Amsicora
Caro Massimo,
devo confessarti che sono risentito. Non con te ovviamente, ma con qualcuno dei tuoi sostenitori. Stamattina alla radio alla trasmissione di Vito ed Elio un tifoso del vostro centrosinistra ha detto che io sarei dispiaciuto per l’assoluzione di Soru. Implicitamente, siccome si parlava di te e della tua procedura, quel soggetto ha lasciato intendere che sarei felice anche della tua condanna. Tu dirai, imbecilli ce ne sono tanti in giro, ed è vero. Non c’è da preoccuparsi. Immaginati se non son d’accordo con te su questo. Sì, è proprio così, il mondo è pieno di imbecilli. Ma non comprendere che un garantista, quale credo di essere, non gioisce mai delle condanne altrui, è il colmo! D’altra parte, non c’è bisogno della condanna dei tribunali o delle corti per dire che Soru nella vicenda Saatchi si è comportato malamente, così come per te non serve la condanna per affermare che nel caso Crivellenti hai fatto una cavolata dal punto di vista amministrativo e ancor prima sul piano politico. Una cosa è il giudizio penale, altra cosa è il giudizio morale e politico. I due livelli non sempre collimano, anzi spesso sono divaricati. E allora sai cosa ti dico? Che per me, condanna o no, avete infranto gravemente quei principi di correttezza e di diritttura morale, che è il patrimonio più prezioso della sinistra vera. Dunque non ho bisogno per farmi un’opinione delle condanne dei giudici, che talvolta sbagliano, come hanno fatto con De Magistris.
Caro Massimo, del resto devi ammettere che sono uno dei pochi ad averti messo in guardia per tempo. Ti ho detto, quasi gridato, che eri su una brutta strada, ti ho sempre suggerito, inascoltato, di rientrare nella linearità amministrativa. Ora fai bene a nominare tuo difensore quel gran Maestro del diritto e quel gran signore che è il Prof. Grosso. Ma se tu mi avessi dato retta allora, ora non dovresti sperare che lui faccia il miracolo come lo ha fatto con Soru. Non sempre i miracoli si ripetono, e comunque è meglio non contarci troppo. Del resto Soru, anni luce più scaltro di te, non è stato il protagonista principale della vicenda Saatchi. Il presidente della Commissione di gara era il suo direttore generale, quel Fulvio Dettori, che è invece è stato condannato, anche se non si comprende quale interesse lo abbia mosso a forzare la situazione, secondo la ricostruzione dei giudici. Tu invece hai agito in prima persona e - ora non puoi negarlo neanche tu - in modo un po’ avventato.
Per di più ti è calata un’altra botta sulla testa: devi pagare le spese legali al Prof. Lubrano per la tua difesa al Tar, perché non esiste una delibera del CDA della Fondazione del Teatro Lirico che ti autorizza a resistere in giudizio e non esiste impegno di spesa. Temo che quei 16 mila euro li dovrai proprio tirar fuori dalla tua tasca. E - credimi - mi spiace. Poi - non lo dico certo per spaventarti - c’è la possibilità che la Corte dei conti ti chieda indietro gli stipendi erogati alla Crivellenti e le spese per gli altri avvocati erogate dal Teatro. Beninteso, anche qui avvocati accorti hanno qualche chance di toglierti dai guai, fatto sta che però sei invischiato in procedure non piacevoli, che avresti potuto evitare, con un pizzico di senso dell’amministrazione o di semplice buon senso.
Insomma, ti sei inguaiato da te! Ma, di grazia, puoi almeno spiegarci il perché. Possibile che la Crivellenti valesse per te così tanto da metterti nei guai? Ti supplico rispondimi! Tutti quelli che incontro mi pongono questa domanda: perché lo ha fatto? Ed io non so cosa rispondere.
1 commento
1 giovanni43
3 Ottobre 2014 - 22:12
ma il sindaco Zedda ha assunto la decisione di assumere la Crivillenti in solitudine o è stato l’intero CdA ad approvare ad unanimità quella delibera? e gli altri non pagano o erano incoscienti??Soru è stato ASSOLTO!
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