Amsicora
Amici e compagni, è ora che ci guardiamo negli occhi e ci diciamo la verità. In Italia, gli eredi di quello che fu il centrosinistra ormai sono sempre più centro con propensione a destra e l’unica opposizione è rappresentata dal M5S. Lo avete visto ieri al Senato nella deliberazione del ddl sul voto di scambio politico-mafioso. PD e PDL votano insieme un testo blando verso chi se la fa con la mafia. Il PD sposa in pieno la filosofia dell’ex cavaliere in campo giudiziario. E chi fa l’opposizione dura, senza sconti sono ancora una volta i parlamentari 5 Stelle. Hanno esposto cartelli con un fotomontaggio con Renzi e Berlusconi che indossano una coppola siciliana e la scritta ‘I padrini del voto di scambio‘. I senatori del Pd intonano in coro ‘buffoni, buffoni‘, ma i buffoni sono loro, che hanno chiesto il voto per smacchiare il giaguaro ed oggi hanno in lui il maggior alleato per tenere in piedi il governo Renzi e per votare le porcate, che sono poi quelle del’ex cavaliere.
Come dar torto al senatore del M5S Mario Michele Giarrusso? Intervenendo in Aula ha detto che “il ddl contro il voto di scambio è stato trasformato alla Camera in “una norma inutile” “vi serve perché ci sono le elezioni e perché qualcuno deve fare un nuovo patto con la mafia, e lo deve fare prima di queste elezioni“. Il ddl sul voto di scambio “è un favore alla mafia e ai suoi sodali“.
Non è un caso che contro i parlamentari 5 Stelle si coalizzino i parlamentari di tutti gli altri schieramenti. Ormai il PD è assorbito nel ventre del centrodestra.
E non è un buffone il senatore del Pd Franco Mirabelli quando provocatoriamente spiega al M5S che “comunque, volendo, da domani si potrà anche presentare una proposta di legge per aumentare di nuovo le pene a 7-12 anni“. E ha la faccia tosta di invitare i 5 Stelle a “non fare propaganda elettorale su un tema così importante come la mafia“. Ed ha l’ardire di dire che la “mafia si serve anche di chi getta discredito sulle istituzioni come state facendo voi“. Come se il discredito venga da chi si oppone alle leggi vergogna e non da chi le approva. Non è un caso che il PD ha poi la solidarietà di Maurizio Sacconi, presidente dei senatori del Nuovo Centrodestra, e dei senatori di tutto il centrodestra, uniti ormai anche nel linguaggio.
Compagni ed amici, non è solo l’opposizione parlamentare ferma a indurci a guardare al M5S, lo è anche l’azione ferma svolta costantemente a difesa della Costituzione e poi una ragione pratica immediata. Se Renzi vince e B. è secondo o viceversa, è sicura l’approvazione della legge elettorale concordata al Nazareno. E’ simile alla legge truffa sarda ed è fatta per eslcudere l’opposizione vera (oggi rappresentata dal M5S). Se Grillo vince o arriva secondo salta tutto. Berlusconi non vuole morire colpito dall’italicum pensato per escludere il M5S. Non è un caso che nell’incontro dell’altro giorno tra il pregiudicato e Renzi si è deciso di rimandare la legge elettorale a dopo il 25 maggio. L’esito delle europee è decisivo. Se il M5S perde Renzi e B avranno campo libero. Mentre i loro propositi di manomissione della Costituzione salteranno se il M5S arriverà primo o secondo.
Lo so che molti fanno obiezioni. E anch’io potrei farne tante. Il mio modo di far politica non esclude la rete, ma si fonda su movimenti in carne ed ossa. Rimango legato alla politica della sinistra comunista del secolo scorso. Talvolta, come dice anche il mio amico Vito, i modi possono apparire eccessivi, anche se il filibustering nasce col parlamentarismo moderno. Ma ora non è possibile sottilizzare. L’unico voto utile le forze di opposizione è quello che fa saltare il patto Renzi/Berlusconi. E questo oggi, per l’insignificanza delle piccole sigle di sinistra, può farlo solo il M5S. Tutte le altre sono soluzioni scontano una sconfitta della democrazia italiana per una lunga fase. Parliamone.
5 commenti
1 Rinaldo Cabras
17 Aprile 2014 - 10:30
Parliamone. Io sono iscritto al PD, ho sostenuto Bersani (anche quando molti, pure su questo blog, rifiutavano di appoggiarne la candidatura: adesso ci spiegate il perché? Era una persona per bene, era di sinistra, si presentava con un programma serio e rigoroso…), e ho combattuto Renzi. In Renzi non mi riconoscevo un anno fa, e non mi riconosco adesso: concordo sul fatto che il patto con Berlusconi è fuori da ogni logica, concordo sul fatto che la riforma della Costituzione è una porcheria, concordo sul fatto che bisogna cercare e costruire un’alternativa. Ma siamo seri: questa alternativa non possono essere i 5 stelle. Non può essere un’alternativa un movimento che si fonda sul pensiero di un capo unico; non può essere un’alternativa un Movimento che paracaduta in Parlamento un manipolo di asini che promettono di essere “bervi e circoncisi”, che ignorano l’età necessaria per far eleggere il Presidente della Repubblica, che dichiarano di essere “nubili” anche se sono uomini; non può essere un’alternativa un Movimento neofascista (ricordate i flirt con Casa Pound?), secessionista (vergognose le parole sull’Unità d’Italia, censurate duramente da un Vostro commentatore su questo blog), e addirittura antisemita (allucinanti i riferimenti alla Shoah). Posso contestare Renzi, non riconoscermi nel PD attuale e per questo non votarlo. Ma fascista proprio non divento: i fascisti di Grillo non sono l’alterantiva. Saluti.
