Che spettacolo deprimente vedere Michela e Francesca accapigliarsi!

9 Dicembre 2014
1 Commento


Andrea  Pubusa

La realtà in questi anni è sempre stata peggiore delle più fosche previsioni. Pensate, ad esempio, ad un partito glorioso come il PSI, il primo partito di massa della storia d’Italia, nato per portare il sol dell’avvenire, il socialismo, vissuto per il sacrificio di milioni di lavoratori, diretto spesso da fior di galantuomini, e morto con Craxi per eccesso di corruzione. Ucciso dal vizio opposto alle virtù che predicava, il malaffare. Il PCi invece è stato ucciso per fuoco interno, per mano dei suoi stessi dirigenti, colpiti da pentimento e tornati nelle ali protettive dal grande capitale. Se non fosse per l’immancabile accusa di complottismo, viene da credere che ci sia stata in quel partito un’infiltrazione negli organi dirigenti di agenti dei servizi segreti americani. So che è fantapolitica, ma, a giudicare dai risultati, sembra la pura e semplice verità. 
E così scendendo giù giù fino a vedere quella che molti ancora credono la maggior forza della sinistra italiana, l PD, diretto da un barzellettiere democristiano. Non è un oaradosso? Non volevamo morire democristiani e lo siamo diventati.
Ma anche nel pollaio sardo non c’è motivo di gioia. Una delle dirigenti di punta del PD, dopo aver fatto ridere mezza Sardegna con la questione dei rimborsi benzina, ora la fa sganasciare tutta con lo scambio fra Sebastiano e Salvatore Satta. E a poco vale dire che è il portavoce ad aver errato, perché la responsabilità è sempre di chi assume la paternità del discorso, facendolo tanto proprio da leggerlo in pubblico. E del resto chi non si legge le cose scrittegli da terzi è pur sempre responsabile quantomeno di disattenzione. E poi, suvvia!, che “il giorno del giudizio” sia di Salvatore lo san tutti e chiunque si accorge immediatamente che non è opera di Sebastiano.
Ma che ne pensate della rissa scomposta fra Michela e Francesca? Secondo voi rendono un buon servizio alla causa delle donne, accapigliandosi scompostamente? Certo. Michela ha ragione nel lamentare la superificia2lità della sottosegretaria, ma perché affondare il coltello? Non è l’episodio stesso a condannarla, senza bisogno di commento? Senza necessità di epiteti forti? Fatto sta che ovunque ti giri, non trovi gente all’altezza, ti accorgi che l’Italia e la Sardegna affondano per mano di chi la governa, anni luce lontani dal livello dell’accettabilità.
Certo bisogna senpre lasciare aperta la via della speranza. Ma qui, pur con tutta la buona volontà, è difficile scorgere vie d’uscita. Vedere accapigliarsi due delle donne più in vista della politica sarda, oltre che un quadro deprimente, è anche il segno di una società bloccata.

1 commento

  • 1 Francesco Cocco
    10 Dicembre 2014 - 11:51

    Caro direttore, hai certamente ragione, il quadro è veramente deprimente, ma abbiamo il dovere di non arrenderci a questo andazzo. Forse l’ ottimismo della volontà, di gramsciana memoria, può esserci ancora una volta di valido aiuto.

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