Amsicora
Ricordate Kalimero? Si, quello della pubblicità di Carosello. Un personaggio mitico dell’animazione pubblicitaria italiana, un pulcino piccolo e nero. Caduto nel fango si sporca e diventa nero e non viene più riconosciuto dalla madre. Vive così qualche disavventura, fino a quando, grazie al detersivo pubblicizzato, Ava, torna ad essere bianco, lindo e contento.
Per ora Balotelli è come Kalimero, brutto e nero. Hanno iniziato i tifosi, subito dopo il triplice fischio di Italia-Uruguay che ha messo fine ai sogni mondiali degli azzurri, a bocciare Prandelli in quella scelta ostinata di volere portare in Brasile Mario Balotelli: match winner contro l’Inghilterra all’esordio, è vero, ma anche autore di tanti errori sotto porta (letali i due contro i centroamericani sullo 0-0) e il solito nervosismo che gli hanno regalato gli immancabili gialli (che gli avrebbero fatto saltare l’eventuale ottavo di finale).
Alle critiche dei tifosi, ben presto, hanno fatto eco voci molto più autorevoli da Buffon a De Rossi, a Camoranesi, a Totò Schillaci, al mitico Zoff. Poco impegno. E se Prandelli lo avesse lasciato a casa?
Fatto sta che ora SuperMario è caduto nel fango e il mondo gli cade addosso. Forse perché, come Kalimero, è nero? Certo contro il Costa Rica due gol se li è mangiati. Forse, ai miei tempi, quando indossavo maglietta, calzoncini, calzettoni e scarpette, quegli assist deliziosi di Pirlo, li avrei messi dentro anch’io. Se non tutt’e due, almeno uno, a tu per tu col portiere. Ma con l’Uruguay, se nessuno gli passava la palla, cosa poteva fare di più? Fallimento collettivo, dunque.
Chissà, se anche per lui, come per Kalimero, ci sarà lo smacchiatore provvidenziale?
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