Pigliaru tra prof. telecomandati e pizzineddi d’andera

19 Marzo 2014
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Peppino Pentumas 

Un amico ci scrive…

Caro Amsicora,

nel suo “morbido” articolo sulla politica regionale dell’altro giorno, lei  rileva che i docenti universitari arrivati in Giunta Regionale (otto su tredici) travestiti da tecnici e altri politici “camuffati” da docenti siano di troppo. Il Prof. Pigliaru sostiene di averli “selezionati” tutti lui. In realtà cinque gli sono stati imposti da una minoranza interna del PD e dal trio Lescano sardo (Cabras- Fadda- Soru), altri quattro risultano designati da una miriade di  formazioni minori della coalizione del centro-sinistra che singolarmente raggiungono, a malapena, la consistenza di un medio condominio di Sant’Elia. Quindi a conti fatti, il Professor Pigliaru, in realtà, ne ha scelto solo tre.
Le dico subito che ho profondo rispetto per l’onestà del Presidente e di qualche  Assessore di cui apprezzo la preparazione, sto parlando naturalmente di pochi. Ma questo non è sufficiente per amministrare la nostra disastrata isola e per mantenere promesse fatte in campagna elettorale. Mi fa, quindi, venire l’orticaria  tutto il corollario di lodi e litanie provenienti  da buona parte della stampa sarda e dal mondo economico nel valutare la squadra di governo regionale come la migliore possibile. Le dico subito che la “politica”,  quella vera, risulta sottorappresentata e quando si affaccia nei posti di responsabilità lo fa o attraverso alcuni pizzinneddi d’andera, direbbero i sassaresi, oppure, per dirla con i cagliaritani, con qualche “piccioccu e’ crobi”. Quindi, nonostante il blasonato curriculum di docente o di tecnico, alcuni di questi assessorini telecomandati, me lo consenta, mi  fanno  ridere.
Quando si arriva al potere, dice qualche sociologo illuminato, è difficile restare puri. Vede, Amsicora, anche il Prof. Pigliaru ha avuto una leggera caduta di stile nel nominare Assessore della Programmazione il suo socio di CRENOS, prof. Raffaele Paci, peraltro persona capace e integerrima. Ma non sarebbe stato più utile affidare lo strategico Assessorato, al disastrato Partito Democratico della Sardegna per coinvolgerlo maggiormente e responsabilmente in alcune scelte strategiche del quasi improbabile governo quinquennale del centro-sinistra? No, come dice il mio parrucchiere, piuttosto che usare la diplomazia e un po’ di buon senso politico si è preferito strafare. Oppure era proprio necessario, visto lo spessore di altri candidati, farsi indicare l’Assessora dell’Industria da Antonio Satta e da Pietrino Soddu, posto che la precedente della Giunta Soru, nominata sempre da amici sassaresi, non ha fatto proprio una bella figura? Anche l’altra, badi bene, vantava un curriculum di tutto rispetto. Quindi l’uso scriteriato della parità di genere, rischia di fare vittime anche in Giunta. Ohì,  ohì, ohi… solo a pensarci mi viene il mal di testa.
Forse esagero! Ma allora quale differenza rispetto a Cappellacci che nominò il suo sodale commercialista presidente della SFIRS? Spero che il caso Paci rappresenti l’eccezione e non la regola. Ma il centro-sinistra è poi così disastrato da non avere altri Assessori, tecnici o politici di pari valore, da allineare in Giunta in così strategici e importanti dicasteri. Credo che tali figure esistano, però non vengono mai proposti dal PD e dai partitini alleati perchè, guarda caso, pensano e agiscono autonomamente.
Sono preoccupato, anzi molto preoccupato!! Immagino già orde fameliche di “burocrati” regionali, sia di destra che di sinistra, molti dei quali allineati e telecomandati dai padroni del cemento e della sanità, che affiancheranno i novelli Assessorini in un periodo di apprendistato che, ad essere ottimisti, durerà almeno un anno e quindi a spese della collettività.
Amsicora, non le conviene rimanere in Sardegna, le offro una chance. Venga da noi, a 4.500 favette al mese, a fare il Comandante dei nostri Servizi Segreti nel Governatorato di TRUNCUS IS PUDDAS.

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