, un’iniziativa per quanto possibile comune.
Un gruppo di associazioni e di giuristi interessati a questi argomenti ha delineato un percorso per tentare di trovare le forme e le modalità per sviluppare iniziative su questi problemi.
La decisione è stata di dare vita ad un coordinamento per la democrazia costituzionale aperto a tutti i nuovi apporti, costituito su base volontaria e paritaria.
Ora il coordinamento si è costituito e ha inviato due lettere, una ai senatori e l’altra ai deputati, con al centro le osservazioni critiche, ai testi delle leggi in corso di approvazione sulle modifiche costituzionali e sulla nuova legge elettorale.
Il coordinamento sta iniziando a darsi un minimo di organizzazione e ha deciso di avviare incontri con i sindacati, le associazioni della società civile nazionali e locali, partiti o parti di essi, ovviamente a condizione che convergano sull’esigenza di far conoscere anzitutto quanto sta avvenendo, di fronte ad una disinformazione di massa preoccupante, poi cercando di introdurre nella discussione politica e nell’opinione pubblica punti di vista diversi da quelli del Governo e della maggioranza parlamentare che sta approvando questi provvedimenti.
In sostanza il paese deve sapere che non tutti sono d’accordo con quelle posizioni e i punti di vista critici sul merito delle proposte di legge, come quelli del coordinamento per la democrazia costituzionale, vanno fatti conoscere, sapendo che i provvedimenti legislativi in corso di approvazione sono tra loro reciprocamente legati negli effetti e quindi è inevitabile un giudizio di insieme.
Le riunioni del 5 febbraio (un incontro con la Cgil e la seconda riunione del coordinamento) sono un ulteriore passo avanti nella costruzione politica ed organizzativa di un punto di vista critico su questi importanti problemi.
Anche l’Anpi, pur avendo deciso di seguire una strada autonoma, esprime, rispetto alle iniziative del governo, un punto di vista critico interessante ed utile (v. documento in www.anpi.it ).
Spero che in questa direzione si impegni non solo l’associazione di cui sono presidente (Associazione per il rinnovamento della Sinistra) ma convergano tutte le energie disponibili, perchè questa è una difficile battaglia politica contro l’accentramento dei poteri come risposta alla complessità dei problemi e alla dialettica politica e sociale, come dimostrano anche atteggiamenti liquidatori verso le rappresentanze dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati.
Questi argomenti purtroppo sono fuori dall’attenzione di tante persone, malgrado possano avere sulla loro vita futura un’influenza enorme.
Abbiamo già sperimentato con la modifica portata avanti dal Governo Monti, nel più assoluto silenzio, dell’articolo 81 della Costituzione che iniziative deprecabili, portate avanti senza nesuna consultazione e senza tenere in alcun conto il dovere di informazione, possono avere tuttavia un’influenza enorme nel bloccare processi democratici e di avanzamento, arrivando all’assurdo di contraddire, con questa modifica costituzionale, quello che il Governo afferma di chiedere a livello europeo.
Per questo è importante contribuire allo sviluppo dell’iniziativa del coordinamento per la democrazia costituzionale organizzando le adesioni al coordinamento stesso, a cui hanno aderito recentemente, tra gli altri, Libertà e giustizia, la Fiom e Libera.
Il coordinamento va promosso non solo a livello nazionale ma anche e forse soprattutto a livello locale, preparando iniziative su questi argomenti insieme a tutti i soggetti disponibili.
Ricordo inoltre che se le modifiche della Costituzione dovessero essere approvate definitivamente è previsto il referendum confermativo senza quorum di validità, naturalmente a condizione che non vengano raggiunti i 2/3 di approvazione in almeno uno dei rami del parlamento e finora al Senato questo quorum non è stato raggiunto.
Mi auguro di avere contribuito a richiamare la vostra attenzione su questi problemi perchè in questa fase politica l’allontanamento e la sfiducia dei cittadini dalla politica sono fin troppo diffusi, fino a raggiungere veri e propri livelli di guardia per la democrazia del nostro paese.
Il cambiamento della Costituzione della nostra Repubblica nata dalla Resistenza non può e non deve avvenire approfittando della disattenzione e dell’allontanamento dalla vita politica, le conseguenza sarebbero serie per tutti noi per molto tempo e questo non possiamo permetterlo.
1 commento
1 Francesco Cocco
9 Febbraio 2015 - 10:12
Mi si perdoni ma stavolta io concordo con Berlusconi sul fatto che Renzi è un pericolo per la democrazia. Certo l’ex cavaliere non è il più titolato a metterci in guardia ma credo che in materia sia molto ferrato.
Quindi guardo con attenzione ed interesse ad ogni iniziativa in difesa della Costituzione ,ed è tempo che ciascuno di noi si mobiliti perché disegni eversivi non passino
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