Giunta Pigliaru: un governo Monti in salsa sarda?

14 Marzo 2014
5 Commenti


Amsicora

 Lo so cosa pensate. Che sono un rompiscatole di natura o un bastiancontrario impenitente. Ma quando mi  hanno comunicato che nella giunta Piagliaru ci sono tanti prof. universitari, mi sono spaventato. Non per me, s’intende, ché dalla vita ho avuto più del necessario, per voi, amici miei, che attendete da cotanta scienza  una governo regionale forte ed efficace. Un esecutivo miracoloso no (ché ai miracoli non crede più nessuno), ma risolutore dei tanti mali che affliggono l’Isola, sì, questo lo sperate, non negatelo.
Ora, non voglio scoraggiarvi, ma v’invito a rispondere a queste due domande semplici semplici. Ricordate il governo Monti? I prof. dovevano salvare l’Italia e invece sapete quanto hanno scassato. E’ brutto dirlo, ma io l’avevo detto, anche in questo blog. Non era preveggenza la mia, vi assicuro. E neppure speculazione scientifica. Semplice osservazione. empirismo allo stato puro. Avete visto come funziona l’università? Ci sono regolamenti semplici? Amministrazioni snelle? Gestioni efficaci? Armonia e relazioni amichevoli, cementate dall’amore puro per la scienza? C’è quella onestà intellettuale che porta alla superba pretesa di autonomia da consorterie, capibastone e politici da strapazzo? Se non avete cognizione diretta, chiedetelo ai vostri figli o ai vostri fratelli. E saprete che nel tempio della scienza e del sapere trovare sapienza e razionalità è difficile, incappare nella ragionevolezza è quasi impossibile. L’armonia è quanto più lontana! La pretesa di autonomnia intellettuale c’è, ma è una bene così raro, da apparire vizio anziché virtù  Ne volete sapere una? C’è più appagamento intellettuale nelle riunioni di condominio che in quelle delle facoltà. E così, mentre è imperdonabile perdere le prime, è saggio disertare le seconde. E allora? Allora, una cosa è studiare, altra è capire. Chi studia e non capisce è peggiore di chi capisce senza aver studiato. Ora la politica è anzitutto comprensione di ciò che ci circonda e solo se c’è esatta percezione della realtà, la scienza diventa un moltiplicatore e dà capacità di risolvere i problemi. Se invece la scienza è slegata dalla realtà, allora anziché risolvere, crea i problemi, attorciglia le cose e combina disastri. C’è poi - come dicevo - una questione centrale, quella dell’autonomia intellettuale che, se manca ad un poveraccio, c’è la giustificazione della subalternità culturale e prima ancora economica, ma quando è carente in chi questa subaltermità almeno sulla carta non dovrebbe averla, ma ce l’ha per indole e propensione personale alla genuflessione o alla piaggeria, allora non c’è rimedio. E  quando sento che il tal prof. è in quota di quel capobastone e quell’altro di quel tal satrapo e quell’altro ancora in conto di non so quale consorteria, mi chiedo se stiamo parlando di uomini di scienza o di cavalli e relative scuderie. 
Chiederete: ma dove vuoi arrivare con tutto questo filosofare o, meglio sarebbe dire,  sragionare? A nulla, amici miei. A nulla. Voglio solo dirvi di non farvi illusioni,  voglio così preservarvi dalle disillusioni, che son sempre rovinose. Se tutto andrà bene questo esecutivo viaggerà nella normalità con qualche buona cosa e tanta ordinarietà, e sarebbe un gran risultato, ricordando Monti. Se va meno bene, s’impantanerà nell’acqua stagnante, che ha una grande forza frenante. Neanche sbatterà sugli scogli, perché questo impatto presuppone l’esaltante tentativo di  navigare in alto mare. E qui non mi pare che l’equipaggio sia d’altura.
Suvvia! Non mi avrete preso sul serio! Finora ho scherzato! Dell’università non so nulla e neanche di scienza e sapere. Cosa sia l’autonomia degli intellettuali è qualcosa che ho orecchiato da qualche parte, senza capirne il senso. Cancellate quello che prima vi ho detto.  Dimenticate il governo professorale di Monti! Volevo spaventarvi. Ma no! Vedrete che stagione entusiasmante sarà questa! Con Renzi a Roma e un renziano convinto a Cagliari la ripresa è assicurata. Disoccupati! Fra non molto avrete il lavoro. Commercianti, riprenderete a fare affari! Chi ha chiuso le serrande le riaprirà e chi non le ha ancora aperte le solleverà. Gli imprenditori intraprenderanno e gli agricoltori raccoglieranno, dopo aver seminato, s’intende. I lavoratori e le lavoratrici rialzeranno la testa e avranno i loro sacrosanti diritti. La nostra non è una repubblica fondata sul lavoro? Che diamine! E io finalmente - anche comprimendo la mia indole contorta - ahime!, non avrò più nulla da lamentare e tacerò per sempre. Anche per la vergogna di non aver capito il nuovo che avanza!     

5 commenti

  • 1 in giro con la lampada di aladin… | Aladin Pensiero
    14 Marzo 2014 - 08:41

    […] cioè… la Giunta regionale - Giunta Pigliaru. Un governo Monti in salsa sarda? Amsicora su Democraziaoggi - Politici o tecnici, politici e tecnici… Franco Meloni su Aladinews ——- Giunta […]

  • 2 Renato Monticolo
    14 Marzo 2014 - 13:18

    Analisi….confortante.Se la speranza di un cambio di rotta della politica isolana è molto vicina allo zero, dolorosa diventa la presa di coscienza che l’Università, “fucina” della futura classe dirigente sarda, è tutt’altro che temprante. Si allude alla scarsa “autonomia intellettuale”, “onestà intellettuale”"disarmonia inter relazionale” e chi più ne ha più ne dica. Se queste dovessero essere le caratteristiche dei formatori, quali quelle dei formati? Mala tempora …..currunt, sed usque…

  • 3 Luca62
    14 Marzo 2014 - 19:31

    Leggo nell’articolo: “Allora, una cosa è studiare, altra è capire.”
    In questa affermazione è racchiuso, il tutto.
    Purtroppo prendere coscienza ed ammettere ciò, è assai fastidioso per i più. E coloro(pochi purtroppo) che vorrebbero far primeggiare tale verità, vengono considerati, rompiscatole, inutili perfezionisti, etc, etc.

  • 4 Mario Sciolla
    14 Marzo 2014 - 19:38

    Caro Amsicora, mi costringi a citare Lacan: “Perché mi menti dicendomi che vai a Cracovia perché io creda che vai a Lemberg, quando in realtà vai proprio a Cracovia?”. (J. Lacan, Scritti a cura di G. Contri, Einaudi, 1974, pag. 16).
    Peraltro, vedo che il mio scetticismo sul nuovo governo sardo non era isolato: vi si aggiunge anche quello dell’antico ribelle sardo-punico che “dell’università non sa nulla e neanche di scienza e sapere”. Amsicora, non continuare a dirmi di Cracovia perché io creda che vai a Lemberg, quando in realtà vai proprio a Cracovia!

  • 5 Franco Meloni
    14 Marzo 2014 - 20:42

    Utilizzando e adattando una definizione coniata da Andrea Pubusa per Rentato Soru e il suo ruolo, del primo Renato Soru che partecipò e vinse le elezioni, si potrebbe dire che la Giunta Pigliaru “è una dignitosa soluzione” di rattoppo alla crisi della politica. Mi corregga Andrea se ricordo e interpreto male. Aggiungo, ovviamente, che è di buone soluzioni politiche che avremo bisogno come il pane e non di suoi surrogati, se pur dignitosi.

    Risposta

    Caro Franco,
    non so cosa ne pensi l’intrattabile Amsicora, secondo me però c’è una profonda differenza fra il 2004 ed oggi. Soru fu eletto sulla base di un forte consenso popolare e di un palpabile entusiasmo, Pigliaru vince contro la stragrande maggioranza dei sardi. La sua maggioranza non rappresenta neppure il 20% degli elettori sardi. I DS erano ancora un partito della sinistra democratica, il PD di Renzi è un organico alleato del centrodestra e di Berlusconi. E’ sostanzialmente un partito di centro rivolto a destra. C’è una comunanza “culturale” con FI, il cui indice più evidente, ma non unico, è l’alto numero degli indagati nei due partiti. C’è nel PD un’assoluta mutazione dell’idea di etica pubblica. Personalmente, mi chiedo perfino come faccia Pigliaru a stare in quella compagnia. Amsicora mi ha detto parole più severe, irripetibili in un blog rispettabile (a.p.).

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