Peppino Pentumas
Il nostro amico Peppino c’informa su una colorita protesta del 1* aprile sulla continuità territoriale…
Erano le 6 del mattino del 1° Aprile 2014 quando la guardia giurata dell’Assessorato dei Trasporti al n. 41 si svegliò di soprassalto, stropicciò gli occhi pensando ad uno scherzo del solito buontempone di Fernando Locci che dall’altro lato della Piazza lo apostrofò al telefono dicendo: sveglia Mariano Mannoi, castia chi ci funti is Marzianus. Guardò avanti. No, non stava sognando. Di fronte, lungo tutta la Piazza XXIX Novembre a Cagliari, si era schierato l’esercito di Malu Entu circa 80 persone, armate di tutto punto con falci e forconi, guidate da un signore dai baffi bianchi sopra un trattore carico di letame. Castia… castia… custu maccu tenidi una pingiara in conca con delle corna alla barbara”, disse Mariano rispondendo al suo collega.
In effetti un omone alto, che lui aveva già visto in TV, con abbigliamento da Conan il barbaro, gridava attraverso un piccolo megafono: “malledetto, malledetto… ci hai fregato ancora una volta”. Caro Professore la nostra continnuità territorialle, aeria e marittimma, che lei ci ha consigliato non funzionna. Gli abitanti di Mallu Entu, prosegui l’omone in perfetto slang inglese, sono qui questa mattinna per chiedere giustizia. Abbiamo pagato un progetto di continnuità territtorialle quasi 200.000 SARDEX. I risultati: un fallimento totalle, caro Professore.
Una donna che lo affiancava, agitando un borsone pieno di documenti, gli strappò il megafono e proseguì: i collegamenti da e per Malu Entu, siamo costretti a farli con is fassonis, perché i suoi amici disonorati ci hanno venduto dei rimorchiatori di seconda mano travestiti da traghetti che fanno acqua da tutte le parti . Sappia, inoltre, che i suoi tanto consigliati Piper Cherokee 160 per la continuità aerea si sono rivelati insufficienti, bastano a malapena per gli anziani che vengono in Sardegna per curarsi o per prendere la pensione urlò la donna sempre più paonazza. Voi sardi siete inaffidabili. L’altro giorno quella trappola del CESSNA CITATION della Compagnia Lockheed Sardegna, sempre da lei consigliato, diretto a Carloforte con la famiglia presidenziale, è dovuto atterrare nel vecchio aeroporto militare di Siliqua perché aveva poco carburante. Gli stessi studenti, per poter entrare a scuola in orario, sono dovuti saltare in acqua dal Traghetto Montiferru e raggiungere il porto di Oristano a bordo dei fassonis di alcuni pescatori. Siamo stanchi, presenterò un esposto alla Procura della Repubblica di Malu Entu e uno alla Procura di Oristano. Questa volta caro Professor Deiana andiamo fino in fondo …
Là, là…è arrivato Doddore con le truppe cammellate, disse un passante diretto in Via Asproni a pagare bollette di Equitalia. Adesso ve lo fa vedere lui di che cosa è capace, disse alla moglie e ad alcuni passanti curiosi. Tocca …tocca bai a pagai che se no ci sequestrano la casa le disse la moglie inquieta. Stai attenta questa volta ci vedranno in televisione disse osservando due pulmini cellulari della Polizia di Stato in arrivo contromano nella parte alta di Via Carloforte, seguita dai Fiat DOBLO’ di Videolina e della RAI.
I circa 40 dipendenti dell’Assessorato, insolitamente curiosi, affacciati sulla piazza, oltre alle truppe di Malu Entu schierate con i forconi, videro arrivare, all’angolo tra Via XXIX Novembre e Via Asproni, l’Assessore Massimo Deiana, casco ultimo modello e abito grigio vintage, ondeggiando con la sua Lambretta blu cobalto, targata Ferrara. Notando l’assembramento di fronte al suo Assessorato e sentendo gracchiare il megafono disse: Mhhn…..qui le cose si mettono male. Fammi andar via che provo ad entrare dal passo carraio di Viale Trieste, mormorò facendo retromarcia. Dirò all’Ing. Pisurci (Direttore) che li incontri lui: questa è la solita vertenza ARSST, lasciata in sospeso da Cappellacci, forse è meglio che chiami anche quella vecchia volpe di Caria.
