Luciano Canfora
Sono tante le rievocazioni della Grande guerra in questo 2014, centenario dello scoppio del massacro, e tanti sono i luoghi comuni o gli scritti respingenti. Volete una riflessione come al solito intrigante? “1914″ di Luciano Canfora, Sellerio editore, fa per voi. Nel volumetto il filologo spiega l’origine della Grande Guerra come primo atto della guerra civile europea e baratro in cui precipita la centralità dell’Europa.
Ecco sul libro una nota di Sergio Valzania, e, a seguire, due brevi recensiondi di Paolo Macry e di Nello Ajello.
«Nel 1914 l’Europa era sull’orlo del socialismo, ma anche della guerra; in pochi giorni, in poche ore precipitò nel baratro». Da questa osservazione di Fernard Braudel, coniugata con l’altra notazione critica della prima guerra mondiale come avvio della guerra civile europea in cui si consumò il «secolo breve», muove il racconto del fatidico 1914. L’anno della guerra è rappresentato come la conclusione della corsa a rotta di collo tra guerra e rivoluzione.
1914 è il primo di una serie di volumi nati dalla collaborazione con Radio Rai. Sono le conversazioni, meglio: le conferenze, che ogni sera alle 8, su Radio2, si ascoltano dalla viva voce di uno studioso che racconta un personaggio o un evento capitale della storia.
Luciano Canfora (1942) insegna Filologia greca e latina. Con questa casa editrice ha pubblicato: La democrazia come violenza (1982), Storie di oligarchi (1983), Il comunista senza partito (1984), La sentenza (1985 e 2005), La biblioteca scomparsa (1986), Vita di Lucrezio (1993), Demagogia (1993), Manifesto della libertà (1994), La lista di Andocide (1998), Un ribelle in cerca di libertà. Profilo di Palmiro Togliatti (1998), Un mestiere pericoloso. La vita quotidiana dei filosofi greci (2000), Il copista come autore (2002), 1914 (2006), 1956. L’anno spartiacque (2008), La meravigliosa storia del falso Artemidoro (2011) e La trappola. Il vero volto del maggioritario (2013). Dirige la collana «La città antica» di questa casa editrice e la rivista «Quaderni di storia». Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: Il mondo di Atene (Laterza 2001), Spie, URSS, antifascismo. Gramsci 1926-1937 (Salerno 2012), Intervista sul potere (Laterza 2013).
Ecco ora la recensione di
Paolo Macry
dal sito della Società italiana per lo studio della storia conyenporaneaLuciano Canfora
1914
Palermo, Sellerio, 168 pp., euro 10,00
Le centocinquantaquattro pagine che Luciano Canfora dedica all’anno 1914, o meglio al tema della Grande guerra, vogliono offrire «un’immagine sfumata, movimentata, contraddittoria, realistica» di un evento al quale ? da oltre un quarto di secolo, da quando Paul Fussell ne fece il momento fondativo della «memoria moderna» ? la storiografia ha opportunamente prestato grande attenzione. Ma è bene dire che, di questa letteratura, il lettore non troverà traccia in un volumetto, il quale, con ogni evidenza, privilegia un taglio piuttosto tradizionale di storia delle relazioni internazionali e di storia politica.Iniziando con un excursus sulle possibili premesse del 1914 (la guerra tra Russia e Giappone, le guerre balcaniche), Canfora prende in esame, successivamente, il quadro politico interno delle potenze belligeranti, l’imperialismo come pratica coloniale e come ideologia, il dibattuto problema della responsabilità tedesca, la questione della violenza sui civili e ? con l’invasione del Belgio ? la guerra propagandistica su «terrorismo» e «franchi tiratori». Per finire con alcune pagine dedicate alle posizioni che prendono, di fronte al conflitto militare, le diverse anime del socialismo europeo ? fino a Mussolini e a Lenin ? e la Chiesa romana («l’inutile strage»). Come già chiarisce questo rapido sommario, la narrazione seleziona alcuni topoi della Grande guerra, che non configurano