Amsicora
Si vede dalla vostra faccia distesa e sorridente. Matty vi piace, la sua elezione vi ha reso felici. E’ onesto, è serio, è taciturno. Vi capisco. Immaginatevi se fosse loquace come l’inquilino di Palazzo Chigi. Ci sarebbe da spararsi! Che Renzi l’abbia scelto proprio per questo? Per lasciare liberi tutti i microfoni, che lui solo continui a sproloquiare?
Suvvia! Serietà stiamo parlando del Capo dello Stato, non di uno qualunque. Pardon! So che siete impegnati in tanti ragionamenti seriosi. Siete fini ragionatori, voi. Quando era ministro della pubblica istruzione ha fatto una buona riforma scolastica, ha fatto il matarellum, meglio del porcellum, ha annullato il porcellum da giudice costituzionale, ha lasciato il governo Andreotti quando si approvò la legge Mammì con le regalie per Berslusconi. Un presagio. Non sarà lui a seppellire l’ex Cav., politicamente parlando, s’intende?
Tutti pazzi per Matty. E Matty qui e Matty là. Ma capisco la vostra euforia, il moto liberatorio. Dite la verità che avevate una paura folle di vedere salire al Colle il topolino “amato” da B. e da Napolitano? E questo senso dello scampato pericolo vi fa dimenticare Rodotà, Zagrebelsky e perfino Prodi, certo ex DC anche lui, ma sicuramente antiBerlusca doc.
Son felice anch’io della vostra felicità. Ma vi siete accorti che son felici anche Casini, Franceschini, De Mita e giù giù, democristianando, fino a quell’ex ministro, ora di FI, brutto di faccia, di cui non ricordo mai il nome: Giovanardi era tanto commosso da intonare all’istante non l’inno di Mameli, ma Bianco fiore. Per loro è la giornata dell’orgoglio democristiano, il DC Day, il DC pride.
Compagni e compagne, reduci di tante battaglie! I democristiani di tutte le colorazioni e postazioni, quelli del PD, di FI, dell’UDC, CDU, dei Fratelli d’Italia e perfino qualcuno finito in SEL sono in festa: l’elezione di Matty sancisce la vittoria totale e completa della DC su tutti e in particolare sui comunisti, ex più precisamente. Gli Occhetto, i D’Alema, i Veltroni, i Mussi son tutti scomparsi. I tanti bruto, pugnalatori del PCI, dalla Bolognina in giù non esistono più. Suicidati. Chi li ha visti o sentiti in questa elezione? Desaparecidos. Loro i DC sono sempre al comando. Anzi di più. Perché prima avevano almeno un’opposizione organizzata, quella del PCI, oggi dalla Alpi a Scicli comandano loro e basta. E ieri l’elezione di Mattarela ha sancito definitivamente questo dominio incontrastato. Se la politica è un’arte, dovete ammetterlo, questa è un’opera d’arte sublime. Un capolavoro! La vittoria completa e finale della democristianeria, votata e salutata da applausi, baci e abbracci di tutti i compagni e di tutte le compagne, da Bersani a Cuperlo a Vendola, a Finocchiaro, alla Boldrini. E, non negatelo!, ha portato gioia anche nei vostri cuori, compagni e compagne di mille battaglie, oggi irregolari. Non volevate morire democristiani e, senza accorgervene, lo siete diventati. Lo so che negate, indignati, ma la vostra felicità di ieri e di oggi lo comprova, vi inchioda a questa triste verità. Direte che questo è un eccesso del solito bastian contrario, un po’ velleitario, un po’ estremista e molto confusionario. Avrete anche ragione, ma, di grazia, si può non gioire in questo reame? Esiste il diritto a stare, leopardianamente, in disparte mentre siete tutti in festa? Chiedo comprensione e imploro perdono, sentite cosa vi dico, fraternamente: dovrà pur rimanere qualcuno in questo Paese a testimoniare che un tempo non tutti eravamo democristiani e che, seppure ormai quasi estinta, la specie dei comunisti conta ancora qualche raro, rarissimo esemplare?!
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