La guardia giurata vedendo sgattaiolare nel retro della guardiola il buon Massimo si sentì in dovere di avvertirlo: Assessò……questi scalmanati sono qui per lei, stanno già agitando i forconi. Meno male che è arrivata la Polizia. Vogliono lei, dicono che lei li ha imbrogliati. Sono guidati da un certo Doddore di Malu Entu. La guardia per sincerarsi che l’Assessore avesse capito aprì un pochino il portone facendo arrivare l’eco degli slogans e i rumori veri della piazza: Buffone, buffone…. quello che ci hai propinato, è un bidone. Autorità portualle, autorità portualle…..per te finisce malle…
Il portone venne aperto leggermente per far entrare il Commissario La Barbera della Polizia di Stato e chiuso, dopo pochi istanti, a doppia mandata.
Presto, presto signora Patteri mi chiami il Presidente Pigliaru….anzi il dottor Filippo Spanu, no è meglio che parli con Antonello, anzi con il Segretario Generale della Giunta Regionale. E’ molto urgente… disse trafelato. Maledetto il giorno, esclamò, in cui ho promesso ad Ugo di occuparmi di Malu Entu.
La signora Patteri solerte fece squillare il telefono nella stanza megalattica al 4° Piano di Piazza XXIX Novembre, 41: Assessore c’è in linea il Dottor Spanu della Presidenza.. Ciao Massimo eccomi …… Senti Filì… esclamò l’Assessore, sono nei guai, dì al Presidente Pigliaru di bloccare subito la nota e la delibera sulla continuità territoriale, ci deve essere un errore. Credo che il mio Ufficio di Gabinetto nel fare la cartella di Giunta abbia mandato la proposta sbagliata. In effetti, rispose Filippo, ci stavamo domandando con la funzionaria di Giunta perché ci siano due proposte sullo stesso argomento e poi cosa fosse tutta quella tiritera sulle piccole isole, su quelle imbarcazioni di seconda mano, su quei piccoli aerei. il Dr. Spanu disse: Massimo stai tranquillo. E’ tutto sotto controllo. Adesso verifico e poi chiamo i tuoi uffici.
Ahhh…..Ahhhh…..mi creda Commissario, se Filippo non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Poi tutto sudato crollò nel divano color volpe acquistato dal suo predecessore.
L’Assessore chiamò la sua segreteria: Stefano, Stefano, chiamatemi l’Ing.Pisurci……..l’Ing. Pilastrino….l’Ing. Ferreri. Tutto trafelato l’ing. Pisurci, seguito dai suoi fedeli collaboratori, entrò caracollando nella stanza dicendo…Assessore, amico mio è tutto a posto. I manifestanti, dopo aver inveito contro di lei, sono andati via e in questo momento i loro rappresentanti stanno discutendo con il Prof. Pigliaru di un accordo tra isole. Pare che Doddore…..abbia chiesto la presidenza delle Isole Minori. Ormai lo conosciamo bene, adesso con i veneti avrà altre gatte da pelare, l’importante che stia in televisione…infatti dopo le riprese ha sbaraccato tutto, purtroppo è rimasto un po’ di letame di Arborea sulla piazza. Sulla continuità territoriale, invece, c’è stato semplicemente un errore. La busta da lei indirizzata all’ex Presidente (Cappellacci) è finita nelle mani dell’attuale (Pigliaru) per mero errore. Sono cose che capitano anche nelle migliori famiglie. La proposta di Delibera, quella vera, è all’ordine del giorno della prossima Giunta e ne discuteremo con il Presidente lunedì mattina. Poi a MERIDIANA e ad ALITALIA ci pensu deu, mi lasci fare, questa volta li freghiamo.
L’Assessore sorridente ringraziò i suoi dirigenti e si avviò contento verso la sua Lambretta sognando, dopo quella mattinata infernale, un aperitivo e un buon piatto di pastasciutta al Caffè dell’Arte da consumare con i “compagni” di Malvio de Cupin.
Caro Prof. Pubusa, questo è il risultato di una mia incursione nel tavolo di Lelle Puddinu, capo dei nostri servizi segreti, che come saprà è un impiccione di prim’ordine. Però…..ha sempre dei dossier sulla Sardegna con notizie fresche e di prima mano. Come vede da voi il caos regna ancora sovrano. Ohi…. Ohi……Ohi… già siete ben messi.
Peppino Pentumas - segretario Generale di Truncu is Puddas
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