una tradizionale storia degli eventi (sebbene l’attentato di Sarajevo del 28 giugno venga molto dettagliato) e che tuttavia, a parere di chi scrive, non riescono pienamente ad affrontare ? anche per le dimensioni ridotte dell’opera ? il significato complessivo di quello che si sarebbe rivelato come l’inizio del «secolo breve». Si nota, ad esempio, un’insistenza forse eccessiva sulla questione tedesca, la quale è indubbiamente centrale nell’interpretazione del 1914 ma forse andrebbe soppesata insieme ad altri, non meno decisivi, nodi geopolitici: dalle «piccole nazioni» senza Stato ai problemi della Gran Bretagna imperiale, dalle divisioni dei «fronti interni» (pur nella euforia nevrotica della mobilitazione) a quelle disomogeneità strutturali e culturali, che dividono il vecchio continente secondo linee Est-Ovest e Nord-Sud e che talvolta sono trasversali ai due schieramenti bellici. Il volumetto, del resto, compendia le idee e talvolta le ideologie di Canfora sul tema della guerra ma non ha il tempo per essere una rassegna storiografica, né, alle volte, per costellare di sufficienti dati contestuali quelle stesse idee e preferenze dell’autore.Va detto che 1914 è parte di una serie radiofonica dedicata alla storia e dunque ha l’ambizione, come recita la nota introduttiva di Sergio Valzania, di «colloquiare con platee allargate». Un testo da ascoltare, prima che da leggere. Con dichiarato intento divulgativo. Ma la divulgazione è cosa impegnativa, come si sa, e anche uno storico di razza come Luciano Canfora può incorrere nell’equivoco di divulgare riflessioni, ritagli storiografici, selezioni tematiche forse troppo personali e soggettivi. Senza dire che, se una cosa manca in questa pagine peraltro colte e sincere, è l’impronta dell’antichista.
Ed infine
Sarajevo 1914 un secolo di guerra
di Nello Ajello, 27/05/2006 da ilmiolibro.it
Sarajevo, 28 giugno 1914. A partire da questa data, scelta come una cesura “epocale” della storia, Luciano Canfora racconta quel lungo processo che fu definito la “guerra civile europea”. Essa durerà oltre un secolo se, come fa l’ autore, si considera la pace goduta dal Continente fra il 1871 e il 1914 una preparazione alla Prima Guerra Mondiale, il secondo conflitto mondiale un prolungamento del primo e la “guerra fredda” un prosieguo di sostanziali ostilità che si protrarrà fino al 1989 e alla caduta dei “muri”.
In questo 1914, rievocazione di tono divulgativo - che rientra in un ciclo di conferenze diffuse da Radio2 - Canfora si adopera a sfatare una serie di leggende storiografiche: prima fra tutte, quella secondo la quale l’ attentato mortale al principe Francesco Ferdinando, erede del trono d’ Austria, sia stato di per sé la causa della Grande Guerra.
Sulla scorta di testi celebri, anche letterari, e percorrendo i meandri di quella “diplomazia aggrovigliata” che coinvolse maestose figure storiche, dagli imperatori delle potenze centrali, Francesco Giuseppe e Guglielmo II, allo Zar, a Lenin, ai governanti francesi e britannici, fino a Giolitti e a Mussolini, l’ autore scinde con acume la propaganda dalla sostanza, i “falsi di guerra” dalle realtà effettive. Indaga inoltre sulla fondatezza della tesi che indica la Germania come unica responsabile della crisi europea del 1914 e si sofferma sul dramma dei socialisti europei - e di quelli tedeschi in prima linea - dilaniati fra il pacifismo, insito nella loro dottrina e prassi politica, e la seduzione dei benefici nazionali che avrebbero potuto scaturire dal conflitto.
L’ aspetto forse più suggestivo di questo breve testo è rappresentato dalla “guerra degli spiriti”: cioè da quel complesso d’ interventi con i quali l’ intellighenzia dei paesi in conflitto s’ impegnò per influenzare l’ opinione pubblica mondiale.
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