2 Alessandro
17 Aprile 2014 - 12:13
Condivido pienamente le affermazioni di Amsicora, in parlamento non esiste più nessuna opposizione, resta solo quella del M5S.
3 T.D.
18 Aprile 2014 - 08:10
Amsicora fa un ragionamento di una precisione chirurgica. Perche’ e’ vero che se M5S arriva secondo, prima di FI, tutto il programma berlusconiano di Renzi salta. Ma nei confronti del voto ci si atteggia anche con un’estetica dei sentimenti. E a me i grillini non piacciono proprio. Percio’ non andro’ a votare.
4 Alberto Rilla
18 Aprile 2014 - 12:51
Comprendo le perplessità di chi viene dall’area, più che politica, soprattutto culturale di sinistra, come peraltro anch’io. In ogni caso il non voto, che porterebbe all’affermarsi di un sistema di fatto oligarchico in cui votano solo le clientele dei partiti e poco più (o al rischio di colpi di mano autoritari, ragion per cui il Costituente ha previsto l’esercizio del voto come “dovere civico”), o, peggio, al momento, illudersi che si possa ancora confidare nel PD, magari nelle sue minoranze civatiane e cuperliane combattive a fasi molto alterne (staremo a vedere che succederà col DDL Chiti in tema di ristrutturazione del Senato) mentre imperversa il nulla del renzismo, per molti versi più insidioso e perfino più vuoto culturalmente del berlusconismo, non porterebbe a nessun risultato. C’è una Costituzione da difendere e oggi solo il M5S lo sta facendo fino in fondo, senza risparmio di energie, anche con atti molto significativi, quali la sottoscrizione dell’appello di Libertà e Giustizia, nonostante le sicure notevoli differenze politiche culturali tra Beppe Grillo e Zagrebelsky, che peraltro fu uno dei candidati più votati alle “Quirinarie” del M5S. Un movimento così innovativo come il M5S crea inevitabili problemi di “adattamento” a chi “viene da lontano”, ma bisogna fare i conti con la realtà. Quanto alle accuse di fascismo: anch’io in passato ho avuto dubbi simili, ma per fortuna prima o poi si scopre che c’è una bella differenza tra qualche esagitato “attivista da tastiera” (sui quali poi magari scopri che non sono nemmeno del M5S) e la gente semplice e pacifica che costituisce il bello del MoVimento. Di sicuro se fossi convinto che si tratta di fascisti, avendo sempre fatto un qualche attivismo antifascista, non percorrerei la stessa strada.
5 Emanuele Pes
19 Aprile 2014 - 16:55
@ Alberto: sono d’accordo anch’io, accusare il M5S di fascismo, è un tentativo penoso (ma in realtà violento, autoritario, antidemocratico) di infangare la legittimità, e soprattutto la fondatezza, delle posizioni politiche. Così non ho trovato niente di scandaloso nell’ostruzionismo e nella protesta in aula seguita alla cosiddetta “ghigliottina”. Mi sembra di ricordare, forse era Napoleone Colajanni, che a suo tempo aveva fatto mancare la luce in commissione perché si ritardasse la discussione sul decreto di San Valentino. Detto questo è anche vero che alcuni autorevoli esponenti del movimento avrebbero bisogno di un seria educazione al controllo dell’aggressività (lo affermo con molta cautela, e aperto a critiche, perché un altro modo di delegittimare le posizioni politiche è quello di gettarla in psicopatologia). E bisogna prendere atto che per alcuni compagni/e anche un solo atteggiamento sbagliato (in ordine a un codice comportamentale, etico e politico che ci siamo meritoriamente e faticosamente costruiti: e quando non ci riusciamo in coscienza, ci mordiamo la lingua), quel solo atteggiamento sbagliato è motivo sufficiente per esprimere un giudizio definitivo sul tutto. Hai ragione anche sul fatto che le obiezioni vengono da un’area culturale, piuttosto che politica, di sinistra. Perché la sinistra politica non sembra avere i titoli per muovere obiezioni. Ma è utile darlo per scontato? E’ utile, me lo chiedo anche per me, distinguere società civile e società “politica”? Altro interrogativo: è giusto enunciare il principio per cui la difesa della Costituzione è una battaglia che, nell’ambito della rappresentanza politica, non va oltre il M5S? Beninteso, non dico che il movimento dovrebbe smettere di affermarlo, perché è perfino comprensibile che sintetizzi in questo modo tutto il lavoro che ha fatto. Ma il dubbio mi rimane.
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