La vittoria di Renzi e il cambio del cavallo

28 Maggio 2014
2 Commenti


Gonario Francesco Sedda
 

La vittoria di M. Renzi e del PD alle elezioni europee del 25 maggio 2014 (EU2014) è netta. È un successo del blocco sociale dominante in Italia che è riuscito a rinvigorire la sua capacità egemonica disarticolando e assimilando nel tempo il blocco di opposizione attraverso un processo di trasformazione molecolare che è andato oltre la semplice acquisizione di un ceto politico trasformistico. Il vecchio cavallo bolso e pur bizzoso, il pregiudicato S. Berlusconi (statista aspirante sfasciacarrozze e assistente sociale in vacanza premio) può essere sostituito con uno scalpitante, energico e veloce cavallo di razza (M. Renzi) della stessa scuderia “Rinascita democratica” di Licio Gelli. Sarà un campione flessibile, ma non precario: molto insidioso e difficile da battere, esente da bolsaggine e col respiro resistente delle oligarchie liberal-tecnocratiche europee. Tempi brutti per chi vuole contribuire a cambiare/rovesciare lo stato presente delle cose. Grande confusione sotto il cielo, ma … la situazione non è eccellente. Non si intravvede una luce alla fine del tunnel … forse sarebbe meglio uscirne fuori … senza infilarsi in altri tunnel bui … per cominciare a percorrere altri sentieri.
1. Il PD ha ottenuto 11.172.861 voti con il 40,81% dei voti espressi (compresi i voti non validi) in aumento sia rispetto alle elezioni europee 2009 (EU2009: 7.980.455 e 26,13%) sia rispetto alle elezioni politiche 2013 (POL2013: 8.646.034 e 25,43%). Da dove provengono quei +3.192.406 voti rispetto a EU2009 e quei +2.526.827 rispetto a POL2013?
Da PDL_FI che ha perso -1.527.100 voti rispetto a POL2013 oltre a quelli ceduti a NCD (1.199.703)?
O da SCELTA CIVICA che con la lista SCELTA EUROPEA ha perso -2.627.685 voti rispetto a POL2013?
O da ITALIA DEI VALORI che ha perso -2.259.557 voti rispetto a EU2009?
O da M5S che ha perso - 2.898.541 rispetto a POL2013?
Il fatto è che i voti persi dalla sola SCELTA CIVICA nell’ultimo anno sono in numero superiore a quelli guadagnati dal PD nello stesso periodo. Non si può dire neppure che sia stato raggiunto l’obiettivo di conquistare voti nell’area dell’astensionismo poiché questa si è invece allargata.
I voti in movimento tra EU2009, POL2013 ed EU2014 sono oltre 9 milioni. Si tratta di un numero troppo grande per stabilire un rapporto preciso con il successo del PD. Tant’è: il risultato rimane. Ma in un quadro più problematico di quanto non suggerisca il trionfalismo dei primi commenti.
2. L’arretramento del M5S è significativo (quasi 2.900.000 voti). È entrata in crisi molto presto l’idea di un movimento anarco-populista che vorrebbe crescere con una successione di spallate politiche fino alla vittoria che aspetta dietro l’angolo. Eppure il M5S ha avuto un ruolo importante di interdizione nei confronti delle politiche di larghe/medie/piccole intese che si sono fatte carico di portare avanti “riforme retrograde” (riforme “conservuzionarie”) sul piano istituzionale e interventi ferocemente antipopolari sul piano economico.
3. La crisi del centrodestra è palese, ma dentro un riassetto politico del blocco dominante che sembra aver trovato il cavallo giusto per il cambio.
Non è solo il PDL_FI che va male. Anche l’operazione Frankenstein con la quale si tenta di sommare gli spezzoni di partito e della vecchia coalizione non dà i risultati cercati. La coalizione di centrodestra a EU2009 aveva 10.767.965 voti (quei famosi oltre 10 milioni che avrebbero dovuto assolvere il perseguitato S. Berlusconi) e ora dopo EU2014 ne avrebbe solo 8.495.627 avendone perduti -2.272.338.
Si dà per risorta la Lega Nord perché guadagna +296.022 rispetto a POL2013, ma ne perde -1.437.303 rispetto a EU2009.
4. La lista L’ALTRA EUROPA PER TSIPRAS ha superato lo sbarramento. Un buon segnale. Ma un segnale debole. Vi è l’evidenza di un travaglio. A EU2009 il Prc da solo aveva un numero di voti (1.034.730) poco inferiore ai risultati pro Tsipras di EU2014 (1.103.203); a sua volta SL (poi SEL) aveva avuto 951.727 voti. Dunque complessivamente i voti dei due partiti erano 1.986.457!
5. Infine, quanto sono rappresentativi i partiti? Anche questa volta l’astensione è stata forte e le percentuali sui voti espressi nascondono la persistente debolezza di “tutti” i partiti nel rapporto con la società di cui sono o vorrebbero essere “classe dirigente”.
E così il PD con il suo 40,81% dei voti espressi rappresenta solo il 23,95% degli elettori.
Il M5S con il suo 21,16% dei voti espressi rappresenta solo il 12,42% degli elettori.
Il PDL_FI con il suo 16,82% dei voti espressi rappresenta solo il 9,87% degli elettori.
La lista L’ALTRA EUROPA PER TSIPRAS con il suo 4,03% dei voti espressi rappresenta solo il 2,37% degli elettori.
L’area del rifiuto di “questa” politica è persino più ampia di quella della sola astensione (41,31% degli aventi diritto): ad essa infatti bisogna aggiungere 1.532.574 schede non valide (bianche e nulle) pari al 5,29% dei voti espressi.

2 commenti

  • 1 in giro postelettorale con la lampada di aladin | Aladin Pensiero
    28 Maggio 2014 - 10:07

    […] La vittoria di Renzi e il cambio del cavallo. Gonario Francesco Sedda su Democraziaoggi […]

  • 2 T.D.
    28 Maggio 2014 - 10:23

    Infatti scomunicare gli astenuti è un colossale errore politico. Significa non aver colto che anche questa è un’area da analizzare e scomporre. Anche perchè non si sa se la prossima volta ci sarà uno Tsipras cui abbrancarsi all’ultimo momento. E una società alla quale è imposta una velocità inedita non si sofferma ad apprezzare posizioni di mera testimonianza, non premia microapparati, non si riconosce in organizzazioni che organizzano solo sè stesse. In Grecia si fanno le lotte, da noi si occupano oziosamente poltrone.

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