Peppino Pentumas
Caro Professor Pubusa
quello che sto per trasmetterle è il frutto di una indagine e di alcune intercettazioni ambientali del solito Lelle Puddinu, responsabile dei nostri Servizi Segreti,.sul “controllo di gestione” svolto dalla Corte dei Conti su un Progetto specifico della Regione… SISaR. Quel mrasciani di Lelle Puddinu, con fare circospetto, è venuto da me proprio avantieri lasciando un dossier dal titolo accattivante“SISaR Connection”, firmato guarda caso Puddaciof.
Nonostante i miei impellenti impegni di lavoro, ho iniziato subito a leggere i documenti e mi è venuta l’ansia. Cercherò in breve di spiegare a lei e ai suoi fedeli lettori ciò che è avvenuto.
Il Servizio Affari generali e istituzionali e Sistema informativo dell’Assessorato della Igiene e Sanità della sua Regione ha pubblicato, nel 2006, un bando per la realizzazione di un Progetto Informativo complesso per la gestione e ammodernamento del Sistema Sanitario della Sardegna. L’importo, posto a base d’asta, pari a € 20.000.000 (IVA esclusa) comprendeva, sia in termini di servizi che di forniture, tutte le risorse occorrenti per la realizzazione del progetto. Dopo varie peripezie, con l’applicazione della procedura ristretta, l’appalto è stato aggiudicato, nel febbraio 2008, ad un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) costituito da Engineering S.p.A. e da Telecom Italia S.p.A., per un importo complessivo di € 23.988.000 (pari a 19.990.000+IVA). Il Progetto denominato SISaR (Sistema Informativo Sanitario Integrato Regionale) si sarebbe dovuto realizzare in 24 mesi, decorrenti dalla data della stipulazione del contratto e, quindi, concludere il 31 marzo 2010.
Il progetto, aveva l’obiettivo, tra le altre cose, di: consentire il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza;· supportare il controllo della spesa sanitaria; migliorare l’efficienza delle cure primarie attraverso l’integrazione in rete dei professionisti al fine di agevolare i processi di continuità assistenziale;supportare gli interventi di prevenzione attiva sul territorio; facilitare l’accesso ai servizi potenziando e facilitando la scelta dei cittadini attraverso l’interoperabilità tra i sistemi di prenotazione; documenti elettronici all’interno del sistema sanitario regionale.
Il Sistema informativo doveva, inoltre, consentire alla Regione di acquisire dal Raggruppamento di imprese, una serie di applicativi e di moduli già sviluppati da ENGINEERING S.p.a. (IRIDE Process Re-engineering su piattaforma ARIS). Gli stessi software e “codice sorgente” relativi a detti applicativi e moduli, di proprietà di ENGINEERING S.p.a, dovevano essere poi forniti alla Regione, sotto forma di licenza d’uso illimitato.
Sin qui caro Professore niente di trascendentale. Dopo qualche tempo però iniziano a venir fuori le magagne che portano allo stravolgimento del contratto originario e al parziale fallimento del Progetto, peraltro ancora in corso.
L’Assessorato della Sanità alcuni mesi prima, resosi conto del mezzo fallimento del Progetto, con una sua nota sibillina e con linguaggio simil-burocratico, aveva peraltro già dichiarato: si intuisce con forte evidenza quanto gli obiettivi del progetto SISaR fossero e siano tuttora estremamente ambiziosi e rivoluzionari.… risulta chiaro che un progetto caratterizzato da un tale scostamento, tra situazione di partenza e situazione obiettivo, porti con sé … numerosi fattori di rischio … a cui estrema molteplicità, complessità e disomogeneità dei contesti organizzativi e tecnologici, opacità e scarsa conoscibilità a priori dei contesti organizzativi e tecnologici, elevati volumi e scale delle risorse da trattare (dal punto di vista del personale, dei bilanci, dei dati, ecc.)…….Dopo queste affermazioni tutti, ripeto tutti, ci saremmo aspettati da parte della Regione Sardegna una inversione di rotta, con una rimodulazione del Progetto e delle sue poste finanziarie.
Invece cosa succede: la Direzione dei lavori del progetto SISaR viene affidata alla Società in house della Regione, Sardegna.IT. Il progetto invece di essere rimodulato , viene solo prorogato, fissando la nuova data di fine progetto prima al 31 dicembre 2011, poi al 30 giugno 2012 e successivamente al 15 novembre 2012. Boh…. mistero della burocrazia sarda.
Il Servizio competente, estende poi il contratto sino ad un quinto dell’importo contrattuale (quinto d’obbligo) per l’erogazione di servizi aggiuntivi che non trovano capienza finanziaria sull’importo originario. Il valore del quinto d’obbligo viene, quindi, indicato complessivamente in € 3.998.000 IVA esclusa. Successivamente, dal mese di marzo 2013 le competenze sui “Servizi integrati di continuità “maintenance ed innovazione” sono passate dal Raggruppamento d’imprese alla Società in house SardegnaIT (affidamento GEST-SISaR) che, per ragioni di natura tecnica e di tutela di diritti esclusivi nonché nelle more del collaudo degli applicativi, ha provveduto comunque ad erogarli affidandoli, udite..udite, sempre al RTI aggiudicatario del SISaR. Anche questo…mistero della fede, caro Professore.
Vengono, inoltre, stipulati con l’aggiudicatario originario, verosimilmente senza bando, altri due contratti legati ad estensioni funzionali significative del SISaR. Ohi….Ohi…. cosa mi tocca sentire Professore.
