Amsicora
Che bello! Finalmente Renato Soru ce l’ha fatta. Non stravince, ma, con sette anni di ritardo, è lui il nuovo segretario regionale del Pd sardo. Certo ha preso uno striminzito 51,2 per cento, ma, coi tempi che corrono, è sempre un bel risultato. Certo, hanno votato in pochini alle primarie aperte, in 40mila, ma son sempre due volte e mezzo gli iscritti al partito. Staccati gli altri due candidati: 36,7% Ignazio Angioni, 12,1% Thomas Castangia. Ma cosa pretendono costoro? Mancano di un requisito essenziale per la carica: l’essere indagati. Soru questo titolo ce l’ha, eccome! Anzi ha quello ben più prestigioso di rinviato a giudizio. Non farà in tempo a sedersi nella scrivania di via Emilia, che subito, giovedì, dovrà farlo al Palazzo di giustizia sul banco degli imputati. E per la contestazione di un reato che onora nel PD renzusconiano: evasione fiscale. Come potevano gli elettori delle primarie del PD non premiare questo candidato dotato di cotanto titolo? Un requisito che lo avvicina nientemeno al Cavaliere, disarcionato dai giudici per evasione fiscale e rimesso in sella da Renzi e Napolitano. Del resto in pieno clima rottamatorio come non dare la massima carica regionale del PD a chi rottamatore lo è stato ante litteram? Non ditemi che vi siete dimenticati! Ricordate? Soru aveva promesso nel 2004 di fare politica per 5 anni, mettere a posto le cose in terra sarda, e poi tornare al suo mestiere d’imprenditore. Un Coriolano dei tempi moderni, un homo civicus che lascia i suoi affari per curare pro tempore la cosa pubblica. Poi, rimesse in moto le istituzioni e l’economia, torna alle sue cose.
Da allora ne ha fatta di strada, mister Tiscali! Ha buttato alle ortiche un consenso generoso dei sardi alle elezioni del 2004, ha frantumato la sinistra, ha annichilito ogni speranza di rinnovamento ed è diventato, lui il rottamatore ante marcia, uno dei capibastone del PD, indagato tra gli indagati. E così ottiene una vittoria netta nei numeri assoluti: oltre 6mila i voti di differenza con il secondo classificato, 16mila sul terzo, col sostegno di fior di innovatori: Antonello Cabras, presidente della Fondazione Banco di Sardegna, che l’aveva sconfitto nel 2007 per la leadership del Pd regionale, Silvio Lai, segretario uscente con in petto la medaglietta dell’indagato, Paolo Fadda, ex sottosegretario anche lui con l’ambita medaglietta al petto, Francesco Sanna, deputato con medaglia, e Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale, medagliato anche lui. In fondo, con uno squadrone di tal fatta avrebbe dovuto stravincere e invece non è stato così, ha ottenuto poco più della metà di chi si è presentato ai gazebo. Il che vuole dire che ormai chi vota alle primarie è solo chi ama gli indagati e che nell’assemblea regionale del partito, Soru avrà la maggioranza (82-83 seggi), ma presto potrebbe non bastargli. Nell’immediato può sperare nell’ormai ben noto moto dei piddini, “allineati e coperti dietro il carro del vincitore di turno“, ma - siatene certi - ci penserà lui a fare opposizione a se stesso, a sfasciare la sua maggioranza. Ricordate ai bei tempi della sua presidenza? Chi se non lui frantumò quel larghissimo consenso elettorale ottenuto nelle elezioni del 2004? Ma disintegrerà solo la sua maggioranza interna o anche quella che governa la regione? Questo è il dilemma. Convivere con Pigliiaru in una posizione secondaria o mandare all’aria la giunta e, nel vuoto, tentare di riprenderne lui la guida? Ma, obietterete, Renato ha appreso la lezione. Dopo la batosta del 2009, ha capito ed ora è un altro uomo. Lavorerà ad unire, come dice, non a dividere. Ma a me gli assessori regionali sembrano le galline nel pollaio all’arrivo della volpe. Cadranno subito le teste più deboli. Rimarranno in sella quelli supportati da qualche capo bastone. Gli altri possono preparare le valigie. Ma, del resto, che noia questa giunta! Neppure un alito di vento per gonfiare le vele e partire. Fermi, calma piatta. Ora, con Soru, si preannuncia una certa ventilazione. Ci sarà movimento, finalmente! Ma non si tratterà dello spirare di uno zefiro, saranno venti di burrasca, di quelli che spesso muovono la barca per poco, poi travolgono le vele e fermano la navigazione. Le previsioni del tempo non promettono nulla di buono nel mare di Sardegna.
Ma lasciamo le previsioni meteo. Pensiamo all’oggi. Giovedì tutti in Tribunale a manifestare la solidarietà al nostro neosegretario regionale! Come si faceva un tempo a favore dei lavoratori o sindacalisti, perseguiti per le lotte in difesa dei diritti. Ora è evasione, ma - si sa - i tempi cambiano!
0 commenti
Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.
Lascia un commento