Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale Fp Cgil

29 Ottobre 2008
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Pensiamo con soddisfazione, come credo ogni cittadino, al terrore dal quale  saranno pervasi i boss del clan  dei Casalesi,  della Camorra e della Mafia alla notizia che il quasi santo, per sua stessa ammissione, Ministro Brunetta ha impresso la  vera svolta alla macchina della Giustizia italiana. E  più in generale consideriamo che ognuno di noi si sentirà più tutelato da ogni forma di delinquenza, di corruzione  di  commistione tra politica e affari, grazie a questa semplice  e tuttavia geniale trovata del Ministro  per la riforma della P.A.
Non  mancano infatti risorse per i servizi di fono-registrazione delle udienze e per quelle di assistenza  informatica, la cui  carenza provocherà il progressivo  blocco dei tribunali, non mancano persino i fondi per la benzina  delle auto  e per gli straordinari  delle scorte dei magistrati,  non mancano oltre 7.000 addetti all’amministrazione: bastava pensare ai  tornelli per i magistrati ed ecco fatto, risolto anche questo problema.
  Dopo la trasparenza (peccato quel mancato aggiornamento del sito rimasto  miseramente fermo  al trattamento contrattuale  dei dirigenti del suo ministero  senza  tener conto degli incarichi  e soprattutto senza  una notizia  che riguardi  un’altra amministrazione), dopo aver  battuto l’assenteismo come dimostrano  gli “incontestabili” dati  offerti dal ministero basati  su un poderoso campione  che riguarda  niente popodimeno che il 7% delle amministrazioni italiane (peccato per  quelle critiche  del sito Info.lavoce e  per quelle  della Columbia University e della incorreggibile CGIL) ora  sono state risolte anche  le inefficienze della Giustizia italiana.
Da parte loro, le famiglie dei magistrati ringraziano anch’esse il Ministro: infatti finalmente  dopo otto ore di lavoro i magistrati torneranno a casa e  forse avranno  anche un mese di ferie.
Aspettiamo con ansia di  sapere, magari  in occasione del prossimo G20  come  si può risolvere  la crisi  finanziaria globale e sconfiggere la recessione  che aggredisce l’economia  reale dell’Europa e del Nord America.
Più seriamente, all’Associazione Nazionale Magistrati, ed ai magistrati tutti  va la nostra gratitudine e solidarietà per  le condizioni  nelle quali sono  costretti a lavorare e chiediamo loro di non deflettere  dall’impegno  che  ogni  giorno profondono per il bene del Paese.
 Alle lavoratrici ed ai lavoratori della Giustizia  il cui impegno quotidiano noi personalmente  conosciamo ed apprezziamo, e  le cui condizioni di lavoro sono almeno altrettanto  disagiate  quanto  quelle dei magistrati ricordiamo  le date del nostro sciopero:

· 3 novembre per il centro Italia
· 7  novembre  per il nord Italia
· 14 novembre per il  sud ed isole.

Partecipare  a questa lotta, è un nostro diritto ed un nostro dovere per noi  e per gli altri.

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