Sin qui le risorse complessivamente impegnate sul bilancio regionale a favore dell’aggiudicatario per la realizzazione del Sistema SISaR, risultanti dalla documentazione, ammontano a 36.987.035,95 euro (IVA inclusa).
Gli impegni ulteriori di spesa assunti fino al 31.12.2013 su tutto l’ambito SISaR, inclusi i contratti RSA e Protesica e CUP WEB e tutte le voci riferibili agli affidamenti in house a SardegnaIT (Direzione Lavori, Progetto TSO, Acquisizione nuove infrastrutture, Tutoraggio CUP WEB), fanno lievitare le spese sul Progetto complessivo sino ad arrivare alla cospicua somma di 44.666.267,98 euro (IVA inclusa).
Caro Professore, le chiedo di leggere con attenzione, questo passaggio tratto dalla Relazione sul Controllo di gestione effettuato per legge dalla Sezione regionale della Corte dei Conti che afferma: si è inteso in particolare verificare in concreto non solo la realizzazione e l’installazione degli strumenti destinati a fornire i flussi informativi, ma anche l’effettivo funzionamento di detti sistemi all’interno delle Aziende. La relazione affronta, pertanto, solo incidentalmente le tematiche relative alla stipulazione del contratto originario e alle proroghe e estensioni dello stesso con esclusivo riguardo all’evoluzione e allo stato di attuazione del progetto, lasciando volutamente impregiudicati l’esame analitico e la valutazione dei profili giuridici di legittimità del contratto originario.
La stessa relazione della Corte dei Conti rileva:
§ inadeguatezza dello studio preliminare di fattibilità del progetto SISaR da parte della Direzione Generale per l’innovazione tecnologica presso la Presidenza della Giunta regionale, i cui compiti sono stati poi trasferiti all’Assessorato agli Affari Generali.
§ carenze temporali e strutturali sulla realizzazione del progetto SISaR che hanno raccolto unanimi critiche in tutte le Aziende Sanitarie, a fronte di costi in aumento rispetto alle previsioni contrattuali.
§ carenza nell’attività di controllo analogo esercitata dalla Regione sulla società in house SardegnaIT, cui è stata affidata la Direzione Lavori del Progetto SISaR.
§ mancata iniziale previsione, tra le procedure del progetto SISaR, di quella per la rilevazione dei flussi finanziari relativi ai consumi ospedalieri (Flusso CMO) e avvio dei c.d. armadietti di reparto (necessari per il governo dei farmaci e dei beni sanitari all’interno dei reparti) solo a fine esercizio 2011, con la conseguenza della scarsa completezza e attendibilità dei dati.
§ riconoscimento da parte dell’Amministrazione regionale che i tracciati generati del SISaR non risultano pienamente aderenti al “Disciplinare dei flussi” e che i dati scaturenti dai flussi informativi sanitari sono incompleti per carenze relative alla non integrale copertura di tutti i punti di generazione del dato, al parziale caricamento dei dati per ciascun punto e all’incompleto popolamento dei campi per ciascun dato.
§ le scritture aziendali non riflettono con carattere di certezza i quantitativi di beni farmaco-sanitari costituenti le cosiddette rimanenze di Reparto per l’assenza di adeguate procedure di rilevazione cartacea o informatizzata.
§ I dati comunicati dalla Direzione Generale dell’Assessorato della Sanità divergono enormemente da quanto dichiarato dalle singole Aziende e dalle elaborazioni effettuate dalla Federfarma
Sugli altri aspetti di mancata installazione di hardware e software nelle ASL e sul cattivo funzionamento di alcuni protocolli di servizi forniti dalla RTI si rinvia alla puntigliosa relazione della Corte dei Conti.
Le devo confessare che, nonostante la mia incipiente calvizie, dopo la lettura del Dossier mi sono venuti i capelli dritti. Altre regioni italiane, molto più ricche e popolose della Sardegna, hanno realizzato l’informatizzazione degli omologhi servizi SISaR, con la metà delle risorse e in tempi più rapidi.
Considerato però che la materia in argomento fa parte del suo mestiere di Avvocato e Professore universitario, intendo, Caro Prof. Pubusa, porle alcune domande: la gara iniziale era poi così regolare? L’estensione del quinto d’obbligo è stato concesso con troppa facilità? L’attribuzione senza bando di altri (nuovi) servizi, rispetto alla gara originaria, era regolare? I costi aggiuntivi sono stati parametrati con equità rispetto ai prezzi di mercato? L’attribuzione di alcuni servizi a Sardegna.it, senza una comparazione dei prezzi dei nuovi servizi, appare congrua?
Le chiedo inoltre: il ruolo del consulente dell’Assessore della Sanità, che si sovrappone a quello di Consigliere d’Amministrazione di Sardegna.it, le sembra corretto?; oppure quali sono in Sardegna i legami di Engineering S.p.a. e di TELECOM S.p.a con altre società di servizi e a chi fanno capo questi fornitori in conto terzi?
Una prima risposta in campo amministrativo la dovrebbero dare congiuntamente, in sede di autotutela, il prof. Pigliaru, il suo Assessore alla Sanità Dr. Luigi Arru e l’Assessore degli Affari Generali Demuro, nominando una Commissione d’inchiesta per riprogrammare e governare meglio le risorse restanti impegnate nel Progetto SISaR. Agli altri quesiti potrebbe rispondere la Procura della Repubblica di Cagliari aprendo una seria indagine.
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