Andrea Pubusa
Dunque Pigliaru ha vinto. E’ un segnale importante. La maggioranza di chi si è recato alle urne ha preferito una persona per bene a un plurindagato. C’è nel voto al Prof. una voglia di pulizia e di ritorno alla normalità democratica. C’è un ripudio del malaffare in politica. Questo è un bene e certamente Pigliaru coglierà questo messaggio e cercherà di tradurlo in pratica. Dovrà scontare uno scontro duro col gruppo dirigente regionale del PD, che è in larga parte indagato.
Questo è un primo problema ed è di difficile soluzione. Il secondo è l’astensione al 50%. Pigliaru ha vinto nel contesto di una grande sconfitta. E’ un Presidente di minoranza rispetto agli elettori sardi. Prenderà probabilmente il 60% dei seggi, grazie ad una legge truffa, ma ha un consenso pari al 25% circa del corpo elettorale sardo. Su quattro sardi tre sono contro di lui o comunque non son con lui. E’ un dato di cui il Prof. deve tener conto con la massima attenzione. Deve cercare di recuperare e lo potrà fare aprendo con coraggio giunta e programma alla stragrande maggioranza dei sardi che non hanno votato e non l’hanno votato. Molti di costoro la pensano come coloro che l’hanno scelto per fare pulizia. Non c’è contraddizione fra questi settori della società sarda. Pigliaru è a costoro che deve rivolgersi, dando risposte concrete, pensando e concordando un piano d’azione che sia in grado di mobilitare le energie migliori della società sarda. E’ un compito immane. Non può farcela da solo, Bisogna aiutarlo, ma lui deve compiere atti inequivocabili verso quanti sono disponibili.
Michela Murgia ha ottenuto un risultato straordinario, deludente solo per chi si era creato illusioni. Chi ha fatto campagne elettorali regionali sa quanto sia difficile prendere voti in una competizioni in cui quasi ogni gruppo familiare ha candidati. Lei c’è riuscita con una campagna elettorale efficace. Se non entra in Consiglio è per via di una legge truffa che dà al PD e al PDL-FI anche quanto spettava al suo raggruppamento. Le ho già suggerito di ricorrere al giudice per poter in quella sede sollevare la questione di legittimità della legge elettorale regionale. Non per se stessa, ma per difendere la democrazia sarda. Ci sono molti profili che avvicinano questa legge al porcellum, e dunque un ricorso ha molte probabilità di ottenere successo alla Consulta. Pigliaru verso “Sardegna possibile” deve avere la massima attenzione, coinvolgendo questo movimento e i suoi esponenti più capaci nell’azione di governo, nel programma e, perchè no?, anche in giunta. Anhe se il riferimento dev’essere sempre l’orizzonte più vasto e disastrato del sociale, dove ci sono idee e risorse anche umane da coinvolgere.
Insomma, passata la comprensibile gioia per la vittoria, Pigliaru deve mettersi subito all’opera. E il compito che lo attende è di quelli che fanno tremare le vene ai polsi. Chi non è per il tanto peggio ranto meglio deve aiutarlo. Ma il segnale di coinvolgimento deve venire da lui e dev’essere forte e chiaro.
1 commento
1 come stanno andando le elezioni? In giro con la lampada di aladin… | Aladin Pensiero
17 Febbraio 2014 - 16:15
[…] vince fra le macerie. Ce la farà a ricostruire? Andrea Pubusa su Democraziaoggi Pigliaru vince fra le macerie. Ce la farà a ricostruire? 17 Febbraio 2014 di Andrea Pubusa, […]
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