Mattarella, è il Presidente che ci serve?

31 Gennaio 2015
3 Commenti


A.P.

Se fossi stato in Parlamento Mattarella non lo avrei votato. Non perché non sia una brava persona. Anche Napolitano lo era, ma è stato il peggior Presidente.  Essere buoni è necessario, ma non basta. Ci vuole un Capo dell Stato che aiuti il Paese ad uscire dal triste ventennio berlusconiano. Questo vuol dire tornare alla Costituzione e al suo spirito. Non ch’essa sia intoccabile, ma significa che si modifica come si è fatto e si fa con la Carta americana, piccoli emendamenti aggiuntivi, che costituzionalizzano nuove libertà, nuovi diritti o che aggiustano aspetti segnati dal tempo. Il tutto mantenendo fermo l’impianto generale. Berlusconi la voleva abrogare la nostra Carta perché  - diceva lui - è una costituzione sovietica, Controprova? Pone il principio di eguaglianza! Renzi continua, con leggi in controtendenza. Che c’entra con la Repubblica fondata sul lavoro, la sua nuova disciplina? E con la Repubblica democratica, le riforme istituzionali? La legge elettorale non è proprio volta a favorire la rappresentanza, anzi  mira a blindare la casta. E mandare al macero pezzi di democrazia è nello spirito della Carta? Togliere spazi democratici a partire dai comuni fino alle province e al senato.
Ci vuole un custode rigoroso e severo della Carta, non uno che abbozza. Mattarella lo farà? Fungerà da levatrice di una nuova stagione? Saprà guidare un processo in avanti, una fase di vere riforme, quelle che migliorano le condizioni della gente, poggiandolo sul terreno saldo della Resistenza, della Costituzione e dello sviluppo dei suoi principi, democrazia, lavoro, eguaglianza? Non ne sono certo, anche se lo spero.
Un uomo c’era, non un estremista, ma anch’esso ex DC che garantiva tutto questo: Romano Prodi. Ma Renzi e i suoi seguaci (avete visto la sinistra PD e SEL con quanta velocità sonpo tornati all’ovile?) lo hanno scartato. Eppure non era difficile eleggerlo, posto che sul suo nome avrebbero finito per convergere anche i pentastellati, che non a caso lo hanno inserito fra i papabili nelle loro Quirinarie (che detto, incidentalmente, hanno coinvolto 50.000 persone).
Mattarella dunque è certamente meno peggio di altri. Ma non ha la caratura interna e internazoionale per imprimere una svolta, per imboccare con chiarezza una strada nuova, quella di cui il Paese ha bisogno; e ne ha bisogno l’Europa, anche sull’onda delle suggestioni che vengono dalla Grecia.  Non a caso Mattarella è il candidato di Napolitano e di Alfano e, in fondo anche di Berlusconi, che pone solo una questione di metodo e di orgoglio.
Mai come oggi spero di sbagliarmi. Mi auguro che Mattarella mi smentisca e ci sorprenda.

3 commenti

  • 1 Francesco Cocco
    31 Gennaio 2015 - 18:10

    Caro Direttore, sei proprio sicuro che la sinistra PD sia tornata all’ ovile? Non so se si possa dire altrettanto di SEL ma indubbiamente è stata la sinistra PD a rompere le uova nel paniere di Renzi , imponendo di fatto un candidato che non fosse frutto del “patto del Nazareno” . Credo che dalla vicenda derivi un indebolimento del famigerato progetto del cosiddetto “partito nazionale” Certo tutta la stampa paragovernativa esalta la presunta vittoria di Renzi……… ma sia consentito dubitarne così come dubito che una “schiena dritta” come quella di Matarella ( e ne ha dato prova) risponda ai desiderata del segretario PD.

  • 2 Lucia Pagella
    31 Gennaio 2015 - 20:00

    Un democristiano, sia pure di sinistra, non é il massimo ma dobbiamo ricordare che si é dimesso dopo ed a causa della legge Mammì e che come giudice costituzionale ha contribuito a dichiarare incostituzionale il Porcellum. Questo dovrebbe farci sperare in una modifica dell’Italicum per quanto riguarda le preferenze ed in un maggior rispetto del parlamento.
    Almeno speriamolo e speriamo che il coniglio bianco in campo bianco sia meno irrilevante di quello che a prima vista appare. In altre parole : e se Renzi si fosse sbagliato ed avesse scelto un presidente meno accomodante di quello che lui spera?

  • 3 Franca
    1 Febbraio 2015 - 18:51

    Non si è avuto il coraggio di scegliere un nome “di rottura”, mi si perdoni il termine. Un politico nuovo che desse un segnale di cambiamento. Mattarella è il vecchio che avanza. Avrà pure la schiena dritta ma è vecchio ( politicamente parlando ) e i vecchi, purtroppo, sono più facilmente preda di artriti deformanti.

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