Amsicora
Quale poesia! Quale passione! Soru - giura davanti al giornalista de L’Unione sarda - “sarò come un ape che nella discarica“, trascura l’immondezza per soffermarsi sul fiore, per trarne il nettare da trasfomare in miele. Che bella immagine! Che potenza nel messaggio. Tralasciare tutti i tatticismi deteriori interni e le manovre fine a se stesse, per concentrarsi sulle comunità, da cui trarre appunto spunti e idee (il nettare) per progettare il futuro e cambiare la Sardegna (il miele). Soru dopo “Progetto Sardegna” e “Sardegna democratica” sembra pronto a lanciare “il Movimento dell’ape”, in limba comuna “Su movimentu de s’apixedda“.
Come si può resistere? Sento già in me l’impazienza, la voglia di urna e di gazebo delle primarie per votarlo, per dargli l’opportunità di mettersi al servizio dei sardi. E sento che siamo in tanti a fremere nell’attesa. Non vedo l’ora che sia domani!
Certo, fare s’apixedda è facile a dirsi, ma difficile a farsi. Intanto, perché nella discarica c’è di tutto: c’è quasi tutto il gruppo dirigente del PD sardo e ci sono gli indagati. Come si può volare sul fiore, trascurando la discarica circostante e, al tempo stesso, mettere da parte la litigiosità interna? Crede l’ape di poter non considerare i satrapi piccoli e grandi del suo partito? Si lasceranno mettere da parte senza reazione? Senza contraccolpi? E poi perché gli altri sono discarica e lui ape? Può lui vantare titoli diversi? Certo, essere impigliato in questioni di giustizia nel PD fa curriculum. E che fortuna se il PM ti contesta una bella evasione fiscale! Il massimo, anche perché ti avvicina a B., che sta anche nel cuore di Matteo e Giorgio. Vuoi mettere a paragone con l’utilizzo dei fondi del gruppo, che so io?, per rifornire di gasolio il proprio Suv? Dovete ammettere, amici e compagni, che è tutt’altra cosa! Che diversità di stile! Ce ne passa! Anni luce! Un professionista a paragone di un dilettante.
Lo so cosa state pensando, che non ho spirito cristiano, che non credo nel pentimento e nella conversione. No, no, ci credo, ci credo. Eccome! Tanti grandi santi son stati prima grandi peccatori. Anzi la loro santità trae risalto dalla loro pregressa perversione. Niente pregiudizi dunque, quando mai! Ma la conversione nei santi è frutto di tormenti interni, di tremende penitenze, di persistenti privazioni, solo dopo è arrivata la luce della fede e la gioia della conversione. OK per Soru-apixedda. Ma il pentimento dov’è? Ad essere sinceri, atti di contrizione non se ne vedono, anche se ammetto, ch’essi tanto più son sinceri quanto meno sono esibiti. Anche un marpione. prima di diventare ape, può vivere il tormento della trasformazione con pudore. Anche se in politica non funziona proprio così. Si chiama (o si chiamava) autocritica, consiste in una riconsiderazione critica delle azioni passate e richiede enunciazione, pubblica ammissione degli errori, riconciliazione con gli avversari di un tempo. Ma anche di questo non c’è traccia. Che pensare dunque? Fiore d’accordo, ma l’ape è pur sempre un insetto munito di pungiglione. Succhia il nettare, fa il miele, ma, all’occasione, punge e inietta veleno. E’ un animale prodigioso, ma induce alla prudenza. O no?
1 commento
1 Aldo Lobina
23 Settembre 2014 - 07:21
Ma Soru, caro Amsicora, non vuol fare l’ape operaia, ma l’ape re-gi-no.
Il movimento de s’apixedda comunque è quello di un noto fumetto in cui il protagonista non è Re-nato, ma Fisietto.
E l’apixedda non è un insetto.
E se si candidasse Fisietto…..che non è re-nato..
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