Amsicora

Cara Francesca,

femmincidio o suifemmicidio? Questo è il dilemma.
Femminicidio politico, tu dici di te stessa a L’Unione sarda. E il più terribile! Tu non lo hai detto, ma in quest’orgia sanguinaria, in cui molti hanno affondato il coltello, l’ultimo fendente te lo ha inferto chi doveva ringraziarti: Francesco, sì proprio lui!, tu quoque!, a riprova del fatto che neanche i doni più grandi riescono a vincere l’ingratitudine. Del resto Bruto non era figlio adottivo (e forse non solo) di Cesare?! E’ femmincidio il tuo? Politico s’intende. ”Lo è - tu dici - perché da presidente la mia eventuale condanna avrebbe fatto cadere l’intera giunta e pure il Consiglio. Conseguenza della legge Severino. Dura lex, sed lex! Non invece se avesse colpito l’assessora. Perché allora  il niet di Francesco all’assessorato? Cos’è, se non femminicidio questo! E per mano amica!”
E se - dio non voglia! - la legge Severino colpirà la sottosegretaria di Stato? Niente paura - assicuri - la terribile legge non si applica! Cara Francesca, non si applica a chi? A te o al governo o al parlamento? Al governo, che sarà salvo! E sarà salvo anche il Parlamento! Ma a te? Beh, temo di sì, a te si applica. E sai che effetto produce? La decadenza dai pubblici uffici, come per B. Non tornerà a casa Renzi (lui ci tornerà presto, ma per altro!), ma tu sì, e senza bisogno di dimissioni.
Ed allora il tuo è femminicidio o suifemmicidio? Son gli altri ad ammazzarti o tu a suicidarti a mezzo stampa e, prima ancora, per troppo carburante? Questo è il dilemma. Per fortuna non c’è spargimento di sangue. A parte le tante pompe di benzina. sempre tentatrici, il tragico epilogo è l’effetto solo delle parole. Parole degli altri o di te stessa, Francesca?