Pensiamo con soddisfazione, come credo ogni cittadino, al terrore dal quale saranno pervasi i boss del clan dei Casalesi, della Camorra e della Mafia alla notizia che il quasi santo, per sua stessa ammissione, Ministro Brunetta ha impresso la vera svolta alla macchina della Giustizia italiana. E più in generale consideriamo che ognuno di noi si sentirà più tutelato da ogni forma di delinquenza, di corruzione di commistione tra politica e affari, grazie a questa semplice e tuttavia geniale trovata del Ministro per la riforma della P.A.
Non mancano infatti risorse per i servizi di fono-registrazione delle udienze e per quelle di assistenza informatica, la cui carenza provocherà il progressivo blocco dei tribunali, non mancano persino i fondi per la benzina delle auto e per gli straordinari delle scorte dei magistrati, non mancano oltre 7.000 addetti all’amministrazione: bastava pensare ai tornelli per i magistrati ed ecco fatto, risolto anche questo problema.
Dopo la trasparenza (peccato quel mancato aggiornamento del sito rimasto miseramente fermo al trattamento contrattuale dei dirigenti del suo ministero senza tener conto degli incarichi e soprattutto senza una notizia che riguardi un’altra amministrazione), dopo aver battuto l’assenteismo come dimostrano gli “incontestabili” dati offerti dal ministero basati su un poderoso campione che riguarda niente popodimeno che il 7% delle amministrazioni italiane (peccato per quelle critiche del sito Info.lavoce e per quelle della Columbia University e della incorreggibile CGIL) ora sono state risolte anche le inefficienze della Giustizia italiana.
Da parte loro, le famiglie dei magistrati ringraziano anch’esse il Ministro: infatti finalmente dopo otto ore di lavoro i magistrati torneranno a casa e forse avranno anche un mese di ferie.
Aspettiamo con ansia di sapere, magari in occasione del prossimo G20 come si può risolvere la crisi finanziaria globale e sconfiggere la recessione che aggredisce l’economia reale dell’Europa e del Nord America.
Più seriamente, all’Associazione Nazionale Magistrati, ed ai magistrati tutti va la nostra gratitudine e solidarietà per le condizioni nelle quali sono costretti a lavorare e chiediamo loro di non deflettere dall’impegno che ogni giorno profondono per il bene del Paese.
Alle lavoratrici ed ai lavoratori della Giustizia il cui impegno quotidiano noi personalmente conosciamo ed apprezziamo, e le cui condizioni di lavoro sono almeno altrettanto disagiate quanto quelle dei magistrati ricordiamo le date del nostro sciopero:
· 3 novembre per il centro Italia
· 7 novembre per il nord Italia
· 14 novembre per il sud ed isole.
Partecipare a questa lotta, è un nostro diritto ed un nostro dovere per noi e per gli altri.
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