Amsicora
Ma a Monte Prama si scoprono solo pugilatori? Non un Dio nè una Dea. Solo pugilisti? Ora addirittura due insieme. Che fosse una scuola nuragica di pugilato? Non si spiega diversamente il ritrovamento di statue monotematiche: tutti pugilisti, pardon! pugilatori. Del resto nell’antichità sono sempre esistite scuole sportive, degli sport dell’epoca s’intende. Nell’Antica Capua, ad esempio, presso l’Anfiteatro, in epoca romana sorgeva la prestigiosa Scuola dei gladiatori resa celebre per la ribellione di Spartaco. “A Capua c’era una notissima scuola gladiatoria, composta da soli schiavi di grande statura e forza, che venivano addestrati per dare vita a spettacoli cruenti, dove solo chi vinceva aveva la possibilità di sopravvivere”. Così scriveva Gaio Svetonio Tranquillo, autore del “De vita Caesarum”, nel II sec. d. C. della scuola gladiatoria di Capua, la più importante del mondo romano. Ma ce n’era una anche a Roma e una pure a Pompei. Quella di Capua era di proprietà del lanista Lentulo Batiato e divenne ancor più nota grazie alla vicenda di Spartaco, il gladiatore trace costretto a combattere all’interno dell’Anfiteatro Campano contro belve feroci e contro altri gladiatori com’era d’uso in quell’epoca per divertire popolo e aristocrazia. Spartaco, esasperato dalle inumane condizioni che Lentulo riservava a lui e agli altri gladiatori di sua proprietà, decise di ribellarsi e nel 73 a. C. proprio dall’Anfiteatro capuano guidò la rivolta degli schiavi durante la quale altri 70 gladiatori lo seguirono fino al Vesuvio, prima tappa della rivolta spartachista.
Quindi non è improbabile che a Monte Prama ci fosse una scuola di puglisti nuragici. E’ ipotizzabile, dunque, che esistessero tornei di pugilato o un vero e proprio campionato con rappresentanti e squadre dei diversi distretti nuragici. Chissà, fra non molto può darsi che se ne ritrovi, in qualche stele, il calendario delle manifestazioni. Sarebbe poi stupendo riuscire a scoprire quale zona abbia espresso i pugilatori più forti (Barumini o Orroli?), e chi sia stato il Cassius Clay, pardon il Mohamed Alì, del tempo. Certo si apre un campo suggestivo e sterminato di ricerca!
Forse questo spiega anche gli occhi cerchiati, altrimenti indecifrabili. Occhio! A sottolineare l’estrema attenzione dei pugilatori per scansare i colpi avversari, oppure, più semplicemente, per indicare coi cerchietti che questi personaggi avevano costantemente gli occhi gonfi, come i pugilisti di oggi, del resto.
Mi diceva l’altro giorno un amico che, secondo uno studioso, a Monte Prama l’area archeologica si estende per molti ettari. Lo hanno rilevato i nuovi strumenti di ricerca. Può darsi, dunque, che si trovi un anfiteatro, come a Capua antica o chissà addirittura un ring nuragico, sempre che fosse in pietra, perché, se - come è più probabile - era in legno, ormai non si troverà nessun reperto.
Gli scettici sui giganti sono serviti! Rimane solo da stabilire ora se a Monte Prama c’era solo una scuola pugilistica o se si svolgevano anche riti al Dio dello Sport, ovviamente con annesso Tempio. Vedremo. Gli scavi continuano… C’è tempo!
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