Amsicora
Avviso ai naviganti! A quelli delle coste di destra, di sinistra e anche del centro, di oriente e di occidente! Burrasca in vista nel mare di Sardegna! C’è un grande fermento, tutti, nell’Isola, si cimentano col diritto costituzionale, dopo che la Costituzione e lo Statuto sardo in Sardegna tutti se li sono messi sotto i piedi. E anche a Roma dove, qualche giorno fa, Renzi e B. hanno già concordato di proseguire con questo sport, con la sola opposizione del M5S e, in modo più blando, di SEL.
E allora costituzionalisti di tutte le scuole, duri e puri, morbidi e possibilisti, interessati e non, ascoltate! Cosa può succedere se la Corte viene investita della questione di legittimità costituzionale del porceddum nel corso di un giudizio davanti al Tar? Cosa può fare il giudice delle leggi? Può annullare tutta la legge elettorale sarda ovviamente. Ma poiché una legge elettorale è necessaria, è verosimile - secondo i precedenti - che compia un’operazione chirurgica a cuore aperto sul porceddum sardo.
Cosa può togliere? Quali sono le parti col tumore anticostituzionale? Ci sono diverse varianti e solo la Consulta ci può dire dove affonderà il bisturi. Vediamo le più probabili. Primo taglio: il premio di maggioranza. Siete d’accordo? Il 25% è troppo poco per avere il 55% per cento dei seggi. E lo è anche il 40% per avere il 60% dei seggi. Del resto la maggioranza assoluta è il 51% non il 60%. La Corte nella sentenza sul porcellum ha detto che è un valore costituzionale assicurare la governabilità, ma senza stravolgere l’uguaglianza del voto in entrata (al momento della votazione) e in uscita, (all’atto dell’assegnazione dei seggi). Ci vuole un bilanciamento regionevole fra esigenze di governabilità e uguaglianza del voto. E quello pare non esserlo. Dunque, via il premio di maggioranza!
E poi? Ammettete che non c’entra nulla con la governabilità scegliersi l’opposizione? La legge non può dare alla maggioranza di governo anche l’opposizione…di sua maestà! Questa è un’ottica da regime. E invece. con questa legge PDL e PD proprio questo hanno fatto! Si sono accordati per inventare un giochino in cui l’uno dei due, se vince, prende il banco e l’altro il resto. Poi la prossima volta si vedrà. Come stanno per fare ora Renzi e B. a livello nazionale con l’Italicum! Insomma, saranno sempre uno maggioranza e l’altro opposizione. La sorte per loro non sarà mai del tutto matrigna. Fuori dalle scatole, invece, qualunque opposizione vera! Qualunque forza irrispettosa! Chi si mette fuori dal recinto PD-PDL (ora FI), chi rifiuta la loro ala protettiva sta fuori (v. Michela Murgia). Una conventio ad excludendum ope legis, un patto scellerato trasfuso in una legge per escludere le minoranze diverse. Qui la legge è manifestamente incostituzionale perché - come dice la Consulta - è un valore meritevole di tutela la governabilità, ma non la scelta dell’opposizione. Ergo? Ergo via lo sbarramento del 10%. E quello del 5%? E’ alto, ma forse è compatibile con un sistema proporzionale corretto, cioè con l’idea di combattere la frammentazione eccessiva delle forze politiche. Anche in Germania è così.
Cosa viene fuori dopo il lavorio del bisturi? Vien fuori un sistema proporzionale con sbarramento al 5%, se la Corte elimina il premio di maggioranza. E se, in ipotesi, lo ammettesse per chi ha il 40% dei voti validi? Allora, sarebbe salva l’attuale maggioranza di Pigliaru, mentre l’opposizione non sarebbe nelle mani del solo Cappellacci, vedrebbe in campo anche la Murgia e Pili.
Naviganti dei mari di Sardegna! Questa è una prima e grossolana approssimazione. Altri avvisi, più affinati, verrano emanati nei prossimi giorni. Ora voi sbizzaritevi a fare conti! Ecco i miei, ma vi avviso che conosco appena la tabellina. Nella prima ipotesi è facile immaginare cosa succederà. La coalizione di Cappellacci ha qualche voto in più di quella di Pigliaru e diventano decisivi per la maggioranza il voti di Michela Murgia e di Pili. Sardegna possibile avrà 5-6 consiglieri, Unidos, 3-4. Pigliaru, per governare, deve allargare la coalizione a chi i voti li ha presi davvero. Chi uscira? I piccoli gruppi, tipo IRS, la base e non solo. Nell’altro caso Pigliaru è al sicuro, dovrà pararsi le terga dal PD e dai suoi alleati (e non sarà facile, viste le turbolenze interne al PD e l’assalto alla diligenza dei minori, non per questo meno voraci!). Nell’uno e nell’altro caso entra in Consiglio chi i voti li ha presi e se ci sarà opposizione sarà opposizione vera. Tutti i sardi verranno rappresentati senza odiose esclusioni.
Ora, meditate gente, meditate! Ognuno faccia i suoi conti. Eplicitate liberamente la vostra dottrina giuridica e le vostre considerazioni politiche. Dite tutto quello che volete. Ma non venite a dire che la tempesta prossima ventura nel mar di Sardegna lo crea chi chiede l’intervento del Tar e della Consulta. La burrasca la scatenano, qui come a Roma, coloro che fanno leggi truffaldine in frode della Carta. Son loro che soffiano sulle onde! E non può chi bara (PD-PDL, ora FI) pretendere che a questo furto con scasso della Costituzione nessuno reagisca. Non vi pare?
4 commenti
1 Roberto Porrà
22 Febbraio 2014 - 11:18
Leggi elettorali brutte ne ho visto ma con questo schifo di legge regionale solo il porcellum può competere! E’ veramente assurdo che Sale diventi consigliere con una lista che raggiunge appena lo 0,8 o addirittura meno e chi prende percentuali molto maggiori non entri.
2 Marco
22 Febbraio 2014 - 13:13
Caro Amsicora, una piccola precisazione a proposito di “Fuori dalle scatole, invece, qualunque opposizione vera! Qualunque forza irrispettosa! Chi si mette fuori dal recinto PD-PDL (ora FI), chi rifiuta la loro ala protettiva sta fuori”, stando a quanto pubblicato da UnioneSarda.it Giovedì 16 gennaio 2014 10:33 la tua affermazione non sembrerebbe molto corretta “Puntiamo ad andare oltre il 25 per cento - ha detto la candidata - per prendere il premio di maggioranza e non dover negoziare con nessuno”, appare quindi evidente che ogni coalizione, piccola o grande, avesse una propria strategia, nonostante la pessima legge elettorale, saluti fraterni
3 Giacomo Meloni
22 Febbraio 2014 - 17:54
Mi auguro che in un prossimo e sicuro ricorso al TAR di qualche candidato escluso da questa legge elettorale iniqua venga sollevata dinanzi alla Consulta la eccezione di incostituzionalità della legge elettorale sarda. Non è accettabile che il 20 % dei voti validi dei sardi restino senza alcuna rappresentanza in Consiglio. Si vada , dunque, ad una rapida riforma radicale della vigente norma elettorale e si renda giustizia a chi ha scelto di stare fuori dalle coalizioni di Centro DX e d Centro Sinistra.
4 Restare umani, anche in Sardegna: prima, durante e dopo le elezioni | Aladin Pensiero
25 Febbraio 2014 - 10:19
[…] Amsicora, su Democraziaoggi del 22 febbraio 2014 […]
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