Amsicora
Caro Gianfranco,
dai più speranza ai sardi col tuo insediamento nel più alto seggio dell’Assemblea sarda col peso di due rinvii a giudizio o se avessi ringraziato per la disponibilità e ti fossi messo da parte fino a conclusione del processo che ti attende? Avresti dato prova di rispetto dell’istituzione facendo un (provvisorio) passo indietro o occupando quella carica con l’ingombrante fardello giudiziario? La risposta è ovvia. Hai perso la faccia e l’hai persa anche tu, Francesco, che così mostri d’essere recidivo. Hai preso il posto della Barracciu per mostrare un volto pulito della politica, offesa dalle tante ombre giudiziarie, ma poi hai accettato indagati nelle liste da te capeggiate ed oggi non hai impedito l’offesa più grande verso di noi: far presiedere il Parlamento sardo da chi - pur nella sacrosanta presunzione di non colpevolezza - è però rinviato a giudizio.
Caro Gianfranco, ti auguro la piena assoluzione e continuo a ritenere che tu sia la persona per bene che ho conosciuto, ma il 25 giugno alla sbarra dell’aula penale del Tribunale di Sassari tu non ci andrai da solo, come cittadino che, giustamente, vuole provare la sua innocenza al Giudice. No, tu lì ci porti pure noi, che tu rappresenti. Trascini alla sbarra anche noi che a giudizio non siamo stati rinviati. Tu, caro Gianfranco, hai la terribile responsabilità di avere coinvolto tutti i sardi, tramite l’organo rappresentativo che presiedi, nelle tue vicende giudiziarie. Con un’aggravante, che comprendi perfettamente la portata del tuo gesto. Così come tu, Francesco, non puoi più esibire la tua faccia immacolata, perché su di essa c’è già l’ombra, prima d’iniziare l’opera di governo, di troppe compromissioni, di troppe rinunce agli atti di rigore che i sardi onesti si sarebbbero aspettati da te. E anche tu hai una terribile aggravante, che sei perfettamente consapevole del significato e delle conseguenze delle tue azioni e sopratutto delle tue omissioni. Non solo di quelle di ieri, ma anche di quelle di avantieri. quando hai accettato in giunta più di una persona in nome di questo o di quel capocorrente. Una spartizione, più che una tua scelta.
La XV legislatura si apre nel peggiore dei modi. L’Assemblea, eletta da metà dei sardi e truccata da una legge che lascia senza rappresentanza 120 mila elettori votanti oltre ai 700 mila astenuti, aveva bisogno di un segnale forte di rilegittimazione: un presidente senza pendenze e l’annuncio di una legge elettorale volta a ridare ai sardi la voglia di votare. Ecco cosa occorreva ieri. Da voi invece è venuto un atto di chiusura, arroganza e di prevaricazione. Tu, Gianfranco, ti alternerai fra il più alto seggio del Palazzo di via Roma a Cagliari, al banco degli imputati nel Palazzo di giustizia di Sassari!
Cari Gianfranco e Francesco, in nome di che cosa pensate di ricreare la fiducia della nostra comunità scossa dalla crisi e dagli scandali? Come pensate di rispondere alle domande di coloro che fin da subito vi hanno assediato alle porte del Consiglio? Come potete sperare di essere non la loro controparte disprezzata, ma la loro guida rispettata e mobilitante? Cari Gianfranco e Francesco in un colpo avete dimostrato di non essere all’altezza della situazione. Ci voleva uno scatto innanzitutto morale e voi, invece, ci avete lasciato nella melma politica in cui, ahinoi!, siamo immersi da tempo. Vorrei perdonarvi, ma, per quanti sforzi io faccia, non ci riesco. Ieri avete ucciso il bene più prezioso, la speranza.
2 commenti
1 marco
21 Marzo 2014 - 19:44
Non capisco perché queste vecchie volpi della politica, questi navigatori di lungo corso della poltrona (da consigliere comunale a sindaco a parlamentare regionale ecc…) non si rendano conto che un passo indietro li farebbe sembrare almeno corretti, se non onesti… mah?! forse sanno che i voti, alla fine, li prendono lo stesso…
2 La critica: Sulla Giunta, su Abbanoa, sul Partito Progressista Sardo e sull’Europa
1 Aprile 2014 - 00:07
[…] chiarire la sua estraneità ai fatti contestatigli. Totalmente condivisibili quindi le critiche di Andrea Pubusa su questa Giunta di professori, che avrà molto da farsi perdonare, sempre che ci riesca, datosi